Boom!!!

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"Che vigliacca! Non mi racconti niente?? " infuriata mi chiese Marta.
" Cosa??" le risposi scoppiando a ridere.

"Due ore fa non riuscivi nemmeno a formulare una parola con quel ragazzo e adesso vi vedo che tornate insieme da chissa dove sorridendo!"

Raccontai cio che era successo a Marta e lei scoppiò a ridere esclamando" Non ci credo! " .." c'è qualcosa sotto Chiara!"
"Ma che cavolo dici! È stato solo gentile."

Tornai a casa anche se non riuscivo a togliermelo dalla testa, era stato cosi bello come incontro che non volevo piú tornare a casa da Verona.
Volevo rimanere lá e rivederlo.

I giorni passarono ma in quel bar non andai piú. Fui stupida lo so.
Avevo da studiare, le lezioni da frequentare e mi vergognavo andarci da sola.
Una mattina pero' al posto di andare a lezione dissi a Marta che andavo in un aula a studaire mentre lei frequentava e invece avevo intenzione di andare da Davide ma mi bloccai davanti al bar.

Non sapevo se entrare.

Presi coraggio e entrai. Ordinai un caffè ma subito Davide non si vide.
Ad un tratto alzai lo sguardo e me lo vidi davanti. Ero davvero emozionata ma lui appena mi vide abassò subito lo sguardo e scomparve dalla mia visuale.

Cos' era successo? Perchè mi stava evitando? Nemmeno un ciao?
Ok erano passate quasi 3 settimane dal nostro incontro ma non riuscivo a capire.
Rimasi lí altri 20 minuti poi andai a pagare il caffè e uscii dal bar.
Di Davide nemmeno l'ombra.
Ok che non ero nessuno,ok che poteva avere mille altre cose da fare ma un saluto non lo si nega a nessuno.

Mi incamminai verso l'Universitá, quando voltai lo sguardo e lo vidi in un altro negozio a lavorare.
Era un negozio di cucito, si occupava di vendere stoffe, grambiuli ricamati con frasi o nomi.
Mi avvicinai e iniziai a guardare un pò i diversi prodotti, erano molto carini, e siccome mio papá era bravo in cucina feci un pensierino se regalargli qualcosa o meno. Mi girai e me lo trovai a 10 cm di distanza.
"Ciao Chiara!" mi disse guardandomi negli occhi.
"Ciao" risposi secca.
E continuai il mio giro in quel piccolo negozio.
"Cè qualcosa che non va?" mi sussurò.
Mi voltai uscimmo dal negozio e gli risposi " Ho fatto qualcosa di sbagliato? Pensavo magari che non ti ricordassi piu il mio nome e allora ti vergognavi di salutarmi ma adesso te lo sei ricordato. Cosa cè che non va?" chiesi un po triste.
"Io niente, pensavo che tu ti fossi dimenticata di me. È da 3 settimane che non ti si vede." rispose un po infastidito.
"Si lo so, è stato un periodo abbastanza duro. Mi dispiace. Ma non avendo nemmeno un numero, un qualsiasi cosa, capisci che è difficile sentirti."
"si ma infatti sciolta. Poi ci eravamo appena conosciuti niente di che. " rispose freddo e distaccato.

Bah questo comportamento non lo si capiva proprio. Feci finta di niente lo salutai e ritornai all' universitá.
Rimasi fuori dalla classe a aspettare Marta, pensando e ripensando al suo comportamento. È vero ci siamo solo conosciuti e mi aveva solo offerto un caffe ma io avevo sentito una forte attrazione tra noi.
Non capivo cosa gli fosse successo.

Tornai a casa, mangiai e iniziai a cercalo in Facebook.

Solo due satelliti. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora