GOSSIP.

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Era lunedi. Treno, Universitá e Treno.
Se non che quel giorno passando davanti al tabaccaio mentre stavo andando a lezione vidi un insegna fuori.
"Mengoni in Arena di Verona. 21 e 22 maggio TUTTO ESAURITO."
Ero intorno a ragazze tutte calorose. Sentivo commenti piccanti su Marco, e in quel momento pensai "care ragazze, non sará mai vostro perchè è mio.".
Il problema è che c erano ragazze molto piú belle di me. Piú alte,piú magre.
Perchè Marco aveva scelto proprio me? Ero goffa!!

Quando tornai a casa alla sera mi inventai una scusa e dissi a Marco che non potevo stare al telefono perchè ero a cena da parenti. Invece feci ciò che non si bisognerebbe mai fare: cercare in internet risposte.
Trovai articoli dove aveva parlato del suo problema con il peso, della sua ex ai tempi di xfactor. E trovai un articolo in cui c'era scritto che una " sveltina" una volta ogni tanto ci sta e fa bene, che le mattonelle del suo bagno ne sanno qualcosa.
Quando lessi tutto l'articolo pensai che fosse una bufala.
Non mi sembrava il tipo.

Siamo ragazze però, e qualche dubbio quella notte mi venne in mente.
Lui viveva a Milano e io a km di distanza, magari anche in quel momento era con qualcuno, qualcuna che doveva soddisfarlo in qualche modo.
Si, mi stavo facendo del male da sola.

I giorni passarono finchè non mi arrivò un messaggio.
"Amore tutto bene? Ti sento strana."
Mi dispiaceva perchè lui di concreto non aveva fatto niente, ero io con le mie paranoie che mi stavo facendo del male.
Risposi semplicemente "Si tutto ok. Spero anche tu tutto bene. Ci sentiamo."
Si capiva che non andava tutto bene. Non l'avrei mai liquidato cosi.
Non lo avevo piú chiamato.

Un giorno mi chiamò lui. Risposi e mi zittí subito.
"Dimmi solo la via di dove abiti. 10 minuti e sono a casa tua."
"Via Palermo,3" dissi
"Ok ci vediamo tra poco."
Ok, non volevo che conoscesse i miei cosi. Era incazzato.

"Mamma, dovrebbe arrivare Marco a momenti. Mi ha preso alla sprovvista anche me. " e poi aggiunsi "Esco, e vediamo che facciamo."
Non ascoltai nemmeno cosa mi rispose, ero agitata.

Uscií. Ero in condizioni pessime. Inveve di farlo scendere, montai io in macchina e parlammo lí.
"Non potevo aspettare un'altra settimana senza sentirti. O sentirti di rado con un "tutto bene si, ciao".
Cos'è successo? Ho fatto qualcosa che non andava?"
"No, non hai fatto niente, sono io una stupida." e scoppiai a piangere.
"No, ma non piangere." mi disse sconsolato.
"Solo che ho paura di perderti Marco. E mi accorgo di essere gelosa. Ho letto che hai fatto sold out a Verona a Maggio. Ho sentito commenti piccantini su di te da alcune ragazze. Ho iniziato a leggere interviste in Internet e ne ho trovata una in cui hai detto certe cose. Ho pensato che magari, abitando distanti, per soddisfare certi bisogni avevi bisogno di qualcuna cosí ogni tanto." e guardai per terra aggiungendo " lo so,lo so, che non sei cosi. Abitiamo distanti, sei famoso, vai a feste dove ci sono fighe stratosferiche e guardami sono una ragazza normale. Brutta, Cicciona e non ho niente da darti. " feci un sospiro e lo guardai.
Aveva uno sguardo perplesso.
Semplicemente mi disse "Ti amo." e sorrise.

Ci fu un minito di silenzio. "Non sai quanto" gli dissi.
"Amore, non ho nessun bisogno da soddisfare se tu non sei con me. Non mi interessano ragazze fighe come dici tu, se poi hanno poca sostanza. Vuoi mettere fare sesso, e fare l'amore? Sono due cose COMPLETAMENTE diverse. E poi scusami ma tu per me sei figa, anzi bellissima. Sei tu che ti vedi imperfetta, ma non vedo niente di quello che dici. Se ti devo dire la veritá vedo una ragazza che ha paura, tanta paura che il suo amore non sia ricambiato ma amore mio io lo ricambio a 1000%. Sei tu quella che voglio. E ti amo, ti amo, ti amo. Aspettavo il momento giusto per dirtelo anch'io ma credo che non ci sia momento migliore di questo."

"Adesso andiamo a conoscere i genitori della mia ragazza. Ti va?" mi chiese stuzzicandomi.
Ero ancora un po scossa.
Si avvicinò a me, mi asciugò le lacrime sul viso, mi diede un bacio in fronte e mi disse di non pensarci piú.

Feci un respiro profondo e dissi "Andiamo."

Entrai in casa. Stavo tremando. "Stai tranquilla." mi disse lui sorridendo anche se anche lui era teso.
"Mamma, eccolo. " urlai dalle scale.
Mia mamma uscí, si bloccò di colpo, lo fissò e disse "Oh porca miseria." continuò a fissare Marco.
"Piacere signora, Marco." disse Marco porgendo la mano a mia mamma.
"Piacere mio." e poi disse "oddio"
"Mamma che c'è?" le chiesi sorridendo.
"No scusami, sono scioccata, no cioè non mi aspettavo di vedere te. Sono contenta. Comunque piacere, Paola." disse mamma balbettando un po.
Era agitata e sconvolta.
"Vuoi qualcosa da bere?" chiese mamma a Marco.
"No,grazie a posto cosi."
"La parte piú dolorosa arriva tra poco." dissi pensando all'incontro tra Marco e mio papà.

Invece non fu cosí spaventoso. Parlarono normalmente. Parlarono di politica. Mangiò con noi e la mamma dopo un po' si riprese ma quello un po sconvolto fu mio fratello. Non spiaccicò parola.
Mentre Marco andò al bagno chiesi a Michele,mio fratello, se c'era qualcosa che non andasse.
"Nono, non me lo aspettavo. Sembra molto intelligente e gentile." mi rispose.
"Sisi, lo è. È molto tranquillo."

Marco uscii dal bagno. E andammo in salotto a guardare la tv e a chiacchierare.

Solo due satelliti. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora