LOVE.

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Chiamai Marco ma non rispose.
Ero in panico. Volevo parlargli. Era stato un vero signore a non rinfacciarmi niente di quelle foto quella mattina, nonostante gli avessi urlato in faccia.

Poco dopo mi richiamò lui.
"È successo qualcosa?" chiese lui spaventato.
"Nono, niente di grave." risposi.
"Perchè mi rivolgi la parola allora?"
"Marco mi dispiace. Mi dispiace per le foto che hai visto. Mi dispiace che ti fossi sentito tradito. Si sono io quella delle foto ma sono di molti mesi fa, del periodo prima che ti conoscessi. Non ti avrei mai tradito. Mi manchi. Mi manca il tuo sorriso. I tuoi occhi.." feci un sospiro " Dovevi chiamarmi e parlarmene appena saputo. Perchè non lo hai fatto?"
"Perchè il mio cuore era spezzato. Perchè subito non mi resi conto di cosa stessi vedendo. Quando tornai a Milano, in quella casa dove tutto è iniziato per la prima volta e vedere te con un altro. Mi aveva fatto affiorare tantissimi ricordi e non ci potevo credere. Ero distrutto. E iniziai a bere. Lo sai che raramente lo faccio. Poi uscií e andai in un bar, e incontrai questa ragazza. Mi sforzo a pensare cosa ho fatto quella sera ma non mi ricordo niente. E ora compare questa ragazzina, ha solo 18 anni e mi dice di aspettare un bambino da me." disse con voce tremolante " e io ho tanta paura. Io non ho bisogni da soddisfare perchè tu me li soddisfi. Il tuo sorriso mi riempie il cuore di gioia. Io non credo di esserci andato davvero a letto ma ero fragile e confuso."
"Lo so, Marco. Anch'io lo sono. "
" E sai cosa mi fa piú male? Aver ferito chi davvero tiene a me, chi mi ha apprezzato per chi ero davvero. Chi mi ha fatto vivere emozioni impensabili per me fino ad un anno fa. Mi hai salvato e mi hai fatto rinascere. Grazie splendore."
"Anche tu."

Splendore! Mi aveva sempre chiamato cosi.Il mio cuore diceva di andar da lui.
"Chiara si, Marco stamattina è andato al bar." mi sussurò Marta.

"Ora devo andare. Stammi bene Chiara. Spero mi dimenticherai presto e che tu ritorni a sorridere perchè non cè cosa piú bella. Abbi cura di te." mi disse Marco e immediatamente riagganciò il telefono.

Era distrutto. Non potevo far finta di niente e dimenticarlo.
Questa volta chiamai i miei e dissi loro la veritá. Dissi che andavo a Milano a far un giro con Marta e con l'occasione salutavo Marco.
"Tranquilli dormo in hotel" dissi rassicurandoli.
Si ok, era un mezza veritá.

Marta era contenta di andare Milano, almeno avrebbe visto Giacomo.
Giacomo fu gentilssimo. Ci venne a prendere in stazione e mi portò davanti casa di Marco.
Citofonai e feci un respiro profondo.
"Chi è?" disse una voce femminile.
Pensai "bene cominciamo bene." ma poi la riconobbi ed era Iaia.
"Iaia sono Chiara."
"Vieni su."

Entrai. Marco era in doccia.
"Ciao. Marco è in bagno. Esco che devo andare prendere il sale." disse mezzo sorridendo.
La guardai e le dissi "Grazie."

Marco uscí dal bagno e raggiunse il salotto quando ad un tratto lo guardai e gli dissi "Ciao."
Si bloccò di colpo. Era dimagrito, era distrutto. "Che ci fai qui?" mi chiese incredulo.
"Indovina?" gli dissi con mezzo sorriso.
"Grazie." mi disse semplicemente e mi abbracciò.

"Sei da sola?"
"No, Marta è da Giacomo."
"Ah ok."
Lo guardai e sedendomi sul divano gli dissi "Non tollero gli addii. Ho deciso di scoprire insieme se tu sei il padre e poi decideremo cosa fare. Al di lá delle forti emozioni che provo per te, sei un essere umano. E poco tempo fa, qualcuno cantava una canzone che diceva : Io sono uno dei tanti,uno dei tanti uguale a te.
Non devi rimanere solo ad affrontare una veritá cosí pesante. Ti starò vicino. "
"Ma soffrirai."
"Lo so, ma starti lontano mi fa piú male."

Rimanemmo in silenzio per un po e poi mangiammo un boccone. Guardammo la televisione. E lui dormí sul divano mentre io nel suo letto.
Era come fossimo estranei, ma entrambi sapevamo che non ci addiceva. Quella notte sgattaiolai nel divano accanto a lui e dormimmo abbracciati. Con lui mi sentivo sicura.

La mattina seguente ci alzammo, stavo preparando la colazione quando qualcuno bussò alla porta.
Marco andò ad aprire.
Era Emma,la ragazza presunta incinta.
Era una bambina, appena la vidi mi irrigidí.
"Cosa vuoi?" disse Marco in modo freddo e distaccato.
"Chi è quella puttana li? La tua serva?" disse la bambina rivolgendosi a me.
"Come scusa?" le dissi.
"Beh vedo che hai la maglia del mio amore, attenta a non farti mettere incinta anche tu." mi disse scoppiando a ridere.

Le conoscevo le ragazze cosi. Quelle che vanno anche con un quarantenne e si credono grandi e affermate.
"Non ti permettere di rivolgerti a lei cosi. Altrimenti fuori da casa mia." disse Marco urlandole addosso.

"Ma se è una puttanella,aspira solo alla tua fama. Ma hai me ora. Quindi puoi dirle benissimo ciaone."
"Cara dolce bambinella. Sei una ragazzina che nella sua breve vita è andata con tutti quelli che ha incontrato. Fatalitá una sera hai davvero incontrato Marco in un bar ma forse lui nonostante fosse stato gentile con te non voleva venire a letto con te. Hai approfittato della sua fragilitá, per fargli o dargli chissa cosa. Forse lui a letto con te non è mai venuto ma è stato il ragazzo piú interessante.." sorrisi e dissi "ah no scusa, famoso che avessi mai conosciuto. Hai bisogno di popolaritá per sentirti qualcuno. Ma sai cosa ti dico: per me questo ragazzo non ti ha nemmmeno dato un bacio sulla guancia e ora hai inventato questa bugia forse perchè davvero sei incinta di un uomo che ti ha solo usata o forse perchè hai solo bisogno che i giornali parlino di te."

Lei subito rimase zitta, e guardò in basso. Lí capií che Marco non aveva fatto un bel niente.

A quel punto la incalzai e le dissi "Ecco, colpita e affondata. Il sesso è la tua unica arma, ma sei debole. Sei insignificante. Amati di piu e smettila di usarti."
Lei scoppiò a piangere "Non sai un cazzo tu di me e della mia vita. Mi vuoi psicoanalizzare per i tuoi cazzi."
"No,vuole solo la veritá." disse Marco.

"Ascolta, posso aver commesso un errore è vero. Ma per me il sesso è qualcosa di importante e mi sembra assurdo di essere andato con te. "
"Perchè sono una puttanella?"
"No perchè sei piccola, perche sesso per me vuol dire amore. E non ti amo,non sei nessuno per me. Non ho mai approfittato di nessuno anche quando magari davvero lo potevo fare.Ti chiedo solo di essere sincera con me. Magari sono solo un pollo entrato nel tuo pollaio. Ti prego non rovinarmi la vita per un tuo capriccio."

Lei lo guardò negli occhi e gli disse..

Solo due satelliti. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora