MAGGIO.

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Marco aveva iniziato il tour da due settimane circa ed era sparito. Lo sentivo di rado. Me lo aveva detto che ci saremmo sentiti poco ma non pensavo fosse cosi dura.
Mi buttai a capofitto sugli esami da preparare per la sessione estiva.
Il tempo passò.

Vidi Marta. Ah, vi chiederete Marta e Giacomo che fine hanno fatto. Beh alla fine si sono messi assieme, e ora si vedono una volta a settimana nel weekend, un colpo va Marta a Milano e un altro è Giacomo a venire qua.

"Allora Marco l'hai sentito?" mi chiese Marta addentando un panino.
"See,magari. Mi scrive ogni tanto un messaggio di buongiorno o buonanotte ma poi niente."
"Deve essere dura."
"Eh abbastanza. Mi piacerebbe essere piú partecipe nella sua vita ma non si puo pretendere tanto."
"Non ti scoraggiare,alla fine deve essere sfiancante anche per lui."
"Sisi infatti."
Poi iniziammo a chiacchierare e ridere di cazzate.

Il tempo passò,finchè non arrivò quel famoso weekend 21 e 22 maggio.
Quei giorni Marco sarebbe stato a Verona. Io sapevo dove alloggiava, e allora decisi di fargli una sorpresa. Decisi di andarlo ad aspettare nell hall dell hotel.
Entrai in hotel. Andai al bar e mi presi un Martini bianco. Erano le 17.00 circa del pomeriggio del 21 maggio.
Marco dovrebbe essere o in hotel o ritornare a momenti.

Ad un certo punto vedo passare Giuliano Sangiorgi che con il suo batterista fa "Dovevo beccare Mengò due ore fa, ma non l'ho piú visto. Sta in camera a dormire mi hanno detto."
quando lo sentí feci un sorrisino e pensai che fosse veramente distrutto.

"Posso sedermi?" mi chiese una voce alle mie spalle.
Mi voltai ed era Iaia. "Oddio, ma ciao. Certo."
"Che ci fai qua?" mi chiese Iaia.
"Ho fatto una sorpresa a Marco. So che alloggiava qua, allora lo aspetto. "
"Ne sará contentissimo. " disse lei.
La vedevo un po imbarazzata ma non ne capivo il motivo.
"Tutto bene comunque?" le chiesi.
"Si dai, sono abbastanza stanca. È sfiancante per me accompagnarlo in tour,non oso immaginare lui quanto stanco sia. "
"Ti credo. Infatti l'ho sentito pochissimo in questo periodo. Sará stato sempre sotto. "
"Sisi ma ti giuro. Adesso è uscito a far commissioni ma dovrebbe tornare a momenti."

Ma aspetta. Sangiorgi aveva detto che era in camera, e lei a far commissioni. Mi puzzava la cosa. Cosa stava facendo il signorino.
La gaurdai negli occhi e le chiesi "Cè qualcosa che non so?"
Lei sgranò gli occhi e mi rispose "No, ma no non c'è niente."
"Ti prego dimmi la veritá. Cosa sta facendo Marco."
"Non sta facendo niente."
Non mi convinse. Allora le risposi "Ah ok. beh allora mi son fatte troppe pare."
"Si infatti."
"Ok, scusami avrei bisogno di andare in bagno vado a chiedere alla reception e arrivo subito."
Feci finta di niente, andai a chiedere alla reception e dissi "Scusatemi, sono con l'assistente del Signor Mengoni, è quella lá." dissi indicando Iaia " missa che l'avete vista altre volte, mi ha detto che si è dimenticata il portafoglio nella camera del cugino( non che suo capo), è possibile avere una copia delle chiavi cosí da andarlo a recuperare."
e poi aggiunsi "Il signor Mengoni mi ha detto che è fuori per prove al concerto di stasera all'Arena."
"Si va bene. Ecco a lei. "mi disse la ragazza porgendomi le chiavi.
" Grazie mille."

Scesi al bagno e poi salí al piano di sopra, la camera era la 76 secondo piano.
Entrai e vidi Marco buttato a letto che dormiva. Ero sollevata. Stava davvero dormendo.
"Ehi ma tu chi sei?" mi disse girandosi.
"Chiaraaa!!" poi esclamò. Si alzò e mi disse"Ma che ci fai qui?"
"Beh sapevo che eri in zona e sapevo dove alloggiavi e ho deciso di venirti a salutare." gli dissi.
"Hai fatto bene." mi disse.

Era freddo. Era strano.
Era successo qualcosa e non avevo voglia di tanti giri di parole "Mi dici cosa succede? Non ci capisco niente."
Lui si irrigidí e mi rispose "Cosa vuoi che succeda, niente sciocchina."
C'era quella sensazione a pelle che mi diceva che qualcosa non andava.
"Ascolta io ritorno giú se vuoi dirmi cosa sta succedendo sennò tranquillamente prendo il treno e me ne torno a casa." gli dissi uscendo dalla porta e tornando da Iaia.

Iaia non c'era piú. Era scomparsa. Mi sedetti un po sui tavolini finchè qualcuno da dietro mi disse "Una bella ragazza come te, qua tutta sola. Ma come mai?"
Mi voltai ed era Giuliano Sangiorgi.
"Aha bel mistero." gli dissi e poi aggiunsi "E come mai un bel ragazzo come te, è qua a gironzolare tutto solo?"
"Touchè."
"Piacere Giuliano." mi disse porgendomi la mano.
"Chiara."
"Ti va se ti offro un bel aperitivo, almeno ci facciamo compagnia a vicenda."
"Certo, non posso rifiutare."

"Raccontami un po, cosa fai nella vita?"
"Ah niente di che, sono una studentessa al secondo anno qui all'universitá di Verona. Amo questa cittá, ma abito con i miei a Vicenza."
"Fai da pendolare allora?"
"Si esatto."

"Beh ma sono stufa di parlare di me, te invece? Cosa ci fai qui?"
"Sono un cantante da quattro soldi, che fa un concerto lunedi qua a Verona e sono qui con la mia band per provare. "
"Beh da quattro soldi non proprio." gli dissi strizzandoli l'occhio.
"Si beh ma il problema che l'Arena è occupata da Mengoni e quindi abbiamo poche ore per provare." mi disse un po infastidito.
"Mengoni? E comè?"
"Come persona dici?" mi chiese lui.
"Si."
"Beh, è una bellissima persona, io mi trovo bene a parlare con lui nonostante abbiamo tanti anni di differenza. È piú maturo della sua etá. A volte è un pò troppo perfettino. È un perfezionista. Però se vuoi fare questo lavoro, lo devi essere sennò ti sorpasseranno in tanti. È un grande amico."
"Che bello che tra cantanti vi spallegiate."
"Ma si in realtá non c'è competizione tra noi, anche perchè ogni cantante aiuta l'altro qualora ne avesse bisogno. Con questo non dico che tutti i cantanti sono cosí, anzi c'è ne sono di egoisti, ma quelli con cui ho stretto di piú sono delle bravissime persone. "
"Beh è una bellissima cosa. È bello avere l'appoggio di chi tu giudichi importante."

A un certo punto da lontano il chitarrista della band dice "Giuliá muoviti. Smettila di rimorchiare cosí spudoratamente, dobbiamo andare."
"Arrivo. Bene dai, grazie per la compagnia Chiara. Chissá che magari ci si rivedrá. Buona serata intanto." mi disse baciandomi la mano.
Era stupido ma dolce.
"Grazie, anche a te."

Marco non si era ancora fatto vivo. Aspettai un altra mezzora e poi avrei deciso cosa fare.

Solo due satelliti. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora