UN SOGNO.

321 13 0
                                    

Non riuscivo a dormire, avevo paura che il giorno dopo mi sarei svegliata nel mio letto a casa dei miei e che tutto quello che stavo vivendo fosse semplicemente un sogno.

Mi girai e mi rigirai ma avevo paura di svegliare Marta, allora decisi di andare un attimo in bagno a tranquilizzarmi e a darmi una rinfrescata.
Aprií l'acqua, mi bagnai i polsi, e mi asciugai quando alle spalle sento una voce che mi chiese : "Anche tu non riesci a dormire?"
mi girai ed era Marco.

"Eh si. Non riesco nemmeno ad addormentarmi per 10 minuti. "
"Uguale anch'io." e poi aggiunse "vieni di lá, che ci facciamo una tisana. "
"si dai buona idea. Arrivo."

Andai in salotto, e lui era in cucina ai fornelli a scaldare l'acqua.
Mi sedetti su quello che doveva essere il suo letto.
"Ma dovevi lasciarci dormire noi sul divano Marco, non dovevi disturbarti cosi tanto."
"Ma che disturbo, è un piacere avervi qui."

Io avevo un freddo. "Hai freddo?"
"Eh un pochino si."
Aprií un armadio e tirò fuori una coperta, me la mise sulle spalle e disse "Meglio?"
"che gentile, grazie! sisi molto meglio." risposi un po imbarazzata.

Iniziammo a parlare, della nostra vita, dei nostri amici, delle serate che entrambi spesso passavamo in casa,davanti alla televisione.
Intanto la tisana era pronta.
Tra un sorso e un altro un pezzo della nostra vita veniva raccontato all altro. Era un bel momento finche non ci addormentammo.
Inizialmente ognuno all'angolo opposto del divano ma la mattina seguente quando mi svegliai eravamo abbracciati.
Mi sveglia perchè davanti ai piedi del divano c'era Marta che ci fissava con un sorriso da psicopatica, sembrava la bambina dell'esorcista.

"Che cè?" risposi io sbadigliando.
Marco a quel punto si svegliò e mi vide vicino a lui e guardandomi mi disse " Buongiorno!"
"Buongiorno!" risposi con un sorriso e mi alzai dal divano.

"Chiara abbiamo un treno da prendere."
"No ragazze,sono appena le 8. Fermatevi qua almeno per la colazione poi vi porto io in stazione prima di mezzogiorno."
Io e Marta ci guardammo e insieme risposimo "va bene."

"Io di solito la colazione la faccio a casa ma oggi come eccezzione direi di andar da Giacomo. Cosí Marta lo saluti per bene. " disse Marco strizzando l'occhiolino a Marta.

Si era creato un po' di imbarazzo ecco perchè intervenni io e dissi.
"Ok allora io e Marta intanto ci diamo un sistemata in bagno, raccogliamo le nostre cose." e andai con Marta verso il bagno.

"Cos' è successo stanotte????" mi chiese Marta curiosa.
Le spiegai tutto e lei rispose:"Chiara è cotto di te. Lo si vede da come ti guarda, da come ci tiene a te. "
Spalancai gli occhi e risposi ridendo : "Ma tu sei matta. Ma che cavolo dici." e aggiunsi per cambiar discorso "muoviamoci che il tuo amore Jack ti aspetta!"

"Mamma quanto mi piace. Però abita qui, a Milano. Che tristezza."
"E cosa c'entra? Se a te piace, non cè distanza che regga un sentimento. Tutto quello che verrá lo saprete solo vivendo questa storia."
"Si hai ragione. Vediamo cosa succederá dai."

Iniziammo a truccarci, con quel poco che avevamo perche nessuna aveva messo in conto che saremo state a dormire a Milano a casa, di una persona a caso, Marco Mengoni.

"Ok siamo prontee." risposi prendendo la borsa e dirigendomi verso la cucina.
Marco era sparito. Poi mi girai e lo vidi sul terrazzo a fumarsi una sigaretta. Pensai che non mi sarebbe piú ricapitata una situazione del genere, lo raggiunsi "Siccome ormai scrocco tutto, posso scroccarti anche una sigaretta?" gli chiesi ridendo.
"Certo." rispose "fumi?"
"A volte. Non sempre, magari ci sono periodi piu favorevoli di altri, in cui fumo, fumo."
"periodi piú stressanti" aggiunse lui.
"Quindi questo è un momento stressante per te?" mi chiese un pò stuzzicandomi
"Beh, non è uno dei piú tranquilli. Oggi sono a Milano, a casa di uno sconosciuto, dopo aver dormito qui la scorsa notte, abbracciata a lui, e ora gli sto scroccando una sigaretta. Diciamo che non è una cosa che mi capita tutti i giorni."gli dissi sarcasticamente.
" A me invece capita tutti i giorni." rispose ridendo.
"Spiritoso." gli dissi " Andiamo? Marta sará in casa che ci stará fissando per vedere cosa succede."
"E cosa pensa che potrebbe succedere?" mi chiese serio.
"Ah boh, chiediglielo a lei." risposi un po imbarazzata dal momento.

Uscimmo dal suo appartamento. Salimmo in macchina e andammo fino al bar dove lavora Giacomo.
Appena vide Marta i suoi occhi iniziarono a brillare.
"Credo che tra quei due presto nascerá qualcosa. " disse Marco. Mi prese e mi portò verso un tavolo mentre Marta era andata a salutare Giacomo e poi aggiunse " E spero proprio non solo tra quei due."

Lo guardai e mi sentií morire.

Solo due satelliti. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora