PIU BELLA COSA NON C'È.

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Il portone si aprí, io salí le scale e davanti alla sua porta mi trovai lui in accapatoio che si stava asciugando i capelli.
Che spettacolo!

"Amore." mi corse incontro baciandomi.
"Vado a cambiarmi, prenditi quello che vuoi, se hai fame o sete."
"Si certo." risposi.
Ero assorta nei pensieri che mi tornarono in mente.
La prima notte in questa casa, io e Marta nel suo letto, la tisana bevuta assieme e noi due distesi sul divano addormentati.
Poteva sembrare che fossimo insieme da molto poco tempo, ma la nostra storia l'avevamo vissuta a pieno, fin dagli inizi.

"Allora amore, comè stato il viaggio?" mi chiese lui abbracciandomi da dietro. E poi aggiunse
"Che cè, a cosa stai pensando??"
Lo guardai e gli dissi " Guarda, in questa casa è iniziato tutto. Non ti sembra tutto cosí lontano?"
"Si, ogni volta che non sei qui con me e torno a casa la sera dallo studio, penso a quanto ti vorrei, a quanto vorrei anche riiniziare da capo per riviverti tutta di nuovo."
"Anch'io." poi aggiunsi sdramatizzando "e per fortuna che siccome ti conosco, ho detto ai miei, ancora stamattina che stanotte sarei rimasta a dormire dalla mia amica."
"E povera amica. I tuoi penseranno che bisognerebbe pagare l'affitto a questa amica."
Io risi e poi "Cavolo a proposito di pagare, dimmi quanto ti devo per i biglietti del treno. Non dovevi, me li sarei presa io."
Mi mise una mano sulle spalle. "Non mi devi niente. Non hai ancora visto niente. "
"Ma sicuro??"
"Sicurissimo."
E poi aggiunse "Oggi sará una giornata che non dimenticherai tanto facilmente. Spero."

Mi portò con se.
"Sai che ieri ti ho detto che sei la mia primavera, il mio sole. Sei molto di piú, sei il luogo dove piú mi sento al sicuro. E ora ti porto in quel luogo."

Prese la moto. E andammo su un monte, non sapevo neanche dove fossimo, ma c'era un panorama pazzesco. Era cosi romantico. Eravamo tra le mura di un castello e vedevi Milano dall'alto.
Mi abbracciò e iniziammo a parlare,a ridere e a scherzare. Eravamo solo noi e la bellezza di quel posto.
Verso le 13.00 tirò fuori dal bauletto della moto, un pò di cibo e iniziammo a mangiare.
Aveva pensato a tutto ed era tutto cosi romantico.

Nel primo pomeriggio tornammo a casa e poi mi disse che saremmo dovuti andare in un posto. Ero sfinita.
Mi portò in un negozio di vestiti.
"Ora scegli quello che piú ti piace."
Lo guardai e un po imbarazzata gli dissi " Non saprei, non sono tipa da vestiti. "
La commessa gentilmente mi disse. " Ho quello che fa al caso tuo."
Era una salopette, nera, lunga molto elegante e sexy. Con una mega scollatura dietro.
Mi procurò anche un paio di scarpe, erano mattoncini, con il tacco grosso. Adatti a me.
Non riuscivo a capire cosa Marco avesse in mente.
Ritornammo nel suo appartamento.

"Adesso tu cambiati pure che io vado di lá a prepararmi."
Vi giuro non stavo capendo niente.
Seguii le sue istruzioni. Mi cambiai, fortunatamente con me avevo portato un po di trucco e iniziai a truccarmi.
Marco uscii dalla stanza e stava indossando uno smoking nero. Lo guardai e mi impietrií.
"Sei uno schianto." gli dissi a bocca aperta.
"Mai quanto te" mi rispose.

Mi bendò e mi portò in un locale credo. Sentivo solo silenzio. Ero molto agitata.
"Ci siamo quasi amore." mi disse.
"Non è che vuoi uccidermi vero?"
chiesi un po spaventata.
"Ma te pare?" rispose lui ridendo.

"Eccoci" mi disse. "Aspetta che ti vengo a prendere."

Sentií che lui aprí la porta, entrai e "SOPRESAAAAAA!!!!"
Slegai la benda e c erano tutte persone sconosciute,a parte Giacomo e Marta.

"Amore, queste sono persone per me importanti. E volevo che tu le conoscessi."
Ero imbarazzata. " Piacere a tutti, mi chiamo Chiara." dissi un po balbettando.
La serata fu piacevole, quasi tutti si avvicinarono per presentarsi, mi chiesero come stavo, com'era Marco.
Ad un certo punto avevo bisogno di un po d'aria, andai da Marco gli chiesi una sigaretta e gli dissi che uscivo due minuti.

Mi sedetti fuori e da dietro una voce mi chiese "Troppe persone eh?" mi girai e non ricordai chi fosse.
Era una ragazza di media statura, magrolina e mora.
"Piacere Claudia,per tutti Iaia. Sono la cugina di quel testone."
"Ohh piacere mio. Chiara."
"Oggi ha organizzato tutto cosí alla perfezione che stanotte appena tocco letto crollo."
"Ti credo anche perche Marco è da un po' che ci stressa per questa serata. Per lui sei importante e voleva che conoscessi il suo mondo. Tende sempre a esagerare."
"No non ha esagerato anzi è stato molto carino, solo che io sono un po timida ed è sempre un trauma, infatti sarò rossa in viso dall'emozione. "
"Ahn beh siamo in due. Le prime volte che mi faceva salire sul palco durante i concerti ero imbarazzatissima,pensa che se ancora adesso ci penso non mi ricordo nulla, perchè ero tipo andata in shock."
"Ahaha ecco, allora mi capisci."
Era simpatica, assomigliava a Marco.

"Meglio che entriamo che fa freddo." dissi io.
"Andiamo."

Mentre stavamo entrando eccolo che arriva esclamando un "Ecco le mie donne!"
Lo abbracciai e mi chiese "Andiamo a casa tra un po?? sono mega distrutto."
"Anch io" gli dissi.

Da lí a 15 minuti, salutammo tutti, ringraziai tutti e tornammo a casa.

Solo due satelliti. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora