LA NOTTE.

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"Mamma sono distrutta." dissi buttandomi sul divano appena entrata.
"Anch'io. L'ho sempre detto che sono un giovane vecchio. Non ho piú l'etá."
"Ma piantala." dissi dandoli un colpetto con il piede sulla schiena.

Mi alzai e andai in camera a prendere una maglia di Marco da infilarmi come piagiama.
Entrai e la camera era tapezzata di petali di rosa, fragole e panna.
Era un nido d'amore organizzato da Marco per noi due.
"Oddio." urlai io.
"Ma è bellissimo!!" dissi correndogli incontro e abbraciandolo.
"Visto? Tu sei bellissima." mi disse baciandomi.
La veritá è che eravamo distrutti e entrambi ci buttammo a letto.
Altro che nido d'amore. Il tempo di darci un bacio e entrambi stavamo gia dormendo.

La mattina seguente mi svegliai. Marco stava dormendo dolcemente ma lo volevo tormentare. Presi la panna e iniziai a spruzzargliela sul naso. Inizialmente si grattò con la mano ma poi si svegliò di colpo.
"Noo, vieni qui amore e vediamo quanto ridiamo assieme." mi disse cercando di abbracciarmi.
"Non ci penso nemmeno." gli dissi ridendo.
Iniziammo a scherzare, a mangiare la panna e le fragole.

"Vedi amore, non c'è bisogno di pianificare tutto. Alla fine del tuo piano non abbiamo seguito nulla. Ma ci siamo divertiti, abbiamo riso e siamo stati assieme. " gli dissi.
"Vero. Avevo pianificato tutto perchè volevo dirti una cosa importante ma non volevo farlo banalmente." mi disse lui.
"E cioè?" gli chiesi mettendomi a pancia in giú mangiandomi una fragola mentre lo stavo fissando.
"Te lo dirò a tempo dovuto." disse spruzzandomi un po di panna sul naso.

"Cattivoo." gli dissi e da lí a poco scoppio una guerra tra panna, cuscini e risate.
Fu un momento davvero molto bello. Iniziai a conoscere Marco per quello che era.
Un ragazzo normale, con delle paure, con un grande cuore e molta sensibilitá.

"Marco devo tornare a casa." gli dissi cercando di mettergli fretta, siccome mi doveva accompagnare.
"Arrivo." rispose mettendosi un giubbino di pelle "Andiamo."

Arrivai in stazione. "Ok dai, ci sentiamo piú tardi. Grazie per questi giorni amore." scesi e gli diedi un bacio.
"Mi mancherai." mi disse con uno sguardo triste.

Salií in treno, tornai a casa.
Stare con Marco era sempre bellissimo ma era anche tristissimo perchè prima o poi ci saremmo dovuti salutare.
"La mia bambina." urlò mia mamma mentre uscivo dalla stazione.
"Ciao mami." risposi.
"Come stai?" mi chiese.
"Tutto bene, voi? "
"Il solito."

Pensai che avrei dovuto parlarne a mia mamma. Dirle la veritá. O almeno provarci.

La sera stessa dopo cena, andai in camera.
Mia mamma preoccupata che stessi poco bene mi raggiunse.

toc toc

"Posso entrare?" chiese mamma bussando.
"Sisi entra." le risposi.
"Che cosa c'è che non va tesoro?"
Presi un respiro profondo e le dissi "Mamma ti devo dire una cosa."
"Cosè successo?" mi chiese facendosi seria.
"Sai il ragazzo che ti parlavo un po di tempo fa? Ecco, ho deciso di conoscerlo meglio,e mi piace molto,è carino, simpatico e super gentile. "
"...Ma..." disse lei in sospensione.
"Non c'è nessun ma. Cioè tu lo conosci. O per lo meno sai chi è."
Mia mamma spalancò gli occhi
"Si? E chi è?"
"Se te lo dico mi prendi per matta."
"Ma va lá amore. Non ti prenderò mai per matta. È una cosa importante e riguarda te."
"È Marco Mengoni." le dissi tutto ad un fiato.
Mia mamma spalancò gli occhi e scoppiò a ridere.
"No mamma davvero. Non c'è da ridere è lui."
"Tesoro hai la febbre?" mi chiese mettendomi una mano sulla fronte.
"Te lo giuro mamma." dissi esasperata.
Le raccontai tutta la storia o meglio quasi tutta.
A Milano, di quando lo ho incontrato. Tutto.
Inzialmente rimase senza parole e poi disse "Impossibile."

Non ci credeva, l' unica cosa da fare era portarlo a casa.
"Ok , se mi date il permesso un giorno gli dico di venire qua. Va bene?"
Mia mamma ancora ridendo mi fa " Sisi va bene tesoro."

Che palle! Nessuno mi credeva. Sentivo mio papà che dalla cucina disse " Quella tosa lí se gá brusà il zervelo!"
Che tradotto dal dialetto veneto significa " Quella ragazza lí si è bruciata il cervello."

Chiamai Marco e gli raccontai la storia. Rise anche lui e mi disse "Amore è piú che comprensibile.
Se mi metto nei loro panni. Una figlia che non ha mai avuto ragazzi, mai portati a casa, sempre a casa. Uno si domanda come cavolo ha fatto a trovarsi un ragazzo, per di piú uno che si è visto l'altro giorno in televisione."
"Si lo so, ma alla mia prima uscita ho avuto la fortuna di trovarlo." gli risposi ridendo.
"Beh comunque appena riesco mi libero e vengo a trovarti va bene?"
"Grazie."
" E de che? " rispose lui.
"Per fare questo. Magari con le ragazze con cui uscivi eri abituato ad altro. I genitori forse non li conoscevi nemmeno."
"Amore, non esco con una ragazza da molti anni. Non volevo innamorarmi o meglio nessuna mi ha mai preso come hai fatto tu. Ma ho capito che è quando molli la presa,che ti succedono cose bellissime."
"Mi sento fortunata." risposi.
"Adesso dormo che sennò domani in studio mi ci deve trasportare Marta con una barella."
"Va bene. Buonanotte amore "
"Buonanotte splendore!"

Quella notte non dormii tanto.
Pensai alla reazione di mamma quando davvero si sarebbe vista Marco davanti.

Ero molto agitata. Non era una cosa da tutti i giorni,per me, portare un ragazzo a casa.

Solo due satelliti. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora