Capitolo 13

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20 Marzo 2014, Milano.

Ho sedici anni e continuò ancora a scriverti, non è stupido? Non sono più una bambina eppure continuo ancora a sognare, ma infondo è quello che mi hai insegnato tu.

Siamo arrivate prime nel nostro girone, ora ci aspettano le semifinali e se vinceremo queste ultime anche le finali, sono così entusiasta anche se ho un po' di paura.

Ieri la mia allenatrice mi ha dato una notizia fantastica: faranno delle selezioni a cui parteciperanno le giocatrici più brave della nostra provincia e vuole che io partecipi, spero davvero di farcela, ce la posso fare, ce la voglio fare, ce la devo fare: vietato smettere di sognare.

Questo è quello che mi hai insegnato tu, e giuro che terrò sempre a mente quest'insegnamento.

Sai, ci tenevo a dirti che ho conosciuto anche un ragazzo: Mattia: è davvero simpatico, dolce e gentile, e anche molto carino, chissà forse si rivelerà un vero amico, lo spero davvero.

Riguardo papà mi manca ancora, ma non più come prima: mi sto 'abituando' alla sua assenza, infatti ora non piango più quando penso a lui e questo mi rende molto orgogliosa di me: la vecchia me sarebbe scoppiata in lacrime solo a sentire la parola 'papà', ma la nuova me non è così, ormai sentire il suo nome non mi fa nè caldo nè freddo.

Sono ancora in attesa di una tua risposta, ma nel frattempo continuerò a scriverti: io non mi arrendo.

Eleanor.

Lettera ||Benji e Fede||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora