Capitolo 29

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Passó un'altra settimana: ormai era passato quasi un mese da quando tutti ci cercavano.
Le chiamate sul mio cellulare aumentavano, così come su quello di Benji, così decidemmo di cambiare numero.
Eravamo a metà Agosto e il caldo aumentava sempre di più.
Io e Benji ci comportavamo solo come due semplici amici, lui non provava niente per me, almeno era ciò che mi dimostrava, mentre io, io lo amavo più della mia vita.
Ci ero ricascata: mi ero nuovamente innamorata di qualcuno che, purtroppo, non ricambiava i miei sentimenti.
-El, ci sei?- sobbalzai.
Mi ripresi dai miei pensieri notando fosse semplicemente Benji.
-Dimmi Ben.- mi piaceva chiamarlo così, era carino come soprannome.
-Niente, volevo sapere se ti andava di fare qualcosa.- mi sorrise, era sempre così dolce.
-Vorrei andare al mare.- dissi, lui scosse la testa.
-El siami agli inizi di Agosto e le spiagge sono affollatissime, se ci riconoscessero, immagini quello che succederebbe?- aveva ragione, mi ero sul serio dimenticata della nostra fuga, sembra impossibile eppure me ne ero completamente dimenticata.
Annuii per poi sedermi sul divano sbuffando.
-Corriamo il rischio.- disse all'improvviso.
-E se ci riconoscessero? Tu sei maggiorenne e puoi decidere cosa fare della tua vita, io invece sono minorenne e sotto la tutela di mio 'padre'- mi ero scoraggiata, non volevo ritornare in quel posto, non volevo dire addio a Benjamin.
-Una soluzione potrei averla, non che faccia la differenza ma dobbiamo almeno provarci.- disse, lo guardai perplessa, non sapevo cosa aspettarmi.
-Spiegati Benji.- lui mi sorrise.
-Faremo un cambiamento radicale, solo se vuoi però.- finalmente capii.
-Andiamo.- dissi, sorridemmo.
Amavo quell'intesa che c'era tra noi.
-Andiamo.- replicò.
Sul serio, amavo il nostro capirci al volo.
Venti minuti più tardi ci ritrovammo da un parrucchiere, fortunatamente non vi era nessun cliente, un rischio in meno.
-Salve.- sorrisi.
Il ragazzo che, a mio parere, sarebbe dovuto essere il parrucchiere, mi guardò ad occhi spalancati.
Per un attimo ebbi il terrore che ci avesse riconosciuti.
-Tesoro, cos'hai combinato a quei capelli? Sono terrificanti, in men che non si dica saranno perfetti. Siediti.- non riuscii a capire se stesse avendo un attacco di cuore o di panico, sta di fatto che mi guardava scandalizzato.
Annuii, incapace di fare altro.
-Staresti perfettamente con un taglio più corto e la tinta nera, che ne dici tesoro?- disse dopo dieci minuti passati a riflettere.
Annuii, Benji intanto rideva per la mia faccia scandalizzata.
-Perfetto, tu ora non ti muovere e resta ferma così come sei. Uscirai di qui un incanto.- gli occhi gli brillavano, un po' come me quando sentivo parlare di Pallavolo.
Annuii ancora, sembrava che non sapessi fare altro.
Dopo un'oretta passata tra tinte, 'colpi di forbici' e chiacchiere finalmente il lavoro fu terminato e, sul serio, fui abbastanza soddisfatta del risultato.
-Tesoro sei una meraviglia, come promesso.- sorrise Jack.
-Grazie dell'aiuto Jack.- lo abbracciai, aveva fatto un lavoro stupendo.
-Quanto ti devo?- chiese Benji, Jack scosse il capo.
-Dove pensate di andare senza conoscere Andrew?- rise e scossi la testa.
Andrew era il suo fidanzato di cui ci aveva parlato in quell'ora.
Ebbene sì, Jack era gay, ma questo non influenzó per niente la nostra amicizia.
-Andrew, sei arrivato.- disse quando entrò dalla porta un ragazzo dagli occhi verdi e i capelli biondi.
Si stamparono un lieve bacio sulle labbra, sorrisi, erano così carini insieme, erano una coppia perfetta e, spero, lo siano ancora.
Dopo aver passato una mezz'oretta a parlare con Jack, più che altro a discutere perché lui non voleva farci pagare quel cambio di look, ci salutammo e decidemmo di andare.
-Benji, sono stanca.- dissi, erano ormai venti minuti che camminavamo verso la spiaggia, lui mi sorrise.
-Un altro piccolo sforzo El, siamo quasi arrivati.- disse ed io annuii.
Dopo altri dieci minuti finalmente ci ritrovammo in spiaggia.
Ci divertimmo come due amici che si conoscono da tantissimo tempo, anche se in realtà ci conoscevamo solamente da tre settimane o poco più.
Quella sarebbe stata la nostra Estate, o almeno credevo.

Lettera ||Benji e Fede||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora