Capitolo 33

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-El, noi dobbiamo andare.- disse Jack. Erano le cinque del pomeriggio ed eravamo tutti sfiniti.
Dopo pranzo avevamo visto un film, più che altro Andrew e Jack avevano visto il film, io e Benji avevamo chiacchierato tutto il tempo.
-Alla prossima allora.- sorrisi, poi li abbracciai.
Salutarono anche Benjamin e se ne andarono.
Rimanemmo solo noi, molto imbarazzati entrambi per ciò che era successo quella mattina. Strano dato che di baci ce ne eravamo già dati.
-Eleeeeeanorrr.- Benji spezzò il silenzio..
-Dimmi.- sbuffai.
-Dobbiamo parlare.- disse Benjamin. Jack ed Andrew erano andati via da dieci minuti e, sia io che lui, avevamo cercato di non dar molto peso a quel semplice bacio.
-Dimmi.- sbuffai nuovamente, sembrava sapessi fare solo quello.
-Siediti.- sussurrò.
Annuii sedendomi di fronte a lui.
-Accanto a me Eleanor.- disse serio più che mai.
Feci come ordinato e, timidamente, mi sedetti accanto al ragazzo di cui ormai ero innamorata persa.
-Di cosa dobbiamo parlare, Benjamin?- soffiai a poca distanza dalle sue labbra.
-Di questo.- disse per poi baciarmi.
Le sue labbra che mordicchiavano le mie mi fecero sentire in paradiso. Poi però venne a galla la mia parte razionale, ricordandomi che si stava prendendo gioco di me.
-Benjamin.- dissi allontanandolo, per poi ricevere un suo sguardo confuso.
-Dove vuoi andare a parare?- dissi guardandolo dopo attimi di silenzio. Avevo bisogno di sapere quali erano le sue vere intenzioni.
-Da nessuna parte Eleanor.- sbuffò.
-Da nessuna parte Eleanor.- lo imitai in tono derisorio.
-Puoi smettere di fare la bambina per una volta?- urlò.
-Io? Io dovrei smettere di fare la bambina? Quando sei tu quello che mi bacia, mi illude dicendo di amarmi e che poi dice che non potrebbe mai amarmi, per poi venire da me e baciarmi ancora? Sei fottutamente serio Benjamin?- ormai non stavo più sussurrando, anzi, stavo urlando come non avevo mai fatto in vita mia.
-Ah, ma aspetta, tu pensi di potermi usare come nuovo giocattolino, pensi di potermi baciare e mandarmi a fanculo quando ti va. Non è così che funziona la vita Benjamin, cresci.- Quel "cresci" fu ciò che lo fece infuriare di più e, se avessi saputo come stavano realmente le cose, lo avrei evitato.
-Quello che deve crescere non sono io Eleanor, sul serio. Ho affrontato tante cose in vita mia e, fidati, tu sei scappata per una cazzata. Quella che deve crescere sei tu. Non sai cos'è veramente la vita Eleanor.- non mi fecero male le parole in sè ma la cattiveria con le quali uscirono dalle sue labbra.
-Mi dici che devo crescere, allora perché non mi aiuti tu a crescere? Tu che dici di sapere così tanto della vita contrariamente a me?- stavo urlando troppo ma non mi interessava.
-Mi piacerebbe aiutarti a crescere ma sarebbe una battaglia persa in partenza Eleanor.- disse infine. Pensava questo di me allora, pensava che io fossi una bambina viziata.
-Pensi davvero questo di me? Pensi davvero io sia una bambina?- quelle parole uscirono come un sussurro, non volevo realmente conoscere la risposta.
-Sì Eleanor, sei una bambina.- disse.
In quel momento penso abbia sentito il rumore del mio cuore che si spezzava.
-Peccato che la bambina si sia innamorata di uno stronzo allora.- sussurrai sorridendo amaramente.
-Peccato che lo stronzo ricambi.- sussurrò abbassando lo sguardo.
-No, fidati, lo stronzo non ricambia. Lo stronzo ha scambiato la bambina per un giocattolino, peccato che si sbagli di grosso.- dissi con calma, freddezza.
Poi, lentamente e con il cuore a pezzi, andai di sopra.
Eravamo così ma non potevamo farci niente, eravamo masochisti: ci amavamo così tanto da farci male, eppure, quel dolore, ci piaceva.
Ci amavamo per davvero. Un amore vero, puro, ma allo stesso tempo un amore da far schifo. Un amore che creava dipendenza, come la droga: faceva così bene da star male.
Ma ci amavamo, eccome se ci amavamo.

Lettera ||Benji e Fede||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora