Gumi's P.O.V.
Quando mi sono svegliata... Mi trovavo a terra, in uno strano spazio bianco e luminoso. Sembrava essere infinito. C'era tanta gente come me, confusa, che cercava di capire dove si trovasse e perché fosse lì. Eravamo davvero in tanti, almeno una cinquantina.
Non ricordo cosa stessi facendo prima di svegliarmi in quel posto.
Mi accorsi che c'era qualcosa di strano in me...
I miei capelli... Ma cosa?!
Cos'era successo ai miei capelli, un tempo castani?
Sono diventati... verdi.
Mantieni la calma, Gumi. Non sei sola in questo posto. Puoi sempre parlare con questa gente, ne hai così tanta a disposizione!
GIÀ, peccato che non sia mai stato il mio forte parlare con la gente.
Mi sedetti a terra aspettando che succedesse qualcosa.Gakupo's P.O.V.
Sono... Sono in paradiso?
O forse ho raggiunto l'illuminazione?
Evidentemente non era così.
Mi diedi un pizzicotto per accertarmi di essere ancora vivo. Sono vivo, perfetto.
Una delle prime cose di cui mi accorsi fu l'insolito colore dei miei capelli, che in qualche modo erano diventati viola.
Che vergogna, su un uomo come me non sta affatto bene un colore così poco virile.
Dov'è finita la mia meravigliosa chioma nera?!
Proprio mentre stavo per entrare in stato di riflessione, mi accorsi che c'era anche mia sorella con me, accanto a me.
Anche i suoi capelli non erano più neri, ma viola. Il viola dei suoi capelli era più scuro rispetto a quello dei miei, e mi permetto di dire che non è affatto giusto. <Gakuko! Stai bene?>
Le misi una mano sulla spalla. <Fratellone... Ho paura...>
Era la prima volta che mi chiamava 'fratellone' e anche la prima volta che ammetteva di essere spaventata... E non era poi così male.
<Non averne, ci sono io con te> L'abbracciai, lei non se ne lamentò. Anzi, ricambiò il mio abbraccio.
Che bel momento tra fratelli... Peccato che debba succedere in una situazione simile, però!
Non mi sarebbe dispiaciuto se questo scambio di affetto fosse avvenuto nel nostro salotto, invece che in un luogo dove probabilmente potremmo morire a momenti.
Questo succedeva di rado tra noi, finalmente potevo dimostrare di essere un bravo fratello.
<Senti, stammi vicino. Non sappiamo cosa potrebbe succedere...> spezzai l'abbraccio. <Va bene, fratellon-... Gakupo> Mentre lo diceva, teneva la testa bassa. Stava anche cercando di mantenere un tono serio, stando attenta a non lasciarsi scappare alcun tremolio.
Sapevo che non sarebbe durato molto, è tornata fredda come sempre.
Mi guardai un po' intorno. Dopo aver notato di non essere l'unico con un colore di capelli indecente e che quel posto pullulava di persone, mi rigirai verso mia sorella.
<Guarda che strani cap-...GAKUKO?!>
Sono riuscito a perderla dopo neanche cinque minuti...
Sono un pessimo fratello maggiore.Luka's P.O.V.
Dopo essermi ripresa dal panico, mi alzai da terra.
Non ebbi neanche il tempo di guardarmi intorno che l'immagine di un uomo si proiettò sul soffitto.
I suoi capelli erano di un castano molto scuro, così come i suoi occhi. Quest'ultimi erano incorniciati da un bel paio di occhiali.
Spero spieghi perché mi trovo qui con tutti questi sconosciuti...
Ma non mi dispiacerebbe sapere anche perché i miei capelli sono rosa.
<Buongiorno, carissimi. Il mio nome è Ryo, Ryo Yamaha. Ma preferirei se voi mi chiamaste Mr. Yamaha. Ascoltate... Niente panico, sopratutto te, brunetta lì in fondo> si stava riferendo alla ragazza tremante accanto a me, aveva i capelli castani a caschetto e indossava un completo rosso. Fissava il soffitto dove l'uomo era proiettato con occhi vuoti. <Ehm... Tutto bene?> mi avvicinai per poi metterle una mano sulla spalla.
<Si! Tutto bene! Sto bene! Che credi? Che io sia preoccupata? Ma per favore!> scansò la mia mano.
<FINISCI IL TUO DISCORSO, QUATTR'OCCHI!> gridò.
Non sembra tanto lucida...
Prima di continuare, Ryo si schiarì la voce.
<Ora dovrò dividervi in due categorie, quelli che sanno fare e quelli che devono imparare. Il livello delle vostre capacità cambierà completamente la vostra vita. Forza, entrate uno alla volta dentro i cerchi e fate quello che vi dico> detto questo, apparvero alcuni cerchi luminosi distanti tra di loro sul pavimento.
Non capisco...
Approcciai la ragazza vestita di rosso. <Hey...credi che sarà facile?> lei mi guardò con aria da superiore e corrugò la fronte. Si era arrabbiata?
<Non credo proprio, una prova che cambierà la tua vita non può essere facile. Cosa credi? Che il mondo sia un posto semplice?!> attaccò lei, era certamente molto nervosa. Era impossibile non notarlo. Questo suo atteggiamento mi diede molto fastidio, le avevo solo fatto una domanda!
Capisco che sei in panico e in questo momento non capisci niente, probabilmente sei pure sbronza. Però calmati!
<Beh, forse dipende da che tipo di capacità...> aggiunse, con un tono molto più tranquillo.
Inarcai le sopracciglia.
Certo che è cambiata in fretta... <Ehm, ok. Io mi chiamo Luka, e tu?> le rivolsi un piccolo sorriso.
Forse se mi mostro di buon umore anche il suo migliorerà, con gli animali funziona così.
<Mi chiamo Meiko> rispose semplicemente.
Da lì continuammo a parlare. Mi mostrai curiosa e interessata a lei, così da addolcirla un po'.
Mi serviva qualcuno con cui parlare in una situazione simile, ed ero sicura che servisse anche a lei.
Meiko dopo un po' mi dimostrò di non essere così ostile come sembrava. Anzi, era molto sensibile. Appunto il suo era un modo (abbastanza particolare, direi) di andare in panico.
Ero molto nervosa riguardo questa "prova" di cui Mr. Yamaha aveva parlato, ma se vogliamo guardare il lato positivo di tutto ciò... Avevo appena guadagnato un'amica.
Mentre se vogliamo guardare quello negativo... Non sapevo quanto questa sarebbe durata, ci sarebbe potuto accadere qualcosa di spiacevole da un momento all'altro. Dunque rischiavo di perderla molto presto.
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|•VOCALOID•| "La Realtà Dietro Lo Schermo"
FanfictionRyo Yamaha è un uomo con molte capacità. Ha un ottima conoscenza della tecnologia e dei suoi simili, e in passato se la cavava anche in materia musicale. Ryo ha un progetto, ha intenzione di inventare qualcosa che darà una svolta al mondo della tecn...