Kaito's POV
Meiko?!
Invece di accorgermi del fatto che mi trovavo in uno spazio vuoto e scuro, notai prima l'assenza di Meiko, che poco prima stava tenendo la mia mano.
Sono solo...
Mi guardai intorno, per accertarmi di avere ragione.
Merda, spero che Meiko stia bene.~
È così divertente!
Pensavo mentre dondolavo seduto sull'altalena del piccolo parco.
Diedi una veloce occhiata a mio padre, seduto su una panchina vicina.
Non sembrava felice.
Quanto desidero che anche lui si diverta...
Fermai l'altalena e scesi, per poi avvicinarmi a lui.
<Papà, vuoi venire a giocare con me?> chiesi, nella speranza che accettasse.
<No, figliolo... Papà è stanco> ripose, sorridendo forzatamente.
Osservai bene il viso di mio padre, quella mattina non si era fatto la barba.
Teneva le sopracciglia alzate nel tentativo di far sembrare la sua espressione meno sconsolata.
Forse papà ha bisogno di compagnia...
Mi sedetti accanto a lui.
Non era il massimo del divertimento rimanere lì fermo e silenzioso, ma lo facevo per tentare di fare sentire papà meno solo.
Facevo dondolare le mie gambe, mentre mi guardavo le punte dei piedi.
Papà sospirò.
<Figliolo, perché non vai a giocare?> chiese dopo un po'.
<Preferisco stare qua con te, papino> dissi, voltando lo sguardo verso di lui.
Per un attimo un sorriso brillò sulle sue labbra, ma la sua aura malinconica tornò immediatamente.
Non mi ero mai spiegato perché papà fosse così, non mi sembrava che avesse motivo di esserlo.
Era l'esatto contrario della mamma, allegra e pimpante.
Ancora mi chiedo come siano finiti assieme...
Forse papà non è sempre stato così?
<Papà, c'è qualche problema?> chiesi.
Sono sempre stato un po' preoccupato per papà, mi sarebbe piaciuto vederlo sorridere per più giorni di seguito.
<Grazie per aver chiesto, Kaito. No, non c'è nessun problema>
Se solo avessi abbastanza evidenze per accusarlo di stare mentendo...
Dopotutto potrebbe rispondermi con un "io sono fatto così" e scapparsela.
Davvero non lo capisco, perché dovrebbe mentire sulla sua felicità?
Potrebbe essere davvero il suo modo di essere, ma io davvero sento che c'è qualcosa che non va...
O forse sono troppo paranoico?
Wow, oggi sto ragionando davvero troppo...
La mia mente da uomo di 9 anni sta per cedere!
<Sei sicuro? Io non ci credo!>
Fu così che allora decisi di agire senza pensare per il resto della giornata.
<Credici, figliolo. È solo la verità.> rispose fermamente.
Io, ovviamente, non gli credetti.
Mi si leggeva in viso.
<Per caso questo ha a che fare con ciò che vuoi fare da grande?> chiese all'improvviso.
<Che intendi dire?>
<Stai facendo pratica su di me?>
<Ehm... In realtà no>
<Sappi che prima di rendere le persone felici, devi imparare a capirle. Analizza il loro comportamento, il loro carattere, che tipo di problema hanno... Osservale>
<Stai cercando di dirmi che non ti do abbastanza attenzione?>
Alla mia domanda, mio padre ridacchiò leggermente.
<Certo che no, ci mancherebbe altro! Dovrei essere io a dare attenzioni a te> esclamò.
<Ti stavo solo dando un paio di consigli per il futuro, piccolo genio> aggiunse accennando un sorriso, prima accarezzare i miei capelli neri.
<Beh, grazie. Ma cosa mi dici di te?>
<Nulla, sta a te scoprirlo. Non voglio turbarti, quindi non per forza devi cominciare ad "osservarmi" e scoprire i miei "problemi". Tanto non troveresti niente di ché, ti assicuro che sto bene. Ma se proprio ci tieni ad "analizzarmi" e ad allenarti con me, fai pure. In tal caso, voglio proprio vedere cosa ne farai uscire fuori!>
Annuii.
Notai qualcosa di diverso in papà.
Non stava sorridendo, ma il suo sguardo non sembrava il solito.
In qualche modo, vedevo dell'allegria nella sua faccia seria di sempre.
Sarà stata la posizione delle sopracciglia? O magari le palpebre più alzate del solito?
Non ne avevo idea, ma sapevo per certo che parlare un po' con suo figlio gli aveva fatto bene.
Riuscirò a farti felice, papà!
E dopo di te, chiunque!
Non ho mai avuto dei sogni troppo complicati, non ho mai mai pensato a qualcosa di troppo stravagante come mio futuro lavoro.
Volevo solo fare qualcosa per rendere le persone felici.
<Rendere le persone felici, eh? Ooh, ma che bambino altruista il mio! Mmh, che ne diresti dello psicologo? Credo che tu abbia le capacità intellettive adatte, in più... Facendo lo psicologo renderesti sicuramente un sacco di persone felici!> aveva detto mia madre mentre gesticolava allegramente, con la sua assolutamente non rara espressione solare.
Questa fu la sua risposta quando le parlai dei miei desideri, di ciò che mi piacerebbe fare...
Dopodiché lei ne parlo entusiasta con mio padre, sottolineando sempre di quanto sia fiera di me.
Devo dire che mia madre è sempre stata un grande distributore d'autostima.
<Kaito, torniamo a casa. Si sta facendo tardi...> disse mio padre.
<Va bene>
Lo seguii fino alla macchina, cominciò immediatamente a guidare verso casa.
Cominciai a fissarlo, mentre lui era attento a guardare la strada.
Ti osservo, papà.
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|•VOCALOID•| "La Realtà Dietro Lo Schermo"
FanfictionRyo Yamaha è un uomo con molte capacità. Ha un ottima conoscenza della tecnologia e dei suoi simili, e in passato se la cavava anche in materia musicale. Ryo ha un progetto, ha intenzione di inventare qualcosa che darà una svolta al mondo della tecn...