La navetta

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Ormai stiamo atterrando, lo dice anche la voce al microfono. Io prendo stretti i miei amici e ci prepariamo all'atterraggio, ma qualcosa non va. Io mi sento strana. Mi viene da vomitare un senso di nausea terribile mi sta avvolgendo. Io poso i miei animali sul sedile e mi alzo per andare dall ' hostess.
" Signorina cosa fa!" Mi urla lei
"Mi sento male. Mi viene da vomitare." Gli rispondo io.
"Tenga questo sacchetto e se le scappa da vomitare vomiti lì.  Ora vada e stia tranquilla." Mi risponde lei con voce gentile.
Arrivata al posto vomito tutto e l'aereo atterra. Devo mettere nella borsa i miei amici, ma sono ancora un po' scombussolata.
Era inverno e faceva freddo quando mi presi l'influenza intestinale all'orfanotrofio.  Vomitavo  e nessuno si prendeva cura di me. Kitty se n'era già andata alla fine dell'estate ed io ero sola. Lì se eri malato non importava a nessuno e dovevi continuare a fare il tuo lavoro: pulire e prendersi cura dell'orfanotrfio. Se vomitavi e quindi sporcavi dovevi ripulire. Non c'erano abbastanza soldi per comprare gli antibiotici e dovevi andare a lavorare se li volevi. Solo se eri molto malato ti davano le medicine.
" Signorina. Deve scendere " mi dice l'hostess. " Non si sente bene. Vuole che chiami un dottore" continua lei.
"Ora non ho tempo per farmi visitare. Comunque grazie lo stesso " Le dico. Intanto i mie pensieri svanita no dentro i mie occhi diventando sempre più piccoli. Quell'hostess era davvero gentile, sono felice di aver incontrato una persona così gentile e carina.
Erano le 11 del mattino e io sono appena uscita dall'aeroporto. Tiro fuori dalla borsa Bertuccia e Sandokan. Sono felici di rivedermi e Sandokan si fa una svolazzatina per sgranchirsi le ali. Sull'aereo avevo dato appuntamento ad una navetta per le 11:15 qui al parcheggio, ma sono le 11:30 e ancora non si vede nessuno.
Ormai è mezz'ora che aspetto sotto il sole rovente, ma non mi voglio rassegnare. I miei amici si sono messi all'ombra, ma io voglio rimanere qui per essere ben visibile.
Finalmente dopo 40 minuti di attesa vedo la navetta arrivare verso di me. È quasi mezzogiorno e fa caldissimo. Guardo in cielo e vedo il sole che diventa sempre più grande, sempre più grande, sempre più grande, sempre più grande...... Innes!! Dice la voce di Kitty.

Ora sono in una macchina sdraiata sui sedili posteriori e tutta bagnata. Vicino a me ci sono Bertuccia e Sandokan.
"Come sono finita qui!?" Mi chiedo sorpresa.
" È svenuta signorì " Dice un vecchietto fuori la macchina.
"Lei è il proprietario della navetta ?" Gli chiedo io.
"Sì. " Mi risponde lui, poi continua "ho già caricato tutti i suoi bagagli e i tuoi animali. Il pappagallo mi ha detto tutto. Ora ci fermiamo nella città più vicina e andiamo a mangiare qualcosa. Ok? " mi chiede lui.
"Ok" gli rispondo io. Lui era un signore sulla cinquantina con un berretto logoro in testa,un sigaro in bocca e un po' grassotello.  Poi il signore chiude lo sportello, butta il sigaro e mette in moto la macchina.
Ero finalmente in Messico, sulla navetta finalmente in viaggio.

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