Gli asciugamani

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A questo punto ci sono 2 opzioni. Se Henry non ha scritto il diario ed è buono si è veramente recato a prendere gli asciugamani, li ha presi o almeno ci ha provato. Quindi gli asciugamani non dovrebbero essere in valigia. Se Henry è cattivo non li ha proprio presi e gli asciugamani dovrebbero essere nella mia borsa. Escludo l'ipotesi che l'abbiano aggredito prima che arrivasse alla tenda perché io avrei sentito dei rumori e questa persona non poteva avere questo rischio. Ma qui c'è un ipotesi che smonta tutta la teoria. Se Henry è realmente cattivo potrebbe aver gettato gli asciugamani per fingere un rapimento così io sarei rimasta a cercarlo e lui avrebbe guadagnato un vantaggio nella fuga rendendosi inrintracciabile.
Diciamo quindi che siamo al punto di prima. Non ho ottenuto niente. Sono molto confusa. Ci sono varie cose che potrei fare ora: piangere, partire, cominciare a cercare qualcosa, spremermi il cervello fino a farlo sanguinare... ma non faccio niente di tutto ciò, mi siedo e prendo dalla borsa il diario di Henry. Lo guardo, lo giro, lo rigiro, lo allontanò dagli occhi, poi lo riavvicino per vederlo da vari punti di vista. Poi lo apro e faccio la stessa cosa. Ora sono più lucida e calma,riesco a elaborare le informazioni che ricevo e non come ieri che non avevo la testa per fare niente. E noto un piccolo particolare che ieri non avevo notato. Da un certo punto la calligrafia cambia. L'inizio e il primo giorno sono scritti in una maniera. Dall'incontro con me la calligrafia cambia. Questo significa che quello è realmente il diario di Henry, ma qualcuno gliel'ha preso. Forse qui c'è di mezzo una terza persona che è rimasta nell'ombra a spiarci sino ad ora, che è stata sempre in silenzio, ma ora si è data da fare.

Ora so cosa devo fare. Prima di tutto mi devo riaccampare, ma in un altro posto perché quello di prima ormai non è più sicuro. Così prendo in braccio Poldo Bertuccia su una spalla, Sandokan sulla testa, la borsa in spalla, la valigia in mano. Babbo natale ha una slitta per portare tutte le sue cose e i suoi regali, ma io no! Quanto mi piacerebbe avere una slitta come la sua adesso! Cambio direzione e decido di andare a sinistra verso il torrente e la montagna, Kabah invece è dritta davanti a me. Con tutta la roba che devo portare faccio lo stesso fracasso che farebbe uno slittino su una pietraia. Riesco a superare il torrente lanciando i bagagli sull'altra sponda. E dopo facendo l'equilibrista sulle pietre con i mie animali (uno in testa, uno in spalla e l'altro in braccio). Faccio un appello generale per vedere se c'è tutto: I tre animali ci sono, la valigia c'è, la borsa... NON C'È! Devo tornare indietro a cercarla così lascio la valigia agli animali che secondo me faranno buona guardia. Non ricordo bene la strada che ho preso così mi inoltro nella foresta e basta. Cammina cammina arrivo finalmente ad un posto conosciuto: il cespuglio da cui è sbucato Poldo. Così prendo la strada che avevo percorso e ad una trentina di metri ritrovo la borsa. Continuo a camminare, ma ora non riconosco più la strada. Credo di averla cambiata, ma sono quasi sicura di sapere dov'è il ruscello. Dopo un po' sento il rumore dell' acqua e capisco che non sono lontana, ma mentre mi avvicino vedo una cosa che mi fa fermare di colpo.

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