Vento

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Io Alberto e i miei amici siamo finalmente arrivati davanti alla foresta. Lì la vegetazione è troppo fitta e con la macchina non si può andare. Io scendo dalla macchina insieme a Bertuccia e Sandokan. Prendo la mia O-bag, la mia valigia e sono pronta per entrare nella massa enorme, affascinante, letale, bella, intricata della foresta. Ma prima non posso non salutare Alberto .
" Ciao Innes." Mi dice lui.
" Ciao Alberto " gli rispondo io mentre lo abbraccio.
" Stai attenta" mi dice lui.
" Tranquillo" gli rispondo io.
" Stammi bene" mi dice mentre ormai si sta allontanando.
" Addio" sussurro io mentre lui ormai è già lontano. Lui era una brava persona, una bellissima persona, forse tra le più belle che io abbia mai incontrato. Lui è una persona bella d'animo ed è questo che poi ti farà distinguere dagli altri.
Rimango un po' di tempo a contemplare l'orizzonte dove Alberto se ne è andato. Bertuccia è seduta vicino a me e vicino a lei c'è Sandokan. Ora non c'è tempo per essere tristi. Dobbiamo andare nella foresta. Siamo a Kabah! Loro abbassano il capo. Anche loro sono tristi.
"Ma a chi voglio prendere in giro!" Esclamo io. Era impossibile essere felice. Non avrei mai più rivisto Alberto . Almeno lui l'ho salutato, mentre Kitty se n'è andata per sempre ed io non l'ho mai più rivista. Da quel giorno ho imparato a non salutare mai arrabbiata le persone a cui vuoi bene o non salutare proprio perché non sai se le rivedrà ancora. Mentre penso questo sono seduta con la testa sulle gambe e una lacrima calda mi scende sul viso.
" Addio" ripeto di nuovo io mentre un'altra lacrima mi riga il volto. Non so se quell' addio era riferito a Kitty o ad Alberto . Mi rimetto di nuovo a contemplare l'orizzonte, c'è qualcosa che non fa parte della natura e che prima non avevo notato. Mi alzo e faccio una cinquantina di metri. Arrivata in quel punto mi accorgo che era il cappello di Alberto . Gli sarà volato perché aveva il finestrino aperto. Lo raccolgo e lo stringo forte al cuore.
"Questo lo terrò con cura. È un segno che io non posso non rivederti, ti devo riportare il tuo cappello ed io Alberto ti rivedrò. Te lo prometto." Il vento comincia in quel momento a soffiare. Un'aria fresca mi sfrega il volto. Dentro di me sento una voce come se non fossi io a pensarlo, come se fosse qualcun altro a dirmelo. Mi dice "Segui il vento" . Io mi giro. Ora sono rivolta nella stessa direzione in cui va il vento: nella foresta. È bello sentire la carezza del vento. Respirare la libertà e toccare il tempo. La natura è libertà e la libertà è la cosa più importante e bella.

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