Il sapore delle parole

43 8 1
                                    

"Allora? Dove sono?" Chiede Flavia.
" Credo che li abbiano presi" rispondo io.
" Credi o sei sicura. Io non sono venuta qui per stare a guardare i tuoi giochetti!" Mi dice Flavia.
" Non so se hai capito che forse qui c'è di mezzo la vita di una persona. Se lei mi desse un po' più retta forse sarebbe tutto più facile!!!" Esclamo io.
" Lei sta contestando il mio lavoro⁉ Non credo che lei sia nella posizione esatta per dirmi ciò che devo fare!!" Risponde Flavia a tono.
" Bene. Nemmeno io voglio sentirmi dire quello che devo e non devo fare. Chi sei tu per dirmi questo!" Gli dico io con aria di sfida avvicinando il mio volto al suo e pronunciando ogni parola in modo che lei possa sentirne il sapore duro, amaro e arrabbiato.
" Io sono una poliziotta e rappresento la legge! Tu invece... chi sei tu per dirmi questo. Non puoi competere con me!!" Dice lei nel mio stesso modo per farmi assaporare le parole cariche d'odio.
" Io sono una persona libera e non sono una prigioniera sotto tua tutela. IO SONO LIBERA! Posso dire quello che penso, posso usare le parole come voglio, la libertà di pensiero e di parole esiste ancora!! No! Io non tacerò, io dirò quello che penso perché non ho paura di dirtelo. Posso urlartelo in faccia e guidarlo al mondo. IO NON HO PAURA."
" Bene. Dimmi cosa pensi"
" Io penso che tu sei un pezzo di ghiaccio, non sai provare sentimenti e non ti accorgi delle emozioni che le altre persone provano intorno a te. Tu ti sai solo attenere a ciò che è scritto e ti è stato ordinato. Ma sul tuo codice non c'è scritto come vivere la vita, non c'è scritto quello che devi fare del tuo destino. Ci sono solo regole. C'è chi dice che le regole sono fatte per essere infrante. Io voglio salvare il mio Henry perché lo amo. Ho chiesto aiuto alla polizia per catturare il colpevole. Ma se è così... mi farò giustizia da sola. Hanno rapito il mio Henry ed io lo cercherò. Il nostro rapporto finisce qui. In ufficio inventati quello che ti pare. Ma ora basta. Arrivederci" Così rispondo a Flavia. Le mie parole erano forti e taglienti come coltelli. Volto le spalle e mi avvio.

KABAH Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora