19. Incredula

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In quel bus dominava un silenzio teso, tutti ci guardavano.
Lui era immobile, sembrava che cercasse di ribellarsi ma era come più forte di lui.
Così fece un paio di passi e si sedette vicino a me, come bloccato.
Tutti erano a bocca aperta, persino il conducente stava guardando la scena dallo specchietto; ma per me, che non conoscevo molto bene Cameron e le sue abitudini era stata una cosa abbastanza nel mio "stile" diciamo.

Il bus partì e per tutto il tragitto ci fu' silenzio, uno strano silenzio, come teso.
Arrivati a scuola tutti scendemmo, e Allison mi prese in disparte da tutto lo sciame di studenti.
Mi mise le mani sopra le spalle, allungò le braccia e mi guardò dritto negli occhi con un sorriso smagliante.
"Ti rendi conto di quello che hai appena fatto vero?" Disse lei tutta agitata.
"Em... vorresti dire...?" Chiesi facendo finta di non capire.
In realtà avevo capito che quello che avevo fatto in quel bus non era una cosa da tutti i giorni..
"Non so se te ne rendi conto ma hai appena spostato il popolare Cameron Dallas dal suo posto, senza che lui ti abbia fatto del male...
Aspetta ma non ti ha fatto nulla vero?" Chiese improvvisamente preoccupata. Poi continuò....
"Te hai cambiato le regole di tutto! Parleranno di te per mesi! Mamma mia non ci credo! Te non puoi capire.. non te ne stai nemmeno rendendo conto!"
Disse scompigliandosi i capelli, alzando le mani al cielo e sbarrando gli occhi.
"Beh mi sono solo seduta, c'è niente di che!" Dissi facendo spallucce.
"È impossibile che lui ti abbia fatto sedere così facilmente, c'è qualcosa sotto te lo dico!" Disse incredula.

Ci incamminammo verso la classe, lei aveva il suo braccio appoggiato attorno alle mie spalle e continuava a ridere, incredula di quello che avevo fatto.
Quant'era matta!
Ad un certo punto si fermò e con un sorrisone disse ad alta voce:
"Ho una migliore amica pazza!" Lei non ci dette molto peso, però io ci pensai su'.
Non mi aspettavo che eravamo già arrivate alla fase "migliori amiche"... ma tutto sommato non mi dispiaceva; siccome la situazione "Sofia" era diventata sofferente qualcuno mi serviva... non potevo stare sola a vita!
Forse ero io che mi facevo troppe fisse, qui in America tutto era diverso, diventano migliori amici in pochi giorni e si fidanzando dopo poche settimane! Cose assurde per un'italiana come me!

Arrivate in calsse tutti avevano gli occhi puntati su di me, Cameron doveva ancora arrivare ma tutti i suoi amichetti non parlavano altro che di me, ero come un tormentone.
Quando poi arrivò in classe tutti i suoi amici gli saltarono addosso:
"Ahhh Cam.... cosa ti è successo? Hahah ora ti fai anche fregare il posto?" Dissero ridendo all'unisono
"Lasciate stare" disse lui sedendosi al suo posto, molto confuso.

[....]

Passarono velocemente le prime ore e suonata la ricreazione tutti uscimmo dall'aula.
Tutti tranne Cameron.
Speravo proprio che riflettesse sul perché stavo facendo tutto questo... non lo facevo a caso, volevo farlo cambiare... sapevo che nel suo piccolo lui poteva essere veramente uno "apposto" come dico io.
Nonostante io sembri fredda e certe volte menefreghista in realtà a queste cose io ci tenevo molto.

In ogni caso avevo deciso di andarlo a trovare quella stessa sera, noi due avevamo un discorso in sospeso... approposito dei tagli...
Per quanto riguardava Sofia e Hardin avevo deciso di andarci piano e per il momento lasciarli stare.
Mentre per la questione "Sammy" non potevo fare nulla ero come "congelata".
Hayes invece era ancora una specie di incubo... mi sentivo forte e sicura di me ma quando lo vedevo mi cadeva il mondo addosso insieme a tutte le mie passate delusioni.
Lo evitavo in tutti i modi, per me era solo il secondo giorno di scuola ma sentivo che lui era sempre presente, come quando hai fatto qualcosa di sbagliato e ti resta la paura di essere scoperta. Ecco io mi sentivo così, avevo paura che lui scoprisse del mio cambiamento.

Quando la ricreazione finì ritornai in classe e dovetti assistere alla tortura delle ultime due ore del martedì, una noia mortale!
Ma ancora una volta trovai un bigliettino da quella/o ragazza/o.
"Ti scrivo solo per avvertiti"
Non capii il significato di quel biglietto, ma soprattutto chi lo aveva scritto.
Una scrittura marcata, disordinata, apparentemente maschile!
Quando la scuola finì mi affrettai a mettere via le mie cose in cartella, per non perdere nuovamente in bus come il giorno precedente.
Uscendo dall'aula notai che c'era Nash, il migliore amico di Cameron, non che alunno dell'altra sezione.
Mi guardò con una strana espressione e squadrandomi dalla testa ai piedi notò che tenevo nella mano un bigliettino.

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