50. Paurosamente

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"Hai il coraggio?" Mi chiese sfidandomi

Come poteva farmi questo?
In quell'istante dentro di me si scaricò una scossa, presi coraggio.
Lo guardai dritto negli occhi e allungai la mano, pronta ad appoggiarla nella sua.

Più l'avvicinavo e più mi pentivo di ciò che stavo per fare.

Volevo veramente rischiare per una provocazione del cavolo?

Cominciarono ad assalirmi pensieri e ricordi legati al mio passato... mi apparve come un flashback di quella tragica vacanza.
-Le sue mani fredde che mi toccavano solo e solamente per piacere personale ed io immobile basita senza nemmeno le forze di reagire-

No, non potevo.
Mi girai pronta ad andarmene però rimasi bloccata.
Aveva afferrato la mia mano e guardando il suo sguardo non era disposto a lasciarla.

Mi tirò verso di se' con forza, facendo appoggiare la mia testa al suo petto.
Sentivo ogni singolo battito del suo cuore, sembrava che il tempo si fosse fermato.


Non avendo la forza e il coraggio di andarmene... restai immobile con gli occhi sbarrati.
La mia mano destra era ancorata alla sua, mentre l'altra toccava involontariamente i suoi addominali.
Non riuscivo a reagire, mi sentivo piccola dentro... Una piccola bambina che non aveva il coraggio di reagire ad uno schiaffo del genitore.

Tra noi due regnava un profondo silenzio reso meno imbarazzante dalla musica che ci accompagnava di sottofondo.

Ero impaurita e facevo fatica a respirare.


Dopo un paio di minuti di pura Paura finalmente qualcuno mi staccò con forza da lui.
Caddi a terra, avevo uno sguardo perso, non capivo cosa stesse accadendo.


"Ti avevo detto di starle alla larga! Che cazzo hai in testa? Eh! Non ti devi azzardare a toccarla!" disse Sammy continuando a spingerlo verso la parete del salotto.

"Chi sei tu per decidere cosa voglia lei! Smettila di rompermi il cazzo e lasciala libera!" urlò Hayes facendolo indietreggiare.

"Taci e vattene da casa mia." gridò Sammy indicandogli la porta.

"Ah hai paura di ammettere che sei geloso se le sto vicino?" disse cercando di sfidarlo.

"No non ho assolutamente paura di uno come te. Voglio solo risparmiarti un naso rotto." disse Sammy ridendo.

"Se dai crediamoci tutti... Dici queste cose solo per farti vedere figo" pronunciò Hayes

"Si hai ragione la sto proteggendo dalle persone di merda come te!" disse urtandolo al muro.

"Non toccarmi!" urlò Hayes spingendo Sammy a sua volta.

Vidi qualcuno farsi spazio tra le persone e avvicinarsi verso di loro..

"Ma che cazzo hai? Eh?" disse Cameron dividendo i due e guardando Sammy.

"Fa il coglione con Emily! E non ce la faccio più! " urlò Sammy.

"Qua tra noi tre sei tu in coglione!" disse Hayes alzando la voce.

Io ero ancora a terra, in un angolo. Nessuno si era preoccupato di me.
Tutti erano a impegnati a guardare con interesse la rissa che si era creata.

Io ero stanca e di soppiatto me ne andai senza dire nulla.

[...]

Appena arrivata a casa mi salì un enorme senso di colpa come avevo potuto "abbandonare" il mio migliore amico dopo tutto quello che aveva fato per me?
Nonostante volessi tornare e difenderlo...il mio corpo me lo impedì.

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