43. Illudendo

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"Ferma" mi disse con tono deciso

Rabbrividii.
Mi girai verso di lui.

"Perché?" Mi chiese 

"Cosa" dissi fissando il suo gesso

"Perché mi eviti? Veramente non capisco" Mi disse come deluso.

"Non puoi capire"

"Fortunatamente sono nato sano, posso capire eccome...se mi spieghi. Eviti persino di guardarmi negli occhi cazzo. Perché? Cosa ti ho fatto?" L'atmosfera si stava irrigidendo

Troppa pressione, troppe domande, troppe spiegazioni da dare.

Mi girai e in poche parole "scappai da lui" per l'ennesima volta.
Scesi le scale velocemente e mi diressi verso la porta d'entrata.

"Emily aspetta" Mi disse Nash.
Era seduto nel divano, si alzò, sembrava che mi stesse proprio aspettando.

"Cosa c'è... veloce, ho fretta" dissi frettolosamente

"Sono.."
Hayes lo interruppe

"Emily ferma! Cazzo! Non andare via! Voglio solo parlare!" Urlò lui scendendo le scelte dolorante.

Guardai prima lui e poi Nash che  prendendomi per il braccio evitò che non scappassi via.

"Sono io, lo sconosciuto" mi disse con tono imbarazzato.

Mi strattonai e uscii da quella casa correndo, incredula di quello che avevo appena sentito.

Non potevo crederci: ero scappata da Hayes (almeno mi ero scusata), Nash era lo sconosciuto, Cameron mi aveva detto cose offensive alle spalle (o almeno così mi aveva detto lo "sconosciuto "), il mio ex mi aveva tradito con la mia ex migliore amica, avevo detto la storia dei miei tagli a Cameron,
C'è quanti casini in una sola vita, ditemi voi!

Mi ero stufata di tutti quei problemi, volevo una vita semplice.

Tornata a casa inviai dei messaggi a Sammy e a Nash.

Io: 《Senti sconosciuto, o meglio Nash... Ti sei finalmente rivelato, bene un problema in meno.
Fammi un piacere, non scrivermi più e soprattutto non parlarmi a scuola o in qualunque altro posto. Voglio stare tranquilla per un po di tempo. Non rispondere nemmeno a questo messaggio, grazie.》

Così fece, visualizzò e non rispose. 

Poi scrissi a Sammy...

Io: 《Senti Sammy io veramente non ce la faccio più. L'unico che mi resta sei te. Sono andata a casa dei Grier e in poche parole sono scappata (Domani ti spiego). Non voglio avere problemi almeno per un po.
Puoi dire a Cameron da parte mia che non mi parli, mi cerchi o che altro.
Voglio passare più tempo con te, divertirmi; perché ormai sei tu l'unico con cui mi trovo bene. 》

Sammy: 《Anche io voglio passare più tempo con te. Adesso chiamo Cameron e glielo dico (domani mi spieghi però). Sappi che sei davvero importante per me, ci sarò sempre. 》



[Un mese dopo]



Un mese passò velocemente, trascorsi la maggior parte del tempo, a scuola, con Allison e Sammy e fuori da essa solo e solamente con Sammy.
Era una persona troppo fantastica, più lo conoscevo e più mi ci trovavo bene.
Appena mi svegliavo sentivo il bisogno di vederlo e appena mi addormentavo mi mancava.

Strano da dire però quasi quasi mi mancavano le litigate, gli abbracci e i baci tra me e Cameron...
Per non parlare delle chat tra me e lo sconosc...Nash.
Fortunatamente Sammy cercò di distrarmi da tutta quella nostalgia che provavo.

Sia Nash che Cameron non mi rivolsero la parola, come gli avevo detto.
Ogni tanto beccavo Cameron che mi fissava con una faccia che sembrava dicesse "perché? Perché devo far finta che lei non esista?"
Facevo fatica anche io a ignorarlo, non immagino lui quando si sia dovuto impegnare.

Si era fatto tardi e dovevo ancora fare i compiti, prima però volevo scrivere a Nash.

Io:《Senti, domani a scuola parliamo. Ciao》

Nash:《Ok》

[...]

Il giorno seguente dopo essere andata a scuola salutai Sammy e poi andai in classe con Allison.

All'intervallo quando uscii dall'aula trovai Nash lì vicino che mi aspettava.

"Vieni con me" gli dissi.
Lo portai in un posto tranquillo.

Mentre eravamo soli Cameron ci vide, fece una faccia veramente triste.
Aveva frainteso tutto.
Lo ignorai e mi sedetti, l'intervallo non durava molto e avevo poco tempo. Se poi lo rincorrevo per spiegargli cosa ci facevo sola con Nash si faceva sera.

"Senti Nash...  Dimmi senza giri di parole cosa ti ha detto Cameron" gli dissi arrivando al sodo.

"Te lo direi ma poi..."
"Non ci sto male" dissi pretendendo  ciò che stava per dirmi.
"Si invece, ti sentiresti presa per il culo...Ma se vuoi tanto saperlo, OK. Mi ha detto che vuole essere tuo amico solo perché sei figa.
Poi che non gliene frega niente di quello che gli racconti... vuole solo... ecco hai capito.."

"Senza parole, veramente." Dissi per poi andarmene. 

"Mi dispiace"

Ero stata presa per il culo, mi aveva fregata. Ero stata illusa e anche se non lo volevo ammettere provavo qualcosa per Cameron.

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