32. Colpa

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"Hayes?" Chiesi per conferma
"Si" mi disse lui.
Presa dal panico abbassai lo sguardo e fissai il cellulare, sperando che non mi parlasse.

Era a pochi centimetri da me, indicò il sedile accanto al mio e aprì la bocca per cominciare a parlare, ma io lo precedetti.
Mi alzai e con passo veloce mi sedetti sul primo posto libero che avevo visto, ossia vicino a Cameron.

Hayes quando mi vide andar via si girò non capendo.

Cameron quando si accorse che mi ero seduta vicina a lui, fece un sorrisetto.
"Nemmeno una parola, niente spiegazioni"
Dissi a bassa voce non guardandolo in faccia.

Non so proprio come faceva a capirmi, lo abbracciavo, lo spingevo, ridevo con lui, lo ignoravo, mi addormentavo tra le sue braccia e gli dicevo su.
Litigavamo e ci perdonavamo fino a quando il giorno successivo tutto ritornava come all'inizio, come se fosse sempre la prima volta... lo ignoravo, litiagavamo ecc ecc.

Cameron's POV

Tutti questi comportamenti strani da parte di Emily mi fanno capire ancora di più che ha bisogno di qualcuno.
Non dico di capirla, perché come sappiamo la sua storia è molto particolare.. e chissà cosa ancora le sarà capitato di tanto triste; ma io sotto sotto riesco a completarla in qualche modo.
O almeno così credo.

Lei era arrabbiata con me perché non le avevo detto che stavo con Evelyn e soprattutto per quei 2 baci...
Ma se vogliamo dire tutta la verità, lei stava con Hardin e non me l'aveva detto..
Per questo quel pomeriggio ero intento ad andarle a parlare.

Uscimmo dall'autobus e la seguii, volevo dirle che quel pomeriggio dovevo parlarle.
Nonostante io cercasi di chiamarla lei non si girava.
Forse perché era arrabbiata o perché sembrava troppo concertata a seguire qualcuno.
Subito pensavo che stesse andando da Sammy ma poi mi accorsi che si stava dirigendo verso Dylan.
Non sapevo se rimanere deluso o preoccuparmi.
Dylan è un bel ragazzo, molto divertente e socievole.
Ovviamente io sono meglio di lui ma ho paura che Emily magari per dispetto diventi suo amico, forse per farmi ingelosire; soprattutto ora che sa... sa che mi piace!

Volevo sapere cosa aveva intenzione di fare Emily così mi nascosi dietro una specie di colonna sperando di riuscire a sentire il tutto.
Sfortunatamente sentii solo l'inzio della loro conversazione
"Ehi.. Dylan giusto?" Chiese Emily a lui.
"Ovvio... avevi dubbi? Un faccino così figo è solo da Dylan" disse lui con il suo solito carisma, che a me sinceramente dà fastidio..
"Uuu quanta autostima caro" disse Emily
"Ah modestamente...
Dai aspetto una tua presentazione" disse Dylan osservandola da capo a piedi
"Ma dai Dylan fatti avanti, prima te" disse Emily scherzosamente
"Eh no, qui in America si dice che sono le italiane a fare il primo passo" disse lui cercando di fregarla.
"Ma chi l'ha mai detto?" Chiese Emily non credendoci
"Tutti. Dicono che le femmine italiane si sentono talmente belle che fanno sempre loro il primo passo"
"Ti rendi conto che stai dicendo cazzate su cazzate? Hahah" Chiese Emily ridendo

Da quel momento non riuscii più a sentire la conversazione.
Dopo 5 minuti decisi di intervenire, non dovevano fare troppa amicizia.
Quindi mi feci avanti.

"Andiamo Dylan?" Dissi avvicinandomi a loro e appoggiando la mia mano sulla sua spalla.
"Arrivo dopo, sto parlando con questa bellezza non vedi?" Mi disse lui sorridendo.
"Se ne appena andata" dissi facendo notare a Dylan che Emily era andata via
"Emily.. dove vai?" Urlò Dylan cercando di capire.
"Haha Dylan vedi che quando arrivo io le ragazze si sciolgono" dissi cercando di non fargli capire che avevo appena fatto una cattiveria.
"Ma è scappata, che è diverso.... grazie mille.
Lo sai, dopo quello che è mi successo...ho bisogno di qualcuna" mi disse lui, forse un po deluso da me.
"Dai Dylan! Ti ho fatto un piacere. Lei non è giusta per te" dissi cercando di tranquillizzaro
"Dici?" Chiese confuso
"Fifati" annuii.

Insieme entrammo in classe e contemporaneamente tirammo uno sguardo veloce su Emily.
Dylan con sguardo confuso perché Emily se n'era andata nel bel mezzo della conversazione.
(Lui non sapeva che era colpa mia)
E io perché volevo farle capire che non mi arrendevo solo perché lei mi diceva di starle lontano.

[...]

Passarono le lezioni e all'uscita da scuola rincorsi Emily.
Non Potevo aspettare il pomeriggio ,Volevo parlarle subito.
Pensai velocemente ad un modo per riuscire in questo mio intento.

Ok, potevo farle perdere il bus, così era costretta a tornare a casa a piedi, con me ovviamente...

Corsi e le bloccai la stada ma lei sgattaiolo' velocemente tra gli studenti e corse verso Dylan.

Poi il più in fretta possibile urlò "Ehii Dylan!!"
Lo tiró per un braccio e lo portò in disparte. Era sicuramente un modo per evitarmi. In quel momento mi sentivo solo.
Avevo paura.
Ero geloso, indeciso, vulnerabile, deluso e negativo.
E tutto questo solo per EMILY.

Avevo sbagliato a baciarla... e me ne pentivo amaramente.
Il senso di colpa stava crescendo sempre di più.

Non potevo fare altro che tornare a casa e chiamare Sammy; solo lui poteva farla ragionare.

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