44. Stranamente

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Ero stata presa per il culo, mi aveva fregata. Ero stata illusa e anche se non lo volevo ammettere provavo qualcosa per Cameron.

L'intervallo fini' e mi diressi in classe.
Ero leggermente in ritardo e quando entrai nell'aula tutta la classe mi fissò, come se non avessero mai visto un essere umano.
Tutti Tranne Cameron.

Mi parse strano.

Alla fin fine non era strano perché glielo avevo detto io di far finta che io non esistessi... però boh.

Prima di prendere decisioni drastiche volevo dirgli di persona cosa mi aveva portato a chiudere e a tener chiusi i nostri rapporti.
Decisi così di aspettare la fine delle lezioni.

[...] 

Prima che potesse salire gli scalini del pullman lo presi per la manica della felpa e lo trascinai verso di me.

"Torniamo a piedi" dissi decisa.

"Cosa vuoi adesso, hai deciso di parlarmi?" Mi disse scontroso.

"Che hai?" Chiesi fermandomi e guardandolo negli occhi.

" 'Che hai' mi chiedi anche? Mi hai chiesto di far finta che non te esistessi... Lo sai benissimo che per me sei come un bacio dopo tanto tempo che due innamorati non si vedono... Indispensabile!" Mi disse cominciando ad alzare la voce.

"Cos'è sei arrabbiato ora? Dopo quello che mi hanno detto dovrei essere io quella incazzata.
E queste cose dolci.. da dove vengono? Sì lo so... dal tuo Culo perché sono tutte Stronzate!" Dissi urlando e facendo un sorriso maligno, come felice di quello che avevo detto.

"Non ti permetto di parlarmi così! Non ho detto nulla su di te, non mi permetterei.
Ti ho sempre rispettata e non capisco perché fai quello che vuoi con me, come se fossi il tuo robottino.
Sai cosa... io non ci sto ai tuoi comandi. 
Prima mi dici di ignoranti senza darmi una misera spiegazione e poi ci resti male se magari non ti guardo in classe!
Prima mi usi, mi baci e poi mi butti nel cesso!
Non parlarmi più abbiamo chiuso.
Ciao bella questa volta sono io che me ne vado... ah si divertiti con il tuo nuovo amichetto Nash."
Mi disse girandosi e lasciandomi sola con gli occhi sbarrati.

Non ragionavo più, non riuscivo a realizzare che quella volta ero rimasta veramente sola. 

Cambiai strada ed andai a casa di Sammy.
Suonai a casa sua.

"Mi scusi sono Emily un'amica di Sammy... lui è in casa?" Chiesi a sua madre che mi apri' alla porta.

"Si Sammy è in camera sua come il suo solito, entra pure." Mi disse.

"Stai bene?" Mi chiese notando che ero agitata.

"No, nulla di grave" dissi rassicurandola.

Mi portò fino al piano di sopra e mente stavamo camminando nel corridoio mi disse:
"Se sei te la famosa Emily di cui mi parla spesso Sammy allora... complimenti sei la prima ragazza che colpisce tanto mio figlio da parlarmene. Mi ha detto che sei veramente una brava ragazzina e che lo capisci come nessun altro " Mi fece arrossire. Nessuno aveva mai detto tutte quelle cose belle su di me.

"Suo figlio è davvero troppo gentile." Dissi leggermente imbarazzata per quello che avevo appena sentito.

"Ecco" mi disse indicando la sua porta.

"Grazie" dissi bussando.

Sua mamma andò al piano di sotto e Sammy quando apri' la porta restò stupido nel vedermi.

"Emily!" Disse sorridendo e facendomi entrare.

Ero giù di morale e Sammy lo capi' subito.

"Vieni qua" mi disse chiudendo la porta e facendomi accomodare nel suo letto.

Mi sedetti e lui si distese di fianco a me.
Pian piano, fece appoggiare la mia testa sul suo petto facendomi 'sdraiare' sopra di lui.
Mi aveva già capita, non servivano mille spiegazioni o parole inutili.  Sapeva che in quel momento avevo bisogno solamente di qualcuno che mi stesse vicino.
E chi meglio di lui?

Che strano, sentire tanto amore da una persona e avere in comune solamente un'amicizia.

"Sono sola" gli dissi.

"So che forse vorresti sentirti dire la classica frase 'ma va hai me' ma in realtà vuoi lui, non me" mi disse smettendo smettendo di "accarezzarmi" i capelli.

"Esagerato dai. Sai che ti voglio con me. Chissà come sarei ridotta senza di te." Dissi sorridendo.

"Hai un sorriso stupendo, poi le tue fossette mi fanno morire." Mi disse appoggiando le sue dite sulle mie fossette.

"Adesso mi chiedo come cazzo fai a non avere una ragazza. Sei veramente la perfezione." Dissi continuando a sorridere

"Sto aspettando solo quella giusta" disse guardandomi negli occhi e avvicinando la sua testa alla mia.

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