15. Velocemente

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Corsi velocemente verso casa sua impaziente di vederlo.
Avevo il vento tra i capelli e anche se era da quella mattina che non lo vedevo mi mancava di già, forse per le troppe cose successe in quel giorno; dovevo sfogarmi.
Quindi quando mi ritrovai davanti a casa sua cominciai a girarci attorno per capire esattamente come potevo chiamarlo senza farmi sentire dai suoi genitori.
Solo la luce di una stanza era accesa nel piano superiore e quindi sperai con tutta me stessa che quella fosse la camera di Sammy, altrimenti  avrei fatto veramente una figuraccia davanti a sua mamma e probabilmente mi avrebbe potuto scambiare per un ladro.
Quindi presi dei sassolini da per terra e come nei film cominciai a tirarli contro la sua finestra, ovviamente il vetro non si rompeva ma emanava un fastidioso rumore.
Dopo averne tirati una decina nessuno si fece vedere, mi stavo demoralizzando ma non potevo andarmene senza averlo visto.
Mi rifornii e continuai a lanciare quei piccoli sassolini squadrati contro la sua finestra sperando in una sua risposta.
Me ne erano rimasti circa una decina decisi di lanciarli tutti insieme, così da fare più rumore.
E finalmente dopo una decina di minuti sentii che la finestra si aprii e lo vidi.... finalmente lo vidi!

Sammy si prostro' fuori dalla finestra per guardare cosa stesse succedendo ma non mi vidde, mi gustai alcuni attimi bel guardarlo e poi lo chiamai a bassa voce, ma pur sempre facendomi sentire.
"Ehii Sammy, sono qui! Guarda in basso" dissi alzando le braccia per attirare la sua attenzione.
Lui appena mi vide prese un colpo
"Ma sei matta te hahah cosa ci fai qui??" Disse facendo quel solito sorrisino stupendo.
"Che domande!? Sono qui per te!" Dissi scontatamente.
"Aspettami 5 minuti che mi metto una felpa e cerco di uscire senza farmi sentire" disse a bassa voce.

Quindi mi appoggiai alla casa e chiusi gli occhi, per qualche istante, giusto il tempo per aspettarlo.
Sentii che dal retro della casa si aprii una porta e vidi un'ombra che pian piano si avvicina sempre di più a me, non sapevo se fosse Sammy o qualcuno della sua famiglia, ma cercai di stare immobile.
Per fortuna era lui e feci un sospiro di sollievo.
Mi accolse con un semplicissimo abbraccio e prima che potessi dire qualunque cosa mi trascinò verso un posto sicuro, non lontano da casa sua, dove nessuno poteva sentirci.
"Mi dispiace per oggi...per non essere venuto" disse lui molto sinceramente.
"Ma va non preoccuparti, più che altro che cos'è successo? Cos'hai combinato?" Dissi cercando di farlo sorridere.
"Beh sono arrivato per la milionesima volta in ritardo..." disse come volesse aggiungere qualcosada alla frase.
"E..." continuai io
"E la settimana scorsa siccome la professoressa mi aveva dato una nota ero leggermente arrabbiato, così le ho chiesto di andare al bagno. Diciamo che poi sono "uscito" dalla finestra del bagno e sono andato per circa una mezz'oretta a farmi un giro per il paese, ma poi sono ritornato... non ho fatto berna! Mi sono solo assetato per mezz'ora tutto qua" mi disse sorridendo.
"Ahhh e poi sarei io quella matta hahha"
"Beh mi hanno sospeso per una settimana e non posso ne' uscire ne' usare il cellulare. Inoltre i miei sono incazzati come delle belve e quindi mi limito a stare in camera per evitarli. Adesso ho rischiato molto ad uscire di casa... mi ha fatto molto piacere vederti mi mancherai in questa settimana!" Disse fissandomi negli occhi.
"Beh ora vado, non voglio farti andare ancora di più nei casini di quello che gia sei" dissi abbracciandolo frettolosamente.
"Grazie Emily di essere venuta..." disse lui
incamminandosi verso la porta del retro.

Non mi girai nemmeno, corsi direttamente
a casa. Ero, per una volta veramente felice.

[...]

Dopo essere tornata a casa come il solito mi rifugiai in camera mia, però questa volta una voce mi fermò.
"Emily vieni qui in camera mia, dobbiamo parlare"
Mi disse Lorenzo, mio fratello.

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