23. Sconosciuto

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Sconosciuto:《 Intendo che ti avverto, tutto qua》

Io:《 beh questo lo avevo capito anche io, spiegati meglio..》 scrissi molto velocemente, abbastanza curiosa della sua risposta che non tardò ad arrivare.

Sconosciuto:《Ti scrivo per avvertiti di una persona... stai attenta》

Io:《Io potrei anche ascoltarti se tu avessi anche la decenza di dirmi chi sei e di chi devo stare attenta.》

Sconosciuto:《Se ti dicessi chi sono mi crederesti matto e poi non è che non voglio dirtelo, è che non posso》

Io:《Dalla risposta che mi hai appena mandato ho già capito che sei un maschio... non sei molto furbo; se devi fare una cosa falla bene almeno. E poi credo già che tu sia matto, nessuno apparte te scrive senza rivelare la sua identità...》

Inviai il messaggio, forse avevo esagerato...
Per quasi 5 minuti compari' la scritta "sta scrivendo" credo proprio si sia arrabbiato... ma decisi comunque di scrivere una breve cosetta a lui prima che mi inviava il suo messaggio.

Io:《Ah si un ultima cosa e lo sai meglio di me... prima o poi scoprirò chi sei non puoi nasconderti per molto ancora》

Sconosciuto: 《 non riesco veramente a capirti... sto cercando di aiutarti e te ti arrabbi con me, se ti dico questo è per il tuo bene...prova a fidarti di qualcuno per una volta...》

Lessi il messaggio e rimasi molto sorpresa, non si era arrabbiato... solitamente quando rispondevo male tutti mi riempivano di insulti, ma si vedeva che lui era una persona molto paziente e riflessiva.

Ci scrivemmo fino alle 3 di notte e lui si dimostrò una persona molto divertente.
Mi lasciai strascinare dai suoi discorsi era una persona molto piacevole.
Dopo avergli dato la "buona notte" me ne andai a dormire, il giorno dopo mi aspettava una lunga giornata, oltre alle lezioni della mattina doveva anche restare là al pomeriggio...
Che tortura.

[...]

La sveglia suonò e non avevo nemmeno le forze per alzarmi, tra l'essere andati a letto tardi e il fuso orario stavo veramente dormendo ad occhi aperti.
Feci una colazione veloce e dopo essermi sistemata mi vestii.

Feci una colazione veloce e dopo essermi sistemata mi vestii

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Molto comoda e decisamente sportiva.

[...]

In poche parole dormii praticamente in tutte le ore di ore. Evitai del tutto Cameron, i suoi amici e anche Ally.
Non era proprio gionata e non sapevo se sarei riuscita a sopportare le attività del pomeriggio.
(che consistevano in attività sportive)
Entrai nella mensa della scuola, presi un vassoio e ci misi sopra una semplice mela e una bottiglietta d'acqua.
Mi incamminai verso un tavolo libero, cercando di isolarmi da tutti; Ally cercò di chiamarmi nel suo tavolo con le sue amichette ma non faceva per me.

Finii tutto il mio "pranzo" in pochi minuti e non avendo nulla da fare scrissi allo sconosciuto; senza farmi vedere ovviamente.
Una voce femminile molto fastidiosa mi venne incontro, alzai lo sguardo e vidi 4 ragazze alte e tutte tirate che stavano venendo verso di me.
Sbuffai perché capii subito chi erano... loro erano le classiche popolari e puttane della scuola.
Bellissime all'esterno e cattive dentro.
Si avvicinaro con quei tacchi vertiginosi e come un gruppo di percore si sedettero nel mio tavolo.
"Ciao te devi essere la nuova arrivata!" Disse una ragazza mora vendomi a porgere la mano.
I posti a tavola erano 6 e ne rimaneva uno vuoto, volevo tanto che li ci fosse seduto Sammy ma era ancora in punizione... quanto mi mancava.

"Si a quanto pare" dissi abbassando lo sguardo e alzando gli occhi al cielo.
La mora poi sforzo' una risata molto finta e senza senso.
Vedendo che nessuna delle sue capre la stava imitando le riproverò
"Ragazze ridete subito!" Disse sembrando una psicopatica, loro ovviamente obbidorono.
"Beh io sono Evelyn" disse sfoggiando il suo falso sorriso e arriccaindosi i capelli tra le mani.
Ero veramente tentata di dirle "chiesto? Perché se ti devo dire la verità non me ne frega nulla" però mi trattenni.
"Mentre loro sono Abigail, Lydia e Mary" disse indicando le sue amiche.
Non avevo alcuna intenzione di stare li con loro stronzette ancora per molto quindi tagliai il discorso.
"Bene, ora ho cose più importanti da fare" dissi abbastanza sicura di me.

Allotanandomi sentii le loro vocine bisbigliare che ero veramente una maleducata, menefreghista e altre cose che non mi fregavano nulla.

Uscii dalla mensa e venni spinta verso il muro da una persona... alzai lo sguardo e mi ritrovai di fronte a Cameron, lui mi sussurrò lievemente nell'orecchio
"Questa sera, a casa mia dopo cena" e poi come se niente fosse se ne tornò dai suoi amici.

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