"Caro diario,
oggi compio 7 anni e sono tanto felice perché la mamma e il papà mi hanno detto che mi portano a Disneyland! Sono davvero tanto felice voglio andare su tutte le giostre che ci sono. però ti dico con segreto: ho un po' paura ma so che c'è la mamma che mi tiene! Ora devo andare che è arrivata la nonna ciao ciao!"
Scoppiai in lacrime. Un po' per emozione, un po' per malinconia, ma soprattutto per i miei genitori. Sulla pagina accanto c'era una foto di noi a Disneyland. Chiusi gli occhi e abbracciai il diario. Nella foto c'era pure un'altra bimba che era la mia sorellina. Non so che fine abbia fatto, ma sparì poco dopo della morte dei nostri genitori. Durante i primi anni con Smith la cercai ovunque, ma senza mai trovarla, e considerando le capacità di Smith sarei riuscita subito a contattarla e dopo un anno di ricerche smisi di provare a trovarla dandola per morta. Voltai un po' le pagine fino a quando la mia attenzione cadde su una in particolare.
"Caro diario,
oggi ho fatto la prima lezione di danza. Mi piace tanto. io spero che un giorno farò la ballerina insieme alla Ally. Siamo molto brave ma ho paura perché settimana prossima abbiamo il saggio! Ma noi saremo per sempre amiche e ci faremo passare la paura insieme, le voglio tanto bene! adesso vado da lei a giocare Ciaoooo!"
Accanto c'era una foto di me e Allison. L'unica vera amica che io abbia mai avuto. Accesi il computer e accedetti su Facebook per cercarla. Digitai Allison Parker. La trovai. Ma non le scrissi. Cosa avrebbe pensato? non mi andava di parlare della mia vita. Probabilmente si è pure dimenticata di me. Lasciai perdere e spensi il computer. Andai a letto e finalmente mi addormentai.*Consiglio: fai partire il video che trovi sulla copertina alla prima pagina di questo capitolo e premi play. Canzone: Underneath your clothes di Shakira.*
Il mattino seguente mi svegliai con l'umore migliore rispetto al solito. Non ero felice, però non stavo nemmeno male. Ero di umore normale. Quel giorno decisi di fare una cosa. Andai alla stazione e presi il treno. Volevo andare in un posto. Durante il tragitto ripensai ai periodi migliori della mia infanzia, lasciando da parte tutte le cose brutte. Appena scesi dal treno feci un pezzettino a piedi ed eccola. L'accademia "Primi Passi". C'era ancora. La mia vecchia scuola di danza. Provai ad entrare. Era aperta. Appena fui dentro vidi delle bambine danzare. tutte sugli 8 anni. Allora mi ricordai i momenti in cui io danzavo con Allison. Quando ero come loro. E dentro speravo che non diventassero come me. C'era una ragazza che stava insegnando alle bambine alcuni passi e appena finirono la lezione chiesi alla ragazza se ci fosse la signora Helena Robinson, la mia vecchia insegnante. Mi disse che non era nell'accademia, di provare un altro giorno.
La ragazza se ne andò. Andai davanti allo specchio e iniziai a danzare. Mi sentivo leggera come una farfalla, libera. Era come se tutto ciò che c'era di negativo nella mia vita svanisse attraverso i movimenti del mio corpo. Per una volta ero davvero felice. Mi muovevo senza pensieri. Mi sentivo bene. veramente. Avevo la musica nella mia testa e mi muovevo a ritmo di essa. Era una sensazione meravigliosa. Ad un certo punto qualcosa mi interruppe. Era un viso famigliare che faceva capolino dalla porta. Era Dylan. Non so come mi ricordavo il suo nome, ma me lo ricordavo. "Oddio che imbarazzo. Non sapevo che fossi.. Cosa ci fai qui?"
"No figurati. Sei molto brava ehm.. la mia sorellina fa danza qui e sono venuto a prenderla." Mi lasciai sfuggire in lieve sorriso. "Quindi ti fai insegnare da lei?" dissi scherzando, così come se lo conoscessi da una vita. "No no sono negato per la danza." disse ridendo. "Dai ti metto alla prova."
Ero abituata a fare la ragazza sfacciata e in fondo lo ero. Gli presi una mano e poi gli portai l'altra sul mio fianco e la mia sulla sua spalla. Gli dissi i passi che doveva fare e iniziammo a ballare. In questa danza mi persi nei suoi dolci occhi, e con lo sguardo feci passare ogni linea del suo viso. Era davvero bello. Sentivo qualcosa dentro di me a cui non sapevo dare una definizione. Non mi era mai successo, ma non era tanto forte, quindi lasciai perdere e mi concentrai sul ballo. Aveva la gamba ancora ingessata quindi cercai di fare piano. Mi calpestò i piedi un paio di volte. Mi stavo divertendo un sacco. Ed era così tanto tempo che non mi sentivo così. Era forse la prima volta che mi comportavo così con un ragazzo che non volesse solo scopare.
"Te l'avevo detto che sono negato"
"Ma no dai secondo me sei bravo!"
"Allora Tyra, giusto? Cosa fai nella vita?"
Eccola. La famosa domanda. Tutta la bellezza dell'istante prima svanì e si trasformò in disagio.
"ehm.. lavoro in un bar. Tu?"
"Ho appena finito gli studi all'università e faccio il poliziotto. In che bar lavori?"
Sto andando nella merda. Ma del resto mi interessa? è solo un ragazzo come tanti.
"da WHITE'S"
"Conosco quel posto, magari posso venire a trovarti qualche volta."
Mi fece un grande sorriso e io sollevai leggermente le labbra. Non so perché ma ci tenevo a fare buona impressione con lui. Forse perché è il primo ragazzo serio con cui parlo.
"Ora devo andare, allora ci vediamo Tyra!"
"Va bene, Ciao!"
Detto questo uscì dalla stanza.
Quella conversazione mi fece pensare che l'idea della barista non era poi così male. Forse questa era la mia possibilità di avere un lavoro normale e una vita normale. Un senso di felicità mi pervase, ma si interruppe non appena mi venne in mente il motivo per cui non ho mai potuto avere una vita normale: Smith. Una volta entrata nel suo giro è difficile uscirne. Era uno dei criminali più famosi di tutto lo stato. E io ne ero terrorizzata.
C'era un lato di me a cui non importava nulla di quel ragazzo, Dylan. Eppure dentro di me ci tenevo a fare buona impressione. Presi il treno e tornai indietro.
Andai da WHITE'S. Era il bar che frequentavo più spesso, circa al centro della città. Il proprietario mi conosceva, era amico di Smith.
"Ciao Tyra, come stai?"
Il mio nome in codice "T" viene appunto da Tyra. Era quello il nome che dovevo usare. Smith diceva sempre che dovevo togliermi Beth dalla testa. Io ero Tyra.
"Ciao Johnny, tutto a posto e tu?"
"Bene bellezza grazie. Allora cosa posso portarti da bere? Il solito?"
"Ehm.. veramente volevo chiederti se avessi bisogno di una mano. Mi piacerebbe lavorare part time."
Si avvicinò a me e sussurrò "Perché, con Smith non guadagni abbastanza?" C'era un filo di ironia nella sua voce. Non sapeva nulla della rapina del giorno prima, ma so che aveva aiutato Smith con qualcosa in passato, e sapeva della mia reputazione da tossica-puttana. "No, il problema non sono tanto i soldi, è che mi piacerebbe fare un lavoro come questo."
Lui mi guardò e sorrise. Era un uomo bassino, poco più alto di me, un bel fisico, capelli neri con qualche accenno di bianco e una folta barba. "Ci sto, ma solo perché sei tu. Faremo una prova. Cominci lunedì." Lo ringraziai e tornai a casa, se quella si potesse definire casa. Era un piccolissimo e vecchio appartamento, ma io avevo solo bisogno di un rifugio mio. nella cassetta della posta c'era un pacco con un biglietto. "Ecco la tua ricompensa piccola. xx S". Nella busta c'erano 200'000$. E chi lo ha detto che il crimine non paga? Ero davvero curiosa di sapere cosa ci fosse dentro la valigetta che ho recuperato, cosa ci potesse essere di così prezioso. 200'000$ sono tanti, soprattutto perché ha dovuto dividere tutto il bottino per 5. Probabilmente c'era qualche diamante o qualcosa del genere. Ma se c'è una cosa che Smith mi ha insegnato era che bisogna tenere a freno la curiosità è agire senza fare domande. Ormai ero abituata ad agire senza sapere mai nulla. Era domenica. Avrei iniziato a lavorare il giorno dopo. Decisi che dovevo parlarne a Smith, o almeno dovevo provarci. Dovevo affrontarlo. Salii in macchina e guidai fino a casa sua. Sapevo che non sarebbe stato tanto comprensivo e avevo paura. L'ansia si faceva sentire come se ci fossero i fuochi d'artificio dentro di me, ma non erano colorati e luminosi, erano neri e bui. Suonai il campanello e aprì la porta. "Ciao piccola, cosa ci fai qui?" Mi prese il volto tra le mani e mi diete un lungo bacio passionale mentre mi palpò il fondoschiena un paio di volte. Per Smith era fondamentale che avessi un bel fisico formoso, perché in caso di mancanza di soldi dovevo fare la prostituta. Ma non me ne fregava niente. Lo salutai e gli dissi che dovevo parlargli. Si avvicinò al mio orecchio e sussurrò:"Ti va di dirmelo a letto.. senza quei bei vestiti addosso?" il mio sguardo era indifferente "È una cosa seria Smith, lasciami parlare e poi faremo tutto il sesso che vuoi." Quella frase lo convinse. Ci sedemmo nel salottino dove pianificava i colpi. Gli offrii una canna per calmarlo. Lui fiero se l'accese. Feci lo stesso. Mandai giù ed ogni cellula nel mio corpo si calmò, come se quell'ondata di fumo fosse un massaggio che si occupò di ogni singolo nervo. Ero completamente fatta. Ed era bellissimo. "Allora Smith io ho pensato di trovarmi un lavoro, un vero lavoro. Da WHITE'S.". Lui si mise a ridere e disse:"A servire alcool a vecchietti?" e io mi difesi con:"Si, lo so che non è il mio genere, ma vorrei provare a fare qualcosa di.. Legale.. Capisci?"
Lui rise:"Stai dicendo che non vuoi più avere a che fare con me?"
"No, assolutamente. è solo che per un po' voglio stare alla larga dalla mia solita vita capisci?"
"T sei stata furba a portarmi questa canna, perché se non ero fatto ti avrei già strozzata. (Rise) Certo che puoi lavorare da quel coglione. Ma se ho bisogno chiamo e tu vieni okay?"
Io annuii. "Ora fammi un pompino.". Accettai. Dovetti accettare. Dovevo fare tutto ciò che mi diceva, soprattutto in questo momento, perché mi stavo giocando molto. Troppo. Mi inginocchiai davanti a lui, gli tolsi i pantaloni e inizia a fare ciò che mi aveva chiesto.Spazio autrice:
Ciao a tutti, spero che la mia storia vi piaccia.💘 fatemi sapere se pensate che sia una bella idea quella della canzone di sottofondo e se ovviamente anche la storia vi piace 💘🤗
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Heart shot
FanfictionBeth ha una vita difficile. Ha a che fare con uno dei peggiori criminali in circolazione e per guadagnarsi da vivere ruba, spaccia e fa sesso a pagamento. Odiava la sua vita. I suoi genitori morirono quando aveva soli 8 anni e da lì venne tirata su...