Capitolo 23

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Cosa ci faceva lì? Da un lato ero felice, volevo stringerlo senza lasciarlo più, ma la consapevolezza di ciò che era successo un paio di giorni prima mi spinse a trattenermi. Gli chiesi:"Cosa ci fai qui?". Lui rispose cercando di sembrare il più sicuro possibile, ma dal modo in cui giocherellava con la manica della sua giacca nera si capiva che era molto nervoso:"Io ti devo parlare..". Aggrottai le sopracciglia:"A quest'ora?". Mi guardò e dopo qualche secondo disse:"Hem.. Io e Beverly siamo andati ad una festa, ma lei ha bevuto troppo e allora l'ho portata a casa. Mentre tornavo sono passato qua davanti e non sono riuscito a non fermarmi.". Sembrava così assurdo il fatto che fosse venuto lì a quell'ora solo per parlare. Mi venne un brivido di freddo:"Okay, però saliamo qui fa freddo.". Sapevo che non dovevo parlare con lui, che era sbagliato, ma in fondo si trattava solo di una chiacchierata.
Inserii le chiavi nella serratura e aprii lentamente la porta. Salimmo le scale fino ad arrivare al primo piano, dove si trovava il mio appartamento. Feci accomodare Dylan sul divano e preparai due bicchieri di vino. Gli dissi:"Prima una domanda: sei ubriaco?" lui scosse il capo e disse:"Ti sembro ubriaco?" lo guardai negli occhi, quei meravigliosi occhi color marroncino chiaro che erano stupendi; ogni singola parte di lui lo era. "Dimmi" dissi con tono dolce e tranquillo sedendomi di fronte a lui bevendo un sorso di vino. Lui bevve un sorso a sua volta, dopodiché fece un respiro profondo e dopo aver appoggiato il bicchiere sul tavolo si guardò in giro sempre giocherellando con la manica. Dopo un po' si decise a parlare:"Beth..." amavo quando mi chiamava così, mi faceva sentire me stessa, era come se mi dimostrasse che con lui potevo essere me stessa. Riposi anche io il bicchiere sul tavolo, come se senza di esso in mano potessi concentrarmi di più sulle sue parole.
"Io ci ho provato tanto. Ho provato ad uscire con un'altra, a distrarmi, ma non ci riesco. Ti giuro che non ce la faccio. Ogni più piccolo gesto, ogni singola parola mi riporta a te. Io non ce la faccio, mi manchi troppo, e non avrei mai dovuto cercare di dimenticarti. Io non so come spiegarlo. Non voglio stare male perché non ci sei, voglio stare male con te. Voglio litigare con te per poi fare pace e voglio impazzire cercando di pensare a qualcosa che possa sorprenderti e voglio...".
Lo interruppi prendendogli velocemente il viso tra le mani e lo baciai. Appena lo feci mi sentii così bene, mi erano mancate così tanto le sue labbra. Fu come la discesa sulle montagne russe. Hai paura di scendere, ma non vedi l'ora di arrivare in cima perché sai che nonostante le incertezze quando ti butterai sarà bellissimo e quando la sensazione di vuoto poi arriva è stupendo.
Sentii miliardi di luci e fuochi accendersi dentro di me e nessuno sarebbe riuscito a farmi stare male in quel momento. Continuammo a baciarci lentamente, con amore. Mi diede dei piccoli baci sul collo i quali mi fecero venire i brividi. Era una sensazione stupenda. Non era la prima volta che baciavo qualcuno (ovviamente), ma era la prima volta che lo facevo con qualcuno che amavo e in quel momento mi sembrava che non ci potesse essere sensazione più bella al mondo. Riportò le labbra sulle mie e mentre mi baciava dissi sorridendo:"Anche tu mi sei mancato.". Mise una mano sotto la mia maglietta e mi accarezzò lentamente la schiena senza staccare le labbra. Quando le sue fredde mani vennero a contatto con la mia pelle calda mi venne un brivido. Fece per togliermi la maglia ma io la interruppi:"Dylan aspetta. Forse dovremmo andare in camera." dissi quasi ridendo. Lui mi sorrise e riprese a baciarmi. Ci alzammo dal divano, mi prese per le cosce e feci un piccolo salto e gli cinsi i fianchi con le gambe. Andammo in camera mia, poi lentamene mi appoggiò sul letto senza mai staccare le labbra dalle mie. Lo amavo così tanto ed era in quel momento che me ne resi davvero conto. Riprese con ciò che stava facendo e mi sfilò lentamente la maglietta. Dopodiché feci lo stesso a lui. La sua pelle era calda.
Non era come le altre volte senza emozioni, ogni suo più piccolo movimento ed ogni suo gesto scaturivano in me emozioni fortissime, quasi mi mancava il fiato. Avrei voluto non staccarmi mai più, mi faceva sentire al sicuro, lontano da tutta la mia merda. Portò le labbra sempre sul mio collo dandomi lentamente dei piccoli baci che scendevano fino al petto per poi tornare con la stessa velocità alle mie labbra. Questa volta gli baciai io il collo. Avevo un'infinità voglia di lui, di passare il resto della mia vita con lui. Per un attimo i nostri sguardi si incrociavano. I nostri occhi traboccavano d'amore lo sguardo era serio e perso. Gli slacciai i bottoni dei jeans e mi aiutò a sfilarglieli. Fece la stessa cosa con i miei. Quei gesti erano lenti, e questo rendeva ogni movimento più intenso. Ad un certo punto mi chiese imbarazzato:"Hai un preservativo?". "Aspetta." gli dissi. Allungai una mano verso il cassetto che aprii. In mezzo a quel casino trovai una scatoletta blu dalla quale estrassi un preservativo. Richiusi con un tonfo il cassetto e ripresi a baciarlo. Non credevo che fosse possibile sentirsi così bene con una persona. Tutta quella lentezza aumentava la voglia di averlo.
Mi accarezzava dolcemente dappertutto facendomi impazzire. Volevo che ogni singolo istante fosse perfetto, volevo godermelo al massimo. Era come se fosse la prima volta e in effetti dal punto di vista sentimentale lo era. Finalmente stavo per fare l'amore con il ragazzo che amavo, che mi amava e non credevo che fosse così bello. Sempre senza fretta mi tolse il reggiseno e mi diede tanti piccoli baci sul seno succhiando leggermente i capezzoli mentre passavo le mie mani nei suoi capelli neri. Da poco più sotto le ascelle, all'altezza dei seni iniziò a scendere con le mani lentamente. Arrivò agli slip, ma prima di sfilarli mi accarezzò l'interno cosce avvicinandosi lì, solo avvicinandosi. Mi faceva impazzire. Dopo vari movimenti con la mano si decise a sfilarmi gli slip che caddero sul pavimento insieme agli altri vestiti. Iniziò ad accarezzarmi in quel punto e a quel gesto mi vennero un miliardo di brividi e iniziai a provare una sensazione di piacere e mi lasciai scappare un gemito. Lui mi sorrideva, gli piaceva il fatto di farmi provare piacere. Ad un certo punto infilò un dito, il quale iniziò a muovere dentro di me. Quel gesto mi fece inarcare la schiena mentre graffiavo abbastanza in profondità la sua. Intanto che ansimavo lui non si fermava. Mi faceva impazzire e non mi stancavo mai. La consapevolezza che era lui a creare tutto ciò in me, la persona di cui ero innamorata, rendeva tutto ancora più bello, ancora più emozionante.
Tolse il dito e continuò a baciarmi con passione. Decisi che era il mio turno. Lentamente come fece lui a me gli sfilai i boxer che lanciai giù dal letto. Non c'era più nessun indumento a separarci. Lo feci girare in modo che sta volta fossi io ad essere sopra di lui. Lo presi in quel punto con le mani, le quali iniziai a muovere su e giù prima piano poi sempre più veloce. Adesso era lui a godere e adoravo vederlo lì, diventar matto per ciò che gli facevo. Inarcava la schiena e mente ansimava mi afferrava i capelli con le mani, senza farmi male, ma come a supplicarmi di continuare. Avvicinai la bocca e iniziai a sfiorarglielo con la lingua per poi proseguire con delle leccate più decise. Dopodiché lo presi in bocca e feci alcune volte su e giù. A quel gesto buttò indietro la testa sempre tenendo la schiena inarcata e strinse più forte con le mani i miei capelli. Dopo qualche istante tornai sopra di lui e ripresi a baciarlo con passione mentre con le braccia ci stringevamo. Stavo morendo dalla voglia di fare l'amore e sapevo che anche lui non ne poteva più di aspettare. Ad un certo punto ci staccammo e ci guardammo negli occhi, i quali erano stracolmi di passione, come se potessimo fare l'amore semplicemente stando lì a guardarci. Con quello sguardo fu come se ci fossimo detti che fosse giunto il momento. Mi misi in posizione eretta con le ginocchia appoggiate sul letto. Aprii il pacchetto con dentro il preservativo che durante i nostri movimenti era andato a finire tra il muro e il letto. Lo estrassi e lo infilai a Dylan. Inaspettatamente lui mi prese per i fianchi e mi rigirò in modo che fosse lui adesso ad essere sopra di me. Mi diede un ultimo bacio prima di entrare in me con una spinta decisa. Entrambi gememmo. Iniziò a spingere con dei movimenti lenti. Stavamo davvero facendo l'amore e questa volta non era solo sesso. Il mio petto esplodeva di emozioni e sapevo che lui provava le stesse cose.
Mentre strofinavo con forza le mie unghie sulla sua schiena per il piacere lui mi teneva per i fianchi muovendoli a seconda dei movimenti che faceva, i quali diventavano senza fretta sempre più veloci. Con i nostri gemiti e i nostri ansimi colmammo quel silenzio profondo che c'era nella stanza. Riuscivo quasi a sentire il battito dei nostri cuori che palpitavano senza freno. Dylan cominciò a muoversi più convinto, come se finora mi avesse dato solo un'assaggio di ciò che fosse davvero in grado di fare. I suoi movimenti si fecero più profondi e sicuri e passava con forza non esagerata le mani su e giù dal mio corpo lasciandomi dei segnetti rossi causati dalle sue unghie che entravano in contatto con mia pelle. Si chinò per baciarmi e ogni tanto dovevamo interrompere quel gesto a causa degli ansimi, ma era una sensazione stupenda. Il modo in cui ci davamo piacere a vicenda, che non era solo piacere, era amore. Il sentimento era più forte della goduria. Non era voglia di sesso, era voglia di lui.
I movimenti che faceva avanti e indietro mi stavano facendo impazzire, adesso non erano più lenti e tranquilli, ma veloci e decisi. Ci muovevamo con più foga su quel letto che di tanto in tanto cigolava. Gli preso il collo quasi ad usarlo come leva per sollevarmi ed avvicinarmi al suo orecchio che morsi. In quella posizione riuscì a portare la sua bocca sul mio collo il quale non si limitò più a sfiorare, ma baciò con foga succhiando di tanto in tanto. Allora feci lo stesso sul suo collo. Il moto dei nostri fianchi si faceva sempre più profondo, sempre più intenso. Stavamo per arrivare al culmine del piacere. Ancora qualche spinta decisa, profonda, più di prima, di chi sta per impazzire, morire dal piacere. Ad un ultima spinta entrambi venimmo gridando a vicenda i nostri nomi seguiti da un ultimo forte ansimo.

A quel punto lui uscì da me sfilandosi il preservativo e lanciandolo in terra. Si mise sotto le coperte e le alzò in modo che potessi entrarci anche io mi avvicinai a lui e mi rannicchiai al suo petto mentre lui mi stringeva con le sue braccia. Ci guardammo negli occhi. I nostri corpi erano stanchi, ma i nostri sguardi erano intensi e pieni di emozione, come ogni volta che ci guardavamo. Mi prese con l'indice e il pollice il mento e lo avvicinò alle sue labbra in modo da baciarmi teneramente. Si staccò e disse in modo deciso:"Ti amo." risposi con tono altrettanto deciso:"Anch'io, non sai quanto.". Mi diede un dolce bacio sulla fronte e chiudemmo gli occhi per perderci nel sonno, insieme, in quella magnifica serata.

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