Questo posto è letteralmente il paradiso, mi meraviglio persino che sia reale.
Il prato è così soffice e il sole illumina ogni parte di questo posto, gli alberi sono enormi e lasciano qualche parte in ombra ma è davvero piacevole.Mentre sto sdraiata sul prato a prendermi il sole un ombra lo copre così apro improvvisamente gli occhi e non vedo più il prato che mi circondava due secondi fa ma bensì un bosco cupo, la luna è alta in cielo e io sento degli ululati in lontana.
Mi alzo immediatamente da sopra il terreno ormai fangoso e comincio a correre via, quando per colpa di una radice cado per terra sbucciandomi un ginocchio. Un ombra si avvicina a me, cerco di capire chi sia ma non riesco a riconoscerlo."Non dovevi essere qui" questa voce la conosco già.. Isaac.
Cerco di allontanarmi da lui ma lui con uno scatto si getta sopra di me mordendomi.
"Cazzo, Isaac!" Apro gli occhi di scatto, ho il fiatone e sono decisamente sudata.
"Cosa hai sognato?"
Giro lo sguardo sul mio lato e trovo Derek guardare il soffitto tranquillo "ehm, nulla" lui continua a non guardarmi, sembra pensarci su ma poi non dice più nulla, così mi alzo da sopra il letto ma lui mi ferma "hai detto Isaac" scuoto la testa andando verso la porta "non ricordo, scusami ma ho fame".Esco dalla camera e mi riempio un bicchiere d'acqua bevendolo velocemente.
Che strano sogno, Isaac non mi farebbe mai del male.
A proposito di Isaac, cosa è successo ieri? Ricordo solamente che mi ha tolto la bottiglia di vodka dalle mani, ma poi?Non ricordo nulla, chissà cosa gli ho detto, che stupida che sono!
Indosso velocemente le scarpe ed esco di casa con indosso il mio pigiama e una felpa sopra, almeno posso coprire questi capelli che mi ritrovo.
Arrivo fuori casa di Scott e mi precipito alla morta bussando ripetutamente ad essa.
Mi apre la madre di Scott, sforzo un sorriso "buongiorno Melissa, c'è Isaac in casa?" Lei sorride e apre di più la porta facendomi entrare "è al piano di sopra" la ringrazio con un cenno del capo e salgo velocemente le scale.
Adesso che ci penso io non so quale sia la sua camera.Mi fermo qualche secondo davanti una porta, sento un profumo familiare e so già di chi sia, è proprio quello di Isaac.
Apro la porta senza bussare e lo trovo intento a studiare, si gira di scatto e rimane immobile e guardarmi "Rebecca" si alza da sopra la sua sedia e viene verso di me, chiude la porta alle mie spalle e mi blocca fra le sue braccia senza darmi via d'uscita.
"Stai bene?"
Le sue labbra sono così carnose, così belle.. No, basta pensare a queste cose.
"Allora?" Torno alla realtà e lo guardo un po' confusa "come?" Lui sospira e riporta lo sguardo su di me "ho chiesto se stai bene" che stupida che sono era ovvio!
"Certo, sono venuta qui per sapere cosa è successo ieri sera"
Un sorriso spunta sul suo viso così stacca le sue mani dalla porta lasciandomi finalmente spazio, è come se per tutto quel momento di grande vicinanza io non abbia respirato."Non è successo nulla di che, ho solo scoperto che sei molto logorroica quando vuoi" non riesco a non ridere, ha ragione quando bevo parlo troppo.
"Ho detto cose compromettenti?" Lui scoppia in una fragorosa risata "è compromettente se so che quando eri piccola hai girato una pubblicità di pannolini?" Improvvisamente arrossisco di colpo e mi giro dalla parte del muro per non farmi vedere "lo so che sei rossa, sento il tuo sangue arrivare fino alle guance, e il tuo calore corporeo è aumentato particolarmente" sbuffo sonoramente e mi vado a sedere accanto a lui sopra il letto."Quando sono arrivata a casa tua ho sentito immediatamente il tuo profumo, non è che è un sintomo della trasformazione..?"
Lui sembra pensarci su e sospira amaramente "purtroppo sì, tra due giorni ci sarà il plenilunio, tu dovrai stare con me, Scott e Derek, così potrai stare al sicuro".Mi sto per trasformare, tra due giorni mi trasformerò, non posso crederci. Tutto questo per colpa di uno zio che non sapevo nemmeno che esistesse.
"Va bene" mi alzo dal letto uscendo velocemente dalla camera, ho bisogno di pensare un po' da sola.Beaconhills non è una città molto grande, non capisco come le persone non sappiano dell'esistenza di questi essere sovrannaturali, di solito in città così piccole tutti sanno tutto, nessun particolare escluso, loro devono essere proprio bravi a saperlo nascondere.
Una voce mi distrae dai miei pensieri, non capisco da dove provenga ma quando mi giro mi pento immediatamente di essermi girata.
"Rebecca aspetta!" Continuo a camminare per la mia strada accelerando notevolmente il passo ma una mano blocca il mio braccio facendomi girare di colpo.
"Cosa vuoi!" L'uomo che pensavo fosse mio padre mi guarda con sguardo severo, ma a me verrebbe solo da ridere.
"Devi tornare a casa, rimani lo stesso nostra figlia" lo guardo dalla testa ai piedi con disprezzo "non sono mai stata vostra figlia, e adesso se permetti vado via" mi blocca nuovamente il braccio con più forza ma io lo strattono facendogli mollare la presa "tra due giorni in città ci sarà il putiferio, devi tornare a casa" scoppio a ridere e lui sembra non capire perché "intendi che tra due giorni ci sarà il plenilunio, intendi dire che tra due giorni tutti i lupi mannari si trasformeranno? Perché non mi hai mai detto nulla?" I suoi occhi sembrano rimanere sorpresi "chi ti ha detto queste cose?" Sbuffo alzando gli occhi al cielo "cavoli miei" si sofferma troppo a guardare il mio braccio che io istintivamente copro con una mano "che hai lì" continua a guardarlo nonostante ci sia la mia mano sopra "dimmi cosa hai!" Il suo tono si alza, adesso ha perso la pazienza.Strattona la mia mano facendomi provare un forte dolore nella parte dove si trova il morso, rimane paralizzato e mi guarda con disgusto "sei una di loro".
Detto questo esce un coltello da dentro il giubbotto e me lo punta addosso "devo ucciderti prima che avvenga la trasformazione" indietreggio non togliendo lo sguardo da quel coltello "non puoi farlo!" Comincio ad urlare in cerca di aiuto ma per strada non c'è nessuno, corro velocemente nella parte opposta di lui ma lui è più veloce di me e mi blocca per terra.
"Non doveva durare così tanto la tua vita dopo il morso" punta il coltello sulla mia gola, sento già il dolore della lama che perfora la mia pelle.
"Addio figlia mia".
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The Hunter
WerewolfRebecca è una diciassettenne determinata, non rispetta quasi mai le regole sopratutto se sono dettate dai suoi genitori. Si trasferisce insieme alla sua famiglia a Beacon Hills per problemi di lavoro. Non sa ancora i segreti che cela quella città pe...