"Come è andata a scuola?" Domanda mia madre cercando di aprire una conversazione con me, non le parlo da quasi una settimana.
"Bene" affermo salendo al piano di sopra ed entrando in camera mia.
Poso tutto il materiale scolastico per terra e scendo nuovamente le scale uscendo di casa velocemente, voglio andare nel bosco, voglio vedere perché mio padre non vuole che io ci vada.Mi incammino a piedi verso il bosco visto che non si trova lontano da casa mia, prendo un lungo respiro ed entro dentro la grande massa di alberi e cespugli.
Fin ora non vedo nulla di strano, anzi è un posto magnifico.Vedo una grotta non troppo lontano da dove mi trovo io adesso e mi dirigo verso di essa, c'è una puzza terribile così sono costretta a tapparmi il naso.
Vedo dei graffi sui muri così vado più in profondità e trovo delle catene, che posto è questo?"Che ci fai qui?" Salto in aria sentendo una voce dietro di me, mi giro di scatto e mi ritrovo Isaac davanti.
"Che ci fai tu qui?" Domando a mia volta "sai che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda?" Risponde lui, io sorrido e rispondo "l'hai fatto anche tu adesso" si avvicina verso di me, il mio respiro si fa più pesante e quasi mi manca l'aria, perché mi fa questo effetto? Non lo so nemmeno io.
"Sta calma" sussurra avvicinando le sue labbra al mio collo stampandomi qualche piccolo bacio "sento il tuo cuore battere" mi lascia un piccolo morso sullo stesso punto "potrebbe venirti un infarto se non rallenti il battito" continua lui, provo a tranquillizzarmi ma non riesco.
"Spostati" dico titubante, ma lui non si ferma e la cosa non mi dispiace.
"Non lo vuoi sul serio" dice dopo lui, ha ragione non voglio che se ne vada, ma il mio orgoglio è più forte di me. Lo sposto facendolo allontanare dal mio corpo, lo guardo un istante e dopodiché me ne vado. Mi sono anche dimenticata che dovevo chiedergli cosa era quel posto, maledetto Isaac."Rebecca aspetta!" Vedo Stiles avvicinarsi verso di me "ciao Stiles" dico non guardandolo e continuando a camminare per la mia strada "ti va di venire da me stasera?" Chiede lui titubante, mi giro di colpo guardandolo e notando il suo colorito rossastro sulle guance, accenno una risata ed annuisco alla sua domanda "va bene, ci vediamo stasera" lui sorride soddisfatto e se ne va.
••••••
Sono già le otto di sera e io non sono nemmeno vestita, ho passato tutto il pomeriggio a leggere uno strano libro, lo aveva mio padre in un suo scaffale, bestiario mi pare si chiami.
Mi vesto velocemente e non mi preoccupo del mio orribile aspetto fisico. Esco fuori casa e respiro aria fresca, mi sento quasi libera da tutti i miei problemi.
Sento il mio cellulare squillare così mi affretto a rispondere senza guardare nemmeno da chi arrivasse la chiamata.
"Pronto?" Rispondo io.
"Rebecca ho bisogno di parlarti" sento la voce preoccupata di Derek dall'altra parte del telefono, derek preoccupato?
"Non adesso, ho da fare" gli chiudo la telefonata in faccia, non ho voglia di ascoltare qualche scusa, ho un impegno e lo devo rispettare.
Busso più volte alla porta d'ingresso di Stiles ma con mia grande sorpresa non mi apre lui ma Scott.
"Ti aspettavamo" dice lui facendomi entrare.
Dentro ci sono tutti, compreso Derek, li guardo ad uno ad uno senza pronunciare parola."Siediti dobbiamo parlarti" Allison mi porta verso una poltrona ma io decido di non sedermi.
"Cosa volete" dico ormai senza più pazienza. "Lydia ha scoperto una cosa, cioè io già lo intuito ma questa è stata la conferma" dice derek con fin troppi giri di parole.
"Arriviamo al dunque?" Chiedo io.Ho sempre odiato le persone che non arrivano mai al dunque, sono una persona troppo curiosa per aspettare i loro comodi.
"Rebecca tu sei la sorella di Derek."
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The Hunter
Hombres LoboRebecca è una diciassettenne determinata, non rispetta quasi mai le regole sopratutto se sono dettate dai suoi genitori. Si trasferisce insieme alla sua famiglia a Beacon Hills per problemi di lavoro. Non sa ancora i segreti che cela quella città pe...