Capitolo 18

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Era strano che Draco non mi avesse fermata a lezione per chiedermi cosa avessi avuto la sera precedente, che non mi osservasse con sguardo vago o che non mi rompesse con il suo solito: "Stai bene, amore?"
Ma la cosa più strana era che non mi aveva ancora baciata.
Le ragazze che erano state con lui (tutte oche, ovviamente) mi avevano assicurato che le aveva baciate sempre nei primi giorni, se le era portate a letto senza esitazione e le aveva buttate nel cesso poco dopo.
E io avevo paura che facesse così anche con me.
Non perché mi interessasse di lui, ma perché non volevo finire come le sue zoccolette: piantate in asso.
Perché io non ero e non lo volevo diventare. Ero una ragazza che si fa rispettare. E non di certo una cagna.
"Victoria, sicura di non voler venire alla lezione pomeridiana? Ci vieni sempre!"
"Sì, Herm, non sto affatto bene!"
Ed era vero. Andare in giro per la foresta di notte senza una giacca i altro non era stata una grande idea!
"Ma stamattina stavi benissimo!"
"Lo so, Ginny, ma ti ripeto che non sto bene! Magari vi raggiungo dopo!"
Le mie amiche si arresero e se ne andarono sospirando. Non mi andava neanche di far lezione.
Presi le cuffiette facendo partire qualcosa di rilassante, e per me non c'era musica più rilassante di quella di J-ax!
Da "il bello di esser brutti" ero passata a una canzone che sentivo sempre prima di andare a dormire, "Intro".
Pochi secondi e sarei sprofondata nel sonno se Draco non mi fosse saltato addosso facendomi urlare.
"Draco!"
"Ti devo far vedere una cosa."
"Ma io non sto bene, devo riposarmi."
"Non puoi riposati dopo?" Mi fece il labbruccio e io alzai gli occhi al cielo saltando giù dal letto.
Dopo pochi secondi mi ritrovai a correre per i corridoi con il Seroeverde che mi teneva la mano e mi tirava per andare più veloce.
"Ma dove andiamo?"
"Lo vedrai!"
Erano ormai 3 minuti che non facevamo altro che scale, scale e ancora scale. Stavo morendo.
Ci fermammo davanti a una porta ed io misi le mani sulle ginocchia piegandomi per riprendere fiato.
"Ma dico: farmi correre per 10 piani di scale, sei pazzo?"
"Sì, di te!"
Quanto adoravo quelle piccole affermazioni che ti scaldavano il cuore! Wow, una cosa positiva nell'uscire con Malfoy!
Mi portò le mani agli occhi e aprì la porta io non vedevo altro che il buio che facevano le sue mani.
"Quando hai intenzione di farmi vedere qualcosa?"
"Proprio ora, tesoro!"
Quando tolse le mani, lo spettacolo che mi si piantó davanti fu stupendo!
Si vedeva tutto l'immenso giardino di Hogwarts e anche tutto il paese vicino.
Era bellissimo vedere il campo da Quidditch illuminato dal sole e le montagne riflettere le loro sfumature più belle di marrone e verde.
Per non parlare del lago: era talmente lucido che, oltre a risflettere la luce del sole sul suo enorme specchio d'acqua, faceva trasparire alghe e piante acquatiche bellissime.
E poi non potei più osservare niente perché Draco mi si paró davanti.
Alzai lo sguardo per gridargli addosso di togliersi ma fui bloccata dalle sue dolci labbra.
Io, con le braccia al suo collo, e lui, che mi teneva stretti i fianchi, davanti a quel panorama fantastico: era una scena da immortalare.
Altro che Oliver o Cedric: Malfoy era il vero paradiso!

FIGLIA DI DRACULADove le storie prendono vita. Scoprilo ora