Capitolo 25

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"Non puoi essere venuto a rovinare persino questo giorno!"
"Victoria, volevo solo passare il Natale con te!"
"Non me ne frega un cazzo!"
Spinsi con forza la porta facendola sbattere e corsi al piano superiore. Almeno quel giorno non poteva andare a puttane.
"È successo qualcosa?"
"No, signora Malfoy, sto bene!"
Stavo cercando di essere più calma possibile ma mi riusciva quasi impossibile.
Dall'ultima volta che l'avevo visto, circa un mesetto fa, il mio odio per lui era aumentato. Non avevo fatto altro che pensare che mia madre non doveva morire. Non così.
Ed era solo colpa di quel cretino di mio padre.
Mi chiusi in camera e mi sederti con la schiena contro il muro.
E ora perché cazzo mi veniva da piangere?
"Victoria, sei lì dentro?"
Non potevo farcela. Non potevo far soffrire anche Draco. Presi un respiro e asciugai le lacrime rispondendo: "Sì,  devo farmi la doccia."
La mia voce uscì talmente calma che mi stupì: in genere se piangevo parlavo a scatti. Invece no.
"Va bene. Tra poco inizia il pranzo."
Non avevo proprio voglia di farmi vedere dai parenti di Draco in questo stato.
Piangevo perché mi mancava. Mia mamma mi mancava.
"Eccoti finalmente!" stava in piedi davanti a me e teneva in mano un mucchio di fogli.
"Come hai fatto ad entrare, papà?"
"Finestra."
Merda. Me n'ero completamente dimenticata che lui come me può volare!
"In ogni caso, non voglio rovinarti il Natale. Voglio solo darti questi fogli per farti vedere una cosa."
Mi porse il giornale e prima di buttarsi dalla finestra annunciò: "Auguri, piccola mia."
"Muori, papà." fu la mia risposta.
Lui sospirò e si lanciò dal secondo piano.
Presi un respiro profondo e lessi i fogli che mi aveva passato. Sgranai gli occhi. Non poteva essere. Le lacrime presero di nuovo possesso del mio viso. Ma stavolta non potevo trattenermi. Aprí il cassetto e tirai fuori una lametta. Non potevo farcela. Tutto stava andando a puttane.
Feci un solco profondo nella mia pelle e uscì molto sangue che sporcò anche per terra, ma me ne fregai. Continuai così per almeno 10 minuti e le mie braccia erano ormai pieni di tagli.
Anche il pavimento era sporco.
"Victoria, è pronto il pranzo." era Draco da fuori la porta. "Aspetta, che cos'è questo?"
Non sapevo di che stesse parlando e non me ne fregava nulla.
"Perché c'è del fottutto sangue fuori dalla porta?"
Abbassai le maniche sui tagli: era uscito davvero così tanto sangue?
"Victoria, che cazzo stai facendo? Apri questa porta!" gridò.
Nascosi il giornale sotto il letto e restai in piedi nella stanza senza fare nulla.
Non avevo il coraggio di aprirla.
Ad un certo puntò la porta di legno si spaccò in mille pezzi e Draco entrò col fiatone.
"Victoria, che cazzo hai fatto?"

***
Capitolo un po' forte, ma molto importante. Presto capirete perché 😉

FIGLIA DI DRACULADove le storie prendono vita. Scoprilo ora