ʻʻFa schifo al cazzo.ʼʼ Notò Jimin mentre guardava la pioggia cadere dal cielo, il vento la soffiava violentemente contro la finestra.
Quel giorno i due avevano pianificato di uscire. Il minore aveva intenzione di portarlo al parco, sedersi vicino ai fiori e fare un piccolo picnic, pensava fosse un poʼ noioso ma sapeva che Yoongi avrebbe apprezzato, ed era questo quello che contava.
ʻʻBeh, allora possiamo dormire?ʼʼ Chiese Yoongi affiancandolo, poggiando le mani sulle sue spalle.
ʻʻNo, mi arrangerò,ʼʼ disse Jimin girandosi nella sua direzione. ʻʻSe fosse stata una lieve pioggerellina ti avrei portato fuori con lʼombrello.ʼʼ
ʻʻNon sarei venuto,ʼʼ si accigliò il maggiore. ʻʻCi sarebbe stato comunque il fango, che schifo.ʼʼ
ʻʻPerché non facciamo la nostra uscita qui?ʼʼ Propose poi guardando attorno alla camera pulita del ragazzo.
ʻʻMia madre non mi permette di mangiare qua, ricordi?ʼʼ
ʻʻGlielo vado a chiedere. Intendo dire, è per una buona ragione.ʼʼ Jimin sfiorò leggermente con le labbra la guancia di Yoongi e poi si diresse giù per le scale.
Yoongi fece un sorriso nervoso. Non voleva esattamente che sua madre sapesse che Jimin gli stesse organizzando un appuntamento, ma pensò velocemente cosa sarebbe accaduto se lo avesse fermato. Jimin si sarebbe arrabbiato e avrebbe pensato non volesse che le persone sapessero di loro due, il che era più o meno così; Yoongi voleva solo aspettare fino a quando la loro relazione diventasse più seria. Ma si trattava solo di sua madre quindi scrollò le spalle.
ʻʻSignora Min.ʼʼ La voce di Jimin era bassa ma ottenne comunque lʼattenzione della donna.
ʻʻSì, caro?ʼʼ Alzò lo sguardo dalla rivista per guardare il ragazzo. ʻʻTutto ok?ʼʼ
