ʻʻMmm, Jimin non andare a casa.ʼʼ Mormorò Yoongi non appena sentì lʼodore dei girasoli, Jimin gliene aveva presi alcuni quando ancora stava dormendo quella mattina.
ʻʻTorno domani, tesoro.ʼʼ Si sporse in avanti per dargli un bacio sulla guancia.
ʻʻAvrò tanta paura.ʼʼ Il maggiore abbassò lo sguardo.
La scorsa notte, quando Jimin già era tra le braccia di Morfeo, era apparso Jin, ed era del tutto impazzito. Non era stato troppo cattivo, il suo viso spuntava di tanto in tanto, ma Yoongi si era comunque spaventato. Ma non abbastanza da svegliare Jimin.
ʻʻDi cosa? Sei un ragazzone,ʼʼ gli sorrise. ʻʻPuoi farcela. Starò con te dopo questa notte, lo prometto.ʼʼ
Yoongi sorrise tristemente. ʻʻTi amo.ʼʼ
ʻʻTi amo di più, tornerò domani.ʼʼ Il minore lo abbracciò dolcemente prima di ritirarsi.
ʻʻNo, ti amo.ʼʼ Si lamentò Yoongi.
Jimin gli diede un rapido bacio sulle labbra, poi aprì la porta pronto ad andarsene. Prima di richiuderla dietro di sé gli si rivolse unʼultima volta. ʻʻSe hai bisogno di qualcosa assicurati di chiamare.ʼʼ
Yoongi sospirò forte, poi si trascinò faticosamente sul divano e si stese, cercando di concentrarsi su qualcosʼaltro oltre alle voci.
ʻʻSono qui...ʼʼ disse Jimin mentre entrava a casa, ma si bloccò subito quando vide sua madre scambiarsi baci con il suo collega, il Signor Kwak. ʻʻLo dirò a papà.ʼʼ Si affrettò ad entrare in camera e chiuse la porta.
ʻʻJimin!ʼʼ La Signora Park bussò forte alla porta. ʻʻNon osare dirglielo!ʼʼ
ʻʻSei una traditrice!ʼʼ Urlò mentre si asciugava gli occhi, al fin fine diventava troppo per lui da sopportare.
