capitolo 15

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E adesso cosa faccio? Cazzo. Ok c'è sempre una soluzione. Se la porta principale è chiusa si entra dalla porta sul retro, penso. Non non modo perverso, per carità. L'unico perverso in questa macchina è il ragazzo alla mia sinistra.

-scusa piccola ma vorrei anche andare a dormire domani, anche se non me ne frega niente, c'è scuola- afferma scocciato.

-che serata di merda- sento gli occhi pizzicare ma trattengo le lacrime. Non mi voglio dimostrare debole agli occhi di Harry, è successo una volta e non ricapiterà di nuovo.

-non puoi andare da una delle tue amiche?- domanda aiutandomi a pensare a un luogo per dormire escludendo la strada. È già occupata abbastanza dai senza tetto e non di certo andrò con loro.

-no perché non mi posso mica presentare a casa loro, con i genitori presenti, a citofonare nel cuore della notte dicendo:' ehi ciao ti volevo chiedere di rimanere qui a dormire non ho altri posti dove andare perché se mia madre scopre che sono andata a una festa non mi vedrai per il resto della tua vita, quindi, posso?- dico frustata dalla sua domanda idiota. Ma forse voleva solo darmi una mano e io lo ho ripudiato in una maniera allucinante, mi faccio schifo adesso.

-scusa- dico guardando fuori dal finestrino della macchina di James Bond.

-no hai ragione che domanda stupida- dice appoggiandomi almeno su una cosa.

-puoi venire nel mio appartamento se vuoi- propone ma faccio cenno di 'no' con la testa.

-perché no? Non mordo sai-ammicca un sorriso da farmi girare gli occhi al cielo.

-ma tu non sei il coinquilino di Zayn?- gli faccio notare. - e credo capirebbe male se ci cedesse insieme nello stesso appartamento- aggiungo.

-ok, non ti scaldare. Zayn non è mica un tipo geloso piccola. Ne abbiamo condiviso di ragazze- cosa? Quindi è un donnaiolo come Harry o peggio? Che stronzo!

-almeno una volta. Adesso è palloso- aggiunge e tiro un sospiro di sollievo. Anche se è da poco che stiamo insieme ci rimarrei malissimo a vederlo con un'altra.

Scorrono minuti di silenzio e tra me e 007 non passa una parola. Giriamo tra le strade principali per una soluzione ma niente. E giriamo e giriamo mentre mi mangio le unghie nervosa. Mi guardo le gambe scoperte e immaginando il freddo là fuori mi viene la pelle d'oca. Inizio a tremare come una foglia e credo che Harry se ne sia accorto perché si sfila la sua giacca e me la porge. Gli dico un 'grazie' e mentre lui è concentrato su una soluzione, annuso involontariamente la sua giacca e appena le mie narici vengono in contatto con il tessuto vengo inebriata da menta. Un forte ma buon profumo di menta accompagnato da acqua di colonia.

-mi è venuta un'idea- dice a un tratto. –quale?- domando impaziente di andare a dormire. Voglio instancabilmente essere accarezzata da delle lenzuola e appoggiare la mia pesante testa su un cuscino. –allora per spiegarla in modo breve, ho le chiavi dell'appartamento che mi ha regalato quel fottuto patrigno riccone del cazzo che pensa che non mi possa arrangiare nella vita quindi mi 'pulisce il culo ', ma tanto non accetto mai i suoi regali. Glieli ficco tutti su per il...- lo interrompo con un dito sulle sue labbra. Sono così morbide e...e, cazzo riprenditi Sam.

-ho capito- dico ritornando alla posizione iniziale.

-è qua vicino- mi dice. Infatti dopo neanche due secondi ci ritroviamo davanti a un palazzo di almeno sessanta piani moderno e lussuoso più di quello di Natalie. Ma sono circondata da ricchi sfondati? Che sfiga. –eccoci arrivati- afferma entrando silenziosamente nell'edificio. Almeno questo non ha un usciere incazzato.

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