Capitolo 26: il ragazzo

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In quel posto sperduto in mezzo al bosco c'era una tenda con tutti i comodi di una casa, o almeno quasi tutti, Rose si avvicinò lentamente seguita da Furia Nera -C'è qualcuno?- la ragazza non ebbe risposta ma sentì un lieve fruscio dietro di se, si girò di scatto ma non c'era nessuno < sarà stato il vento> pensò la ragazza. Rose esplorò bene quel luogo, non sembrava abbandonato, anzi sembrava che qualcuno avesse dormito li di recente. Mentre oa ragazza si stava chinando per vedere una vecchia carta d'identità scaduta cadde a terra spinta da qualcosa, un ringhio minaccioso era letteralmente vicino a lei, il lupo nero che era scappato prima era tornato li, ma stranamente Furia Nera sembrava tranquillo, Rose rimase ferma fin quando sentì una voce maschile che diceva - hey tu, chi sei?! Se sei uno sbirro vai via da qui o il mio cane lupo ti staccherà la testa con un solo morso!- Rose iniziò a tremare come una foglia - i..io n..non s..sono...un... p..poliziotto- appena pronunciò quelle parole il cane lupo si tolse da sopra di lei, Rose si sedette a terra e guardò chi era il proprietario di quella voce misterioso. Un ragazzo di circa 16 anni la stava scrutando dall alto in basso, era rimasto sulla difensiva ma non aveva intenzione di aggredirla, o almeno Rose sperava così - Ragazza porta il tuo culo e il tuo cavallo lontani da me, vattene!- la ragazza stava per alzarsi ma sentì una fitta improvvisa, dopo di che il buio.
La ragazza iniziò a sentire una voce maschile che diceva - merda è svenuta e perde pure sangue, cazzo!- piano piano Rose riuscì a riprendere conoscenza, non sapeva per quanto tempo era rimasta svenuta - Finalmente ti sei svegliata- disse il ragazzo con una voce ferma ma anche rassicurante. Rose scrutò con i suoi grandi occhi neri il ragazzo che era stato con lei mentre era svenuta, aveva lunghi capelli neri e occhi blu come il mare, indossava jeans strappati e una maglietta nera. Il ragazzo a sua volta scrutò Rose e le sembrò carina ma non glielo disse - cosa ci fai qui nel bosco da sola?- la ragazza guardò a terra doveva dirgli la verità? Dopotutto era uno sconosciuto che aveva incontrato casualmente. Rose decise di raccontargli la verità, tanto non aveva nulla da perdere. Quando finì di raccontare cosa le era accaduto in quei giorni sentì le sue lacrime scivolargli sulle sue guance, stava piangendo, il ragazzo sembrava impassibile a tutto ciò e anzi guardava Rose in modo strano come se la conoscesse... - allora fammi capire, i tuoi genitori sono morti e il tuo ragazzo ti lascia andare da sola a casa?!- Rose fece spallucce - lui mi è stato vicino- il ragazzo sbuffò - quel tizio ti mente ragazza - Rose fulminò il ragazzo con lo sguardo ma lui non vi fece caso - cambiando discorso come ti chiami?- Rose tornò a guardare a terra e con voce flebile disse - Rose, mi chiamo Rose- il ragazzo allungò la mano e disse - piacere io mi chiamo Nicolas -

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