Ventisettesimo capitolo

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Ventisettesimo capitolo.


Mi sentivo sbagliata da più di due mesi, ormai.
Faticavo a dormire dal giorno del funerale di mio padre. Senza dirlo a nessuno ero andata dal medico per farmi prescrivere qualche pillola per aiutarmi con il sonno, ma ogni volta che le prendevo diventavo molto più scorbutica e finivo con il litigare con Zayn. Quando gli dissi di prendere quelle pillole se la prese molto, un po' anche con se stesso; si sentiva in colpa perché non riusciva a farmi vivere bene, nonostante io dicessi di stare bene. No, non stavo bene.
La colpa non era di Zayn o di nessun altro, mi ero tenuta dentro così tanto dolore che ora la mia anima era crollata e non mi serviva dei giorni per farla rialzare.
E per questo iniziarono anche i sensi di colpa per le persone che mi stavano accanto, non si meritavano una persona depressa come me al loro fianco.
L'ironia della storia era che mia madre è tornata alla sua vita come niente fosse, anzi ricominciò a lavorare due giorni dopo dal funerale ed era da allora che non la vedevo. Nonché cambiasse qualcosa la sua presenza, ormai ero abituata a stare sola.
Mi girai sul letto e fissai la sveglia che sarebbe suonata nel giro di pochi minuti.
Ritornare a scuola era la migliore cosa che mi potesse capitare, mi sarei distratta a tal punto da dimenticare il brutto periodo. Certo, dimenticare, era una parola grossa.
Mi mancava la vita che avevo prima dell'estate e sopratutto mi mancava la mia migliore amica -o meglio ex- Hilary. Non ricordavo nemmeno l'ultima volta in cui ci siamo divertite insieme. Ero rimasta l'unica ragazza del gruppo, sopratutto perché le ragazze attuali di Liam e Louis non venivano a scuola con noi. E ancora una volta mi sentivo sola.
Ma grazie a mia madre avevo capito che dovevo continuare ad andare avanti e lasciare il passato li com'è. Bisognava guardare al futuro, ma sopratutto vivere il presente. Nessuno mi avrebbe ridato questi anni e non volevo buttarli via, come se non fossero niente di speciale. Nel mondo c'era gente che subiva ogni giorno le pene della vita e non si arrendeva, anzi sorrideva alla vita e così avrei fatto anch'io.

«Questo non è più il posto per me» dichiarai, prendendo la valigia. Non guardai mia madre che teatralmente alzò gli occhi al cielo.
Si posizionò davanti alla mia finestra della camera «Io parto per lavoro, ma tu per cosa parti? Vuoi scappare da dei problemi che hai sempre superato? Preferisci abbandonare le uniche persone che ti vogliono bene? Dirai a Zayn di essertene andata esattamente quando e con una stupida lettera?» Non disse altro e uscì dalla mia stanza.
Per quanto non volessi ammetterlo, aveva ragione.

Quella piccola pazzia mi fece aprire gli occhi e ogni giorno che passava mi rendevo conto di quanto avessi sbagliato. Volevo essere migliore di mia madre e avrei continuato la mia vita senza fuggire con il lavoro, come faceva lei.
Sospirai e mi tirai a sedere sul letto, mentre la sveglia squillava all'impazzata. La spensi, stiracchiandomi subito dopo.
Oggi sarebbe il giorno della mia rinascita, me lo sentivo.

Quando fui pronta scesi nel vialetto ad aspettare il mio ragazzo.
Se non avessi avuto accanto Zayn a quest'ora non sarei qui a lottare ancora una volta. Mi ero ripromessa di riuscire ad essere alla sua altezza e senza ombra di dubbio ce l'avrei fatta.
Con pazienza le cose sarebbero tornare al posto giusto e sopratutto mi sarei fatta perdonare lo schifo d'estate che gli ho fatto subire.
Abbassai lo sguardo per vedere l'ora e il suono del clacson mi fece sobbalzare sul posto «Ehi bellezza» urlava Zayn dalla macchina.
Tirai un sospiro e mi riavviavi i capelli, senza fargli notare lo spavento «Ehi» sorrisi e salì in auto «Noto che con l'anno nuovo non cambiano le vecchie abitudini» gli feci l'occhiolino e mi allacciai la cintura.
Ridacchiò allungandosi verso di me «Quattro volte è suonata la sveglia, ma giuro che il sonno non voleva lasciarmi» sorrise e mi lasciò un bacio sulle labbra.
Dio, quanto amo quando mi bacia.
«Sai sempre farti perdonare» mormorai e gli sorrisi di rimando «Non vedo l'ora di iniziare le lezioni di filosofia» dichiarai entusiasta.
Zayn partì e fece una smorfia «Dovresti fingere di fare meno la secchiona» mi prese in giro.
Alzai le spalle e gli feci la linguaccia «Non ti picchio solo perché sei carino». Iniziò a ridere di gusto mentre guidava, cercai il più possibile di mostrarmi il meno interessata possibile. Ma ogni volta che rideva mi accendeva qualcosa dentro e la gioia mi invadeva il corpo.
Mi ero accorta che nell'ultimo periodo mi dava carta bianca e non andava mai contro alle mie decisioni, forse era sbagliato e ingiusto che si facesse così da parte per me; per questo volevo farmi perdonare. Sapevo che Zayn non mi avrebbe mai detto cose del tipo "per colpa tua ho passato l'estate chiuso in casa per starti accanto", lo conoscevo fin troppo bene, ma ciononostante mi sentivo terribilmente in colpa. Per questo avevo in mente di passare con lui una serata romantica o piena di divertimento, ancora non avevo ultimato il piano.
Quando vidi la scuola tornai a sorridere «Ma siamo in perfetto orario, stregone!» ridacchiai e Zayn parcheggiò.
«Sono un bravo stregone» mi fece l'occhiolino e scese dalla macchina.
Annuì «Si, sei solo un bravo stregone in grado di arrivare in ritardo e poi in orario a scuola» dicendo questo scesi anch'io dalla macchina.
Zayn mi guardava torvo «Non sono bravo solo a questo» Aggrottai le sopracciglia e si avvicinò, cingendomi con le mani i fianchi «Se fossi bravo solo in questo, perché quando facciamo l'amore mi implori sempre di non smettere?» disse con disinvoltura.
Spalancai la bocca, sentendomi le guance andare a fuoco «Stronzo» borbottai e mi allontanai, sentendolo ridere alle mie spalle.
Quando voleva vincere metteva sempre di mezzo l'intimità così da farmi morire di vergogna. Zayn giocava perfettamente sporco e odiavo quando lo faceva; ma nello stesso tempo mi eccitava da morire.
Fingendomi offesa entrai nella scuola e mi diressi al mio armadietto, ci lasciai dentro i libri che non mi servivano e lo richiusi.
«Sai che ti amo da impazzire?» Zayn mi prese la mano e intrecciò le nostre dita, tirandomi verso il suo corpo.
Misi il broncio «Ma rimani uno stronzo».
«Uno stronzo innamorato di te» mormorò, baciandomi «Ti amo».
Sorrisi, avvolgendo le braccia dietro il suo collo «Anche io, tanto» E a tradimento gli morsi il labbro inferiore, facendolo gemere e alzare gli occhi. Impazziva quando lo mordevo.
Zayn aprì la bocca per dire qualcosa, ma la campanella suonò annunciando l'inizio della prima ora.
Salvata sul gong.


Ci sedemmo nelle ultime file, dietro a Liam e Niall, Louis, invece, stava alla nostra destra «Buon giorno» esclamai vedendo i miei amici «Harry quando dovrebbe tornare?».
Mi rispose Louis mentre tirava fuori dal suo zaino una penna e un foglio «Domani o dopo domani, ha avuto un problema con l'aereo» Annuii ringraziandolo e mi sistemai sul banco. Feci in tempo a tirare fuori il libro e il professore entrò in aula. Non chiese molto della nostra estate -ne fui grata- ma questo implicò l'inizio del programma scolastico.
Ascoltai la lezione senza nessuno problema, fino al momento in cui delle ragazze non mandarono dei bigliettini a Zayn. Guardai il mio ragazzo, incuriosita dal contenuto del foglietto.
«Amore, quella là...» Indicò una ragazza con i capelli castani «Mi ha domandato se ho voglia di un regalino in bagno» Il suo poco tatto mi fece salire la pressione.
Mi piaceva il fatto che fra noi non ci fossero segreti, ma certe cose ancora mi irritavano «Dille da parte mia che se prova a darti il regalino, le taglio le mani» digrignai i denti fissando la ragazza che ci dava le spalle. Zayn è mio.
Il mio ragazzo mi sorrise «Sai che amo quando sei gelosa?» Mi prese la mano, accozzandola
Arrossii e mi sciolsi letteralmente «Tu sei mio, nessuno deve toccarti» mormorai.
Si leccò le labbra «E tu sei solo mia» E le sue labbra furono sulle mie, baciandomi piano.
Un forte colpo ci fece staccare «Se Malik e Evans smettessero di fare queste effusioni nella mia classe, se non vogliono andare dal preside il primo giorno, grazie.» urlò il professore, guardandoci duramente. Piena di vergogna chiesi scusa, mentre Zayn se la rideva sotto i baffi. Quando il professore cercò di ricominciare la lezione, bussarono alla porta facendolo sospirare «Avanti!».
La porta si aprì ed entro una ragazza minuta con i capelli neri «Mi scusi, mi sono persa. Sono una nuova alunna» annunciò la ragazza.
Il prof Fox si alzò «Lei deve essere Maya Devine, si accomodi pure a quel banco» Le indicò il banco davanti al mio. Maya, così si chiamava, non perse tempo e si sistemò alla meglio. La scrutai dal dietro, ignorando le risatine del mio ragazzo.
Quella ragazza mi attirava e non riuscivo a capirne il motivo.

Continua...

Spazio d'autrice

Buon pomeriggio a tutti, come vedete sono viva e questo è il nuovo capitolo.
Vi avevo già accennato che i capitoli sull'estate mi annoiavano e avrei fatto un bel salto temporale, come avete visto voi stesse.
Sono passati due mesi e sono tornati a scuola ed ecco a voi una nuova new entry della storia, Maya e si sarà un personaggio principale.
Harry tornerà, non preoccupatevi.

Qual è la vostra parte preferita?

Vi piacciono gli Zallison o sono troppo smielati?

Cosa pensate che succederà ora che è entrata un nuovo persona (Maya Devine)?

Se volete passate dal mio profilo per altre fanfiction e oneshort.

Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere con i voti e i commenti, ci tengo molto.
Se mi cercate su Wattpad sono: zjmssmile
Se mi cercate su Twitter sono: myloverismalik
Baci Valentina.

Over Again - Non sfuggì all'amore |Zayn Malik|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora