Quando lo vidi entrare per un secondo pensai di aver perso un battito, tanto che portai una mano sul petto.
Vederlo ultimamente mi provocava una serie di emozioni ancora poco chiare, che mi sconvolgevano interiormente.
Sentii il suo penetrante sguardo posato su di me così cercai invano di non guardarlo.
Abbassai gli occhi, iniziando a trovare stranamente affascinanti le mie scarpe e tentai di distrarmi, per evitare una qualsiasi forma di contatto con il Capitano.
Lo so, il mio era un comportamento del tutto infantile, ma ultimamente non riuscivo nemmeno più a reggere l'intensità di quei magnifici e pragmatici occhi.
Lo vidi avanzare seguito da Sharon, che sembrava ormai essere diventata la sua ombra.
Non odiavo quella ragazza anzi ho sempre pensato che fosse piuttosto carina, che fosse perfetta per il nostro caro Steve, però non ho mai digerito il suo comportamento cocciuto.
Era incapace di ascoltare e faceva sempre e solo quelle che le passava per la testa.
Qualcuno avrebbe potuto affermare che noi avessimo un comportamento simile, ma il nostro carattere era del tutto differente.
Lei non era come me, io agivo secondo dei principi precisi, mentre lei sembrava farlo solo per ottenere più rispetto e per elevare il suo status all'interno della base.
E mentre questi miei pensieri viaggiavano, Maria continuava a puntare la pistola in faccia ad Alexander senza distogliere mai lo sguardo.Il Capitano, arrivato vicino a noi, si posizionò al lato dei due ragazzi, mentre io che ero posizionata al lato opposto, mi trovai già di fronte a lui.
Il silenzio che era piombato poco prima, fu interrotto dalla voce sicura di Sharon che rivolgendosi agli altri presenti disse:
-Uscite dalla stanza-;
Riportò lo sguardo vero di noi facendo oscillare la sua chioma di capelli biondi, iniziando a fissarmi negli occhi.
I miei pensieri furono interrotti da quella voce roca e profonda che avrei riconosciuto ovunque.
-Che cosa succede qui?-;
-Dovresti chiederlo a lui-; puntualizzò Maria
-Non sono io quello con una pistola carica in mano-; disse Alexander leccandosi distrattamente le labbra e facendo comparire sul suo volto un ghigno quasi malefico.
-Non ti conviene comportarti in questo modo. Sai chi siamo almeno?- disse Sharon con sguardo minaccioso.
i tre iniziarono a battibeccarsi mentre i miei occhi scivolavano da un viso all'altro, fino a quando Steve non sovrastò tutte le altre voci dicendo:
-Adesso basta, site davvero ridicoli-; disse riferito a tutti e tre.
Poi girandosi verso Maria e verso Sharon disse:-Pensavo di avere a che fare con gente matura-;
-Tu invece, Alexander Harris , ho letto il tuo fascicolo, mi aspettavo un ragazzo molto più serio e responsabile-; concluse guardando il mio amico.
Quelle parole ammutolirono tutti perfino la sottoscritta che iniziò a fissare il pavimento.
-Natasha vieni con me dobbiamo parlare-;
Quasi saltai a sentire quelle parole, e guardandolo dritto negli occhi annuii, dirigendomi verso la porta della stanza seguita poi dal Capitano.
Appena fuori dalla porta mi condusse in una sala conferenze con al centro un grande tavolo rettangolare e una grandissima vetrata che metteva in bella vista l'immensa distesa di prato che circondava l'intero edificio.
Sentii chiudere la porta alle mie spalle e dopo qualche secondo mi ritrovai sbattuta al muro da Steve, che con la sua imponente statura, torreggiava su di me.
Il mio cuore iniziò a scalpitare, mentre una serie di brividi percorrevano il mio corpo.
Eravamo cosi vicini, che potevo percepire il suo respiro irregolare e sentire il suo stupendo profumo di menta.
Cercai di scivolare di lato per allontanarmi da lui, ma lui non me lo permesse appoggiando le sue muscolose braccia ai lati dalla mia testa, impedendomi cosi qualsiasi forma di fuga, costringendomi a fissare i suoi disarmanti occhi pervinca.
Sentii il respiro morirmi in gola, tanto che dovetti schiudere le labbra per riprendere fiato.
-Che ci fa lui qui?-;
-Ti riferisci ad Alexander?-; chiesi per poi vederlo annuire.
Iniziai a sentire la gola e la bocca secca cosi istintivamente mi leccai le labbra vedendo poi Steve spostare il suo sguardo verso di esse.
-è una lunga storia. Sappi soltanto che da oggi in poi farà parte della squadra-;
-Sei stata con lui in questi due giorni?-; sussurrò con voce bassa, continuando ad avvicinare il suo corpo al mio.
Per via di quel contatto mi sentii avvampare e deglutii fortemente prima di rispondere.
-A-ah io non lo so...-;
-Ti ha fatto male?-; chiese portando una mano sulla mia testa per poi farla scivolare lentamente sulla mia guancia.
Il contatto con le sue dita scatenò una serie di brividi che mi fecero inarcare la schiena facendomi cosi scontrare completamente con i suo corpo.
Lo vidi schiudere le sue perfette labbra rosee, che inconsciamente mi invitavano ad avvicinarmi a lui.
Avvolsi le mie braccia intorno al suo collo, e quando sentii il mio abbraccio essere ricambiato, portai le miei mani tra i suoi splendidi capelli.
Percepii le sue bracci stringermi la vita, desiderose di più contatto.
Per un secondo portò il suo viso nell'incavatura del mio collo facendomi cosi il solletico, per poi posizionare nuovamente il suo viso a un palmo dal mio, continuando a torturarmi con quei magnifici occhi che adesso luccicavano di emozioni vive e profonde, emozioni che non avevo mai visto riflettersi su di lui.
Mi chiesi se quello che stavo facendo fosse gusto, poi pensai che in fin dei conti Steve non mi stava respingendo, ma anzi continuava a stringermi al suo corpo, facendomi desiderare quelle labbra perfette, cosi allungai lentamente il mio viso verso il suo, quando all'improvviso fummo interrotti da un terribile rumore proveniente dalla sala di controllo.
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Hey Everyone! Ebbene eccoci arrivati al 10 capitolo.Volevo solo ringraziare tutte quelle persone che hanno letto e che continuano a leggere la mia storia.Per me essere arrivata fino a questo punto è un enorme traguardo per questo vi ringrazio tutti di cuore :)

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Memories To Remember
FanfictionMille ricordi invadono la mente di Natasha che dopo tanto tempo si ritrova combattuta tra le due persone che più ha amato e che ama.