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Quando mi svegliai non ricordavo di essermi addormentata, ma la prima cosa che pensai fu "avrò dimenticato la finestra aperta...di nuovo".

Un freddo troppo gelido mi aveva immobilizzato non acconsentendomi nessun movimento.

Strizzai gli occhi e con molta fatica li aprii, ma quello che vidi non fu il solito soffitto bianco, contornato dalle solite pareti azzurre della camera del Capitano, ma piuttosto un soffitto di nuvoloni grigi, che dolcemente lasciavano cadere fiocchi di neve dolorosi come spilli.

Non ricordavo come fossi finita in quello che sembrava in tutto e per tutto un bosco innevato, o meglio.... tutto quello che rammentavo era sfuocato e senza un ordine, come se mi fosse stata tolta e cancellata una parte di memoria.

Riuscii a mettermi seduta e come già supponevo, non riuscivo a muovermi più di tanto perché il freddo aveva gelato le mie ossa e i miei muscoli, rendendoli atrofizzati.

Se non mi fossi svegliata in tempo sarei anche potuta morire di ipotermia, ma quello che mi premeva sapere era: che ci facevo li? e soprattutto come c'ero arrivata?

Non potendo dare una risposta a queste domande incominciai a riscaldarmi le gambe, mentre i classici sintomi dell'ipotermia iniziarono a farsi strada lungo il mio corpo dolorante.

Non so quanto tempo passai a sfregarmi le cosce, ma dopo una serie di tentativi falliti, finalmente riusci a mettermi in piedi.

La mia tuta era impermeabile ed era composta da nano-filo un tipo di tessuto innovativo che trattiene il calore e mantiene alta la temperatura di un corpo, ma non era progettata per tenere in vita un persona che da ore si trova al freddo.

Mi diedi sostegno appoggiandomi agli alberi e zoppicando iniziai a camminare senza un meta, e per tutto il tempo fui accompagnata da un terribile mal di testa.

Senza mai fermarmi continuai a camminare e oltre agli alberi, alla neve e alla nuvoletta di condensa che si formava ad ogni mio respiro, non vedevo ne percepivo niente.

Ero in un landa desolata, senza nessuna forma di vita a parte quella neve che continuava a scendere incessantemente.

Non sapevo dove fossi ma dentro di me sentivo che non ero più in america, ma ben si in Russia.

Avrei riconosciuto quel freddo gelido e umido ovunque.

Avevo passato anni in questa terra e mai nessuno potrà farmi dimenticare le notti trascorse in boschi come questo per "temprare il corpo ".

Fin da piccola odiavo dover passare interi giorni dispersa per le foreste, alla ricerca di qualche cosa o di qualche persona.

Dopo essermi imbambolata a rammentare il passato ripresi coscienza quando sentii degli scricchiolii provenire da dietro di me.

Di scatto mi girai, ma non vidi nulla. 

Mi nascosi dietro all'albero sulla quale mi ero momentaneamente appoggiata, e lentamente allungai il collo in modo da ottenere un visuale migliore.

Passai un paio di minuti a fissare intensamente quel lato di bosco senza accorgermi della sagoma che incombeva dietro alle mie spalle.

-Natsha sei ...-; 

Non gli diedi neanche il tempo di completare la frese che subito scattai come una molla, e senza neanche rendermene conto già lo avevo steso.

Non sapevo chi fosse, il suo volto era girato di lato coperto dai sui lunghi capelli castani, ma nella mia mente avevo una vaga idea di chi potesse essere.

Le mie teorie si rivelarono fondate non appena si voltò verso di me guardandomi con i suoi occhi di ghiaccio.

Perché? cosa ci facevo lui qui?

-Dove sono e che ci fai tu qui?-; chiesi continuando a stare in una posizione di difesa.

Vidi Bucky alzarsi e avvicinarsi lentamente.

Immediatamente indietreggiai  senza mai staccare gli occhi da lui.

Sapevo perfettamente cosa era in grado di fare e non volevo minimamente riprovare quell'esperienza.

-Ma che diavolo stai facendo vieni dobbiamo dire agli altri che sei viva-;

Non capivo... non capivo cosa stesse dicendo, e a quanto pare anche lui se ne accorse visto che iniziò a guardarmi con uno sguardo preoccupato.

Corrugai la fronte e guardandolo nuovamente negli occhi dissi:

-Che vuoi dire? Gli altri?...io non dovrei trovarmi neanche qui. Io dovrei essere sopra un fottutissimo jet alla ricerca di Bruce Banner!!-; gridai alterata.

Scosse la testa e poi lentamente disse:

-Quello...è successo mesi fa-;

Non appena pronunciò quelle parole sentii il respiro venirmi meno e in meno di un secondo mi sentii sprofondare in un limbo senza fine, contornato solo da buio e vuoto.

Fui colpita da un terribile mal di testa che mi provoco le vertigini e dopo poco tempo non riuscii più a controllare la mie gambe tanto che dovetti appoggiarmi ad un albero dietro di me.

-Mi stai dicendo che ....che non ricordi nulla?-;

Si fermò un secondo attendendo una risposta che non arrivò, mentre io continuavo a tenere gli occhi fissi su quel pavimento di neve soffice.

-Non ti ricordi dell'attacco..?-;

Ero nel panico più totale. 

I miei ultimi ricordi corrispondevano a fatti avvenuti mesi prima... non era possibile, niente aveva senso. 

E poi da quando Bucky era diventato uno dei nostri.

Non stavo capendo più nulla, e più tentavo di riflettere e di ricordare, più il mal di testa aumentava.

Ad un certo punto non sentii più niente intorno a me apprate la gravità che mi attirava al suolo come una calamita.

Scivolai per terra con la schiena appoggiata al tronco del'albero, mentre velocemente vidi Bucky avvicinarsi a me.

-Stai bene?-;

Lentamente voltai la testa e lo guardai dritto nei suoi bellissimi occhi di ghiaccio.

-Una volta, quando mi vedevi, mi strangolavi e adesso chiedi come sto?-; dissi ridendo.

-Sono cambiate tante cose..-:

-Comunque non dovremmo stare qui-; disse mettendosi in piedi

-Ti porto dagli altri... andiamo-; concluse porgendomi una mano.

Stranamente sentivo che potevo fidarmi, non era più il ragazzo vuoto e duro di una volta, adesso sembra essere tornato il vecchio James  Barnes.

Afferrai senza esitazione quella mano, che lentamente mi aiutò ad alzarmi.

Senza mia lasciare la presa, mi feci trasportare, mentre lui gentilmente mi condusse in cuore della foresta, tra gli alberi innevati.


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Yeeah!

I'm back bitches.

Ebbene ecco un'evento inaspettato che darà origine a moooooolte conseguenze, quindi questo significa più capitoli... almeno credo. 

Grazie per tutte le visualizzazioni e i per i voti che diventano poco a poco sempre di più, ma soprattutto un grazie speciale a tutti quelli che sostengono me e la mia storia.


Memories To RememberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora