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-Sto cercando di dirtelo nel modo più gentile possibile..-;

Guardai con rabbia i luccicanti occhietti di Fury che sembravano penetrarmi da una parte all'altra della testa.

Feci sbattere le mie mani contro la scrivania in legno che ci separava- ...mi sono rotta le palle di stare chiusa in quella maledetta camera. Io ho veramente bisogno di fare qualcosa-;dissi stizzita.

-Abbassa la cresta Romanoff non ho detto di no ti sto solo dicendo che preferirei lasciarti a riposo ancora per un po-;

Mi rimisi dritta e sospirando dissi:

-Una volta avreste fatto di tutto per mandarmi in campo... E adesso mi tenete segregata in una torre??!?-;

-Va bene..-; disse il comandante alzandosi dalla sua comoda poltrona in pelle nera -Agente Romanoff ti do il permesso di ritornare in azione..-;

Per un secondo vidi le porte del paradiso aprirsi inondandomi di una luce abbagliante ma tutto si tramutò in uno oscuro oblio non appena pronunciò quell'odioso e cosi raggelante "ma".

-Ma ho intenzione di metterti alla prova quindi ti conviene allenarti e adesso mia cara raperonzolo ti conviene tornare nella tua torre se non vuoi essere scortata li da due draghi molto feroci-;

Faci un cenno di saluto con la testa e con passo fremente uscii dal suo studio.

Non avevo alcuna voglia di tornare alla Stark Tawar eppure non sapevo dove andare.

Erano passate si e no due settimane dalla festa di Tony e da allora non avevo ancora visto nessuno a parte i miei " coinquilini".

Scesi velocemente le scale dell'edificio e non appena mi sedetti sul sedile della mia lamborghini vidi il display del mio telefono accendersi accompagnato dalla classica suoneria dell'iPhone.

Prima di rispondere diedi un'ultima occhiata a quello schermo che lampeggiava incessante.

-Ciao Clint-; dissi senza perdere tempo.

- Ehi Nat come stai?-;

-Non mi lamento. Devi dirmi qualcosa?-;

- I bambini da giorni mi chiedono di te e quindi pensavo che se ti andava potevi passare a salutarli-;

Un rumore di sottofondo proveniente dal telefono mi distrasse.

-Ehi! Lascia stare tua sorella!-; lo sentii gridare.

-Scusa i piccoli continuano a litigare. Quindi pensi di venire ?-;

-Mi farebbe molto piacere-; risposi in fine.

-Bene allora ci vediamo più tardi-;

-Ok-; dopodiché chiusi la chiamata e accesi il motore della mia auto per poi sfrecciare verso la Stark Tawar.

Erano solo le 3 di pomeriggio quando mi buttai per la seconda volta sul divano stufa di non sapere cosa fare.

Vidi Bucky entrare in tutta la sua tranquillità e dirigersi elegantemente verso il frigo, dal quale estrasse una bottiglia di succo all'arancia.

Quando mi vide spaparanzata sul divano intenta a fissarlo non poté fare a meno di sorridere.

-Anche oggi sdraiata sul divano eh.. Sbaglio o è la stessa cosa che hai fatto ieri?-; chiese conoscendo già la risposta.

Roteai gli occhi fingendosi infastidita da quella frase ma non potei trattenere un piccolo ghigno divertito.

-È una mi impressione o sei un po ingrassata qui e qui-; disse iniziando e farmi il solletico sui fianchi.

Ridemmo a quello scherzo da bambini e dopo poco un silenzio quasi imbarazzante prese il posto di quelle risate vere e contagiose.

-Grazie..-; dissi sottovoce.

-Per?-; chiese lui con voce roca e profonda avvicinandosi sempre di più al mio volto.

Solo quando lo sentii rispondere al mio sussurro capii quanto si trovasse vicino a me in quel momento.

Non riuscii a staccare lo sguardo da quegli occhi di un colore affascinante.

Lentamente ripresi a parlare e senza neanche accorgersene inizia a stringermi contro il braccio del divano cercando in vano di allontanarmi da quel viso divino.

-P-perche ogni volta che parlo che te mi metti allegria-; risposi alzandomi velocemente e mettendosi di fronte a lui.

Chiuse gli occhi e sorrise amaramente per poi giararsi nuovamente verso di me.

-Bhe sono un tipo divertente...almeno questo è quello che mi dicono-;

-Lo sei infatti-; dissi cercando di assestare quel l'imbarazzo opprimente.

Lo vidi diventare improvvisamente serio e uno strano brivido mi pervase il corpo.

Anche da serio sapeva essere cosi accattivante e bello senza nemmeno sforzarsi.

Si passo di sfuggiata una mano tra i capelli che iniziavo nuovamente a cresce e poi inizio a fissarmi con intensita.

-Ascolta ... Io mi stavo chiedendo se...-; non riusci a completare la sua frese, interrotto da qualcuno alle mie spalle.

-Ehi....-;

Entrambi ci girammo per ritrovarci di fronte Steve.

Era più bello che mai con addosso quei pantaloncini lunghi che gli arrivavano al polpaccio e con quella solita maglietta attillata che gli faceva risaltare i muscoli.

Era completamente sudato con i capelli scompigliati e in mano tenere un iPod bianco mentre dalle orecchie pendevano le cuffie collegate al dispositivo.

Rimasi esterrefatta, impossibile era staccare lo sguardo da quella visone divina e da quel volto che per settimane aveva invaso i miei pensieri e i miei sogni.


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Yeaaaaa!!!!

E si ritorna sulla retta via.
Avevo proprio smarrito la vena artistica meno male che l'ho ritrovata ;)Hihihihihi sono cosi simpatica eh!! :B.

Comunque volevo ringraziare tutte quelle lettrici che mi hanno chiesto di continuare ( siete proprio l'amore <3 ) e anche tutte quelle persone che mi hanno sostenuto votando e leggendo questa storia.

Xoxo miique :))

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