Alexander quella sera si offri di darmi un passaggio all'appartamento che ormai dividevo con Steve da qualche settimana.
Quando arrivammo davanti all'edificio, Alexander accostò accanto al marciapiede e spense il motore dell'auto.
-Questo è il suo appartamento, non è cosi?- chiese iniziando a fissare il grande condominio.
Stanca delle solite domande, mi voltai, iniziai a guardare le auto che sfrecciavano e la gente, che passeggiando allegramente, ogni tanto si fermava ad ammirare le splendide vetrine dei negozi decorate con i classici addobbi natalizi.
Non risposi alla sua domanda tanto già conosceva la risposta, cosi decisi d'informarlo della missione che avevamo programmato per il giorno seguente.
-Per domani abbiamo programmato una missione.Sei dei nostri?-;
Mi voltai ritrovando i suoi occhi puntati su di me.
Il suo viso era di una serietà spaventosa.Poteva sembrare rilassato ma dalla mia angolazione potevo notare la sua mandibola contratta. Era arrabbiato e forse addirittura incazzato.
-Andate a recuperare il tizio verde?-;
-Gia..-;
Prima di parlare nuovamente sospirò scuotendo la testa.
-... OK-;
-Fatti trovare domani alle 8 alla base-; dissi aprendo la portiera e scendendo dall'auto - Mi raccomando sii puntuale.Ah eeemh... grazie per il passaggio-; conclusi chiudendo lo sportello e dirigendomi verso il palazzo.
Stranamente mi aspettavo di trovare l'appartamento vuoto, e invece...
-Ehi ...-; disse una voce alle mie spalle quando entrai in casa.
-Ciao-; dissi chiudendo la porta, senza girarmi a guardarlo.
Mi tolsi il cappotto e la sciarpa e come d'abitudine, mi legai i capelli con l'elastico che portavo sempre sul polso.
-Ti sei calmato?-; dissi a Steve quando capii che lui non avrebbe più accennato una parola.
Scosse la testa in segno d'approvazione, mentre pensieroso continuava a fissare il pavimento.
Biascicai un -ok..-; dopodiché mi diressi verso la camera, ma la sua voce interruppe la mia azione, cosi mi ritrovai difronte alla porta con la mano sulla maniglia.
-Allora per domani siamo tutti d'accordo?-;
-Si... anche Alexander verrà con noi-;
-Avresti dovuto dirmelo non credi?-;
Mi voltai a guardarlo e con acidità risposi - Oh..scusa Capitano. La prossima volta me lo rammenterò -;
Gli rivolsi un finto sorrisetto e poi aprii la porta dalla stanza, ma lui mi blocco nuovamente prendendomi per il polso.
-Non abbiamo bisogno di lui-;
-Io invece penso di si-; mi divincolai dalla sua presa e gli chiusi la porta della camera in faccia, lasciando cosi un'irritato Steve nell'altra stanza.
Il mio comportamento forse era un tantino esagerato, ma non capivo perché odiasse cosi tanto quel ragazzo.
Mi passai le mani sul volto e presi un bel respiro cercando di calmarmi.
Ero stanca avevo passato l'intera giornata a lavorare e leggere fascicoli e in cuor mio speravo solamente che la smettesse con questa discussione inutile.
Ma ovviamente chiedevo troppo.
Entrò di prepotenza nella camera, senza neanche bussare e iniziò a parlare con rabbia.
-Non mi fido di lui Nat... e non mi sembra poi cosi strano il fatto che io non mi fidi di una persona che non conosco... -;
Mi voltai ed esasperatamente sbattei le mani sulle mie cosce.
-Come fai a dire questo se non gli hai mai dato una possibilità-;
Appoggiai le mani sui fianchi e inizia a fissarlo.
- Sono più che convinto che non ci penserebbe su due volte prima di ucciderci.è una persona a cui non importa niente di nessuno, è solo una macchina creata per combattere, ne ho conosciuti tanti come lui e alla fine si comportano nell'unico modo che conoscono ovvero tradendo la fiducia degli altri-;
Quelle parole mi offesero e non perché stava parlando male di un mio amico, ma perché stava descrivendo con disprezzo una parte della mia personalità.
-è davvero questo quello che pensi di noi spie?"macchine create per combattere"??Parli proprio tu, che sei un bambolotto nato da un laboratorio, ti credi tanto forte e valoroso ma se non fosse stato per quel siero saresti ancora quel deboluccio e malaticcio soldatino del 1945-;
Rimase folgorato dalle mie parole e ebbi la sensazione per un'attimo che il pavimento sotto hai nostri piedi andasse in frantumi, lasciando sotto di noi un misero buco nero, pieno di dolore e di disperazione.
Presi il mio zaino e lo sorpassai dirigendomi verso la porta d'ingresso, ma prima di uscire da quella stanza mi bloccai e con rabbia parlai un'ultima volta.
-Ti ringrazio è stato bella sapere cosa la gente pensa di noi... cosa tu pensi di me-;
Asciugai una lacrima sfuggita al mio auto controllo, e senza mai voltarmi un dietro uscii da quell'appartamento ormai diventato solo un ricordo dei momenti felici.
Passai l'intera serata in una panchina di un parchetto situato a qualche isolato dall'appartamento, e fu in quel momento che notai una piccola casetta, molto più vecchia rispetto alle altre presenti nei dintorni.
Solo dopo aver notato la casetta capii di non essere più nel centro, ma in una zona residenziale di NY.
Adoravo quella città perché era ben organizzata e ogni tanto in mezzo a tutto il trambusto spuntavano anche zone come quella in cui mi trovavo io. Il centro era il punto più urbanizzato e popolato, ma bastava allontanarsi un po per trovare splendidi quartieri pieni di semplici casette a schiera, ricoperte di verde.
Potrò sembrare una sempliciotta, ma avevo sempre desiderato vivere in un posto come questo, fin da quando ero piccola.
Ritornai alla realtà quando dei raggi di sole andarono a posizionarsi sul mio volto iniziando a riscaldarlo.
Avevo passato tutta la notte su quella panchina ed ero più che convinta che il mio aspetto era dir poco terribile.
Decisi che sarebbe stato meglio andare alla base, almeno li avrei potuto usare le docce degli spogliatoi e prendere un caffè per svegliarmi dopo aver passato la notte insonne.
Erano si e no le 6 del mattino e un cielo grigio, ricco di nuvole nere, incombeva su tutta la città.
Recuperai la mia auto e velocemente mi diressi verso la base degli Avengers.
Arrivata a destinazione decisi di allenarmi prima di prepararmi per la missione, cosi indossai i miei leggings neri e la solita canotta bianca, che mettevo quando mi allenavo, e dopo aver fatto partire una compilation di canzoni vecchio stile, iniziai a prendere a botte il sacco appeso al soffitto.
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Memories To Remember
FanficMille ricordi invadono la mente di Natasha che dopo tanto tempo si ritrova combattuta tra le due persone che più ha amato e che ama.