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Quando finalmente la piccola porte cigolante si aprì, mostrando cosi i volti di tutti i  miei amici, erano passate ormai diverse ore e io avevo dormito per la maggior parte di esse.

Lentamente, coperti da pesanti cappotti, entrarono tutti portando con loro anche il vento gelido della notte.

Clint immediatamente venne ad abbracciami, stritolandomi tanto da farmi perder il respiro.

Quando ci staccammo dall'abbraccio non potei fare a meno di ridere a quel volto sprizzante gioia, per un secondo ebbi addirittura l'impressione di aver visto i suoi bellissimi occhi scuri contornati da una leggera patina di lacrime, cosi cercai di rassicurarlo sorridendogli nuovamente.

-Basta con queste smancerie...adesso tocca a me- era il pleyboy filantropo a parlare e non ci rifletté su due volte prima di allontanare Clint da me, per poi impossessarsi delle mie braccia.

-È bello rivedere la mia spia preferita-;

-Non dirmi che adesso hai sviluppato un amore platonico per le spie?-;

-Perché? Il mio amore per te è reale -; concluse facendomi un veloce occhiolino che scaturì le risate di tutti.

 Non eravamo sicuramente gente da baci e abbracci ma nelle ultime ore avevo sentito la mancanza di ogni loro pregio e difetto, facendomi cosi venire voglia di rivedere al più presto le loro brutte facce.  

Quando mi voltai scontrai il mio sguardo con quello preoccupato di Alexander.

Era messo in disparte mentre nervosamente giocava con l'accendino che teneva tra le mani.

Sentivo che voleva chiedermi qualcosa, che voleva assicurarsi che fosse tutto apposto' cosi senza neanche dargli il tempo, lo avvolsi in un abbraccio confortante, sentendo finalmente i suoi muscoli rilassarsi.

Rimase momentaneamente spiazzato, ma poco a poco iniziò a stringermi la vita facendo scontrare i nostri bacini e affondando la testa nell'incavo del mio collo, per poi abbandonarsi completamente nell'abbraccio.

In quel momento mi sembrava cosi piccolo e fragile, che non potei far a meno di stringerlo di più a me.

Dopo qualche minuto soffiò sul mio orecchio senza mai lasciarmi andare.

- Mi sei mancata...-; disse con sollievo.

Ed ecco ancora quella domanda che non la smetteva di perseguitarmi.

-Quanto tempo è passato  dall'ultima volta che mi avete visto... Prima di ora-; chiesi senza riflettere voltandomi verso i ragazzi.

-Due mesi-; 


Quella voce.

 Per un secondo ebbi un tuffo al cuore.

Senza accorgermene trattenni il respiro e lentamente mi voltai vedendo finalmente il viso che aveva invaso i miei sogni per mesi interi, facendomi desiderare sempre di più quelle labbra rosse e morbide.

-Steve..-; un sorriso sincero si dipinse sul mio volto.

Mentre mi staccavo dall'abbraccio con Alexander per andare incontro al mio Capitano, il mio sorriso fu ucciso dall'entrata in scena di Sharon seguita da Bucky.

Con fare sensuale si tolse il soffice cappello blu di lana che le incorniciava il viso mentre distrattamente avvolgeva le sue dita con quelle della mano di Steve.

Lui non fece una piega, si girò verso la ragazza e poi le sorrise.

Mi mancava il respiro, di nuovo.

Memories To RememberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora