Mi stringeva la braccia dietro la schiena mentre con la mano destra puntava alla mia gola un coltello molto affilato con la quale mi graffiò, facendomi scendere lungo il collo una gocciolina di sangue.
-Chi sei ?-; chiesi con voce dura e cupa.
-Questa domanda dovrei fartela io-; rispose avvicinandosi, facendomi percepire quel sottile strato di barba che mi solleticava il collo .
Con sveltezza gli diedi una testata costringendolo ad allentare la presa sulle mie braccia.
Dopo essermi liberata dalla sua morsa gli diedi una gomitata nello stomaco, che lo fece piegare in due dal dolore solo per qualche secondo dopodiché si riprese rigirando nella mano il coltello.
Vidi il suo volto di sfuggita decorato da un'accattivante sorriso.
A qualche metro di distanza ci squadrammo, guardando l'uno ogni movimento dell'altro.
Si avvicinò pericolosamente tentando un affondo, ma con decisione chiusi il suo polso tra le mie mani, fermando l'attacco.
Poi con rapidità feci un giro su me stessa e lo trascinai verso la mia direzione, costringendolo a piegarsi per la pressione esercitata sul braccio.
-Lascia andare il coltello-; dissi con voce tagliente e profonda.
Gli tirai i capelli costringendolo a guardarmi e con convinzione dissi :
-Hai capito? molla il coltello altrimenti ti spezzo il braccio.-; dissi guardandolo dritto negli occhi.
Lui a sua volta mi fisso, permettendomi di ammirare il suo viso bianco come la neve e i suoi penetranti e seducenti occhi cerulei, contornati da quel sottile strato di barba e da corti capelli color nero cenere.
Tentò di liberarsi, ma con un calcio alla giuntura che collegava la coscia al polpaccio lo costrinsi a inginocchiarsi e solo allora, vistosi con le spalle al muro si decise a lasciare il coltello.
Non appena il coltello toccò il pavimento fece un disturbante rumore metallico.
Con il piede lo spinsi dentro la piscina e solo in quel momento lasciai andare il braccio del ragazzo per andare a riprendere la mia pistola, caduta qualche metro più in la.
Mi diede l'impressione di uno che non aveva nessun altro modo per attaccare e fu un grosso errore da parte mia.
Gli lasciai andare il braccio,mi diressi verso la mia pistola per raccoglierla e non appena mi fui rimessa in piedi, come un proiettile il ragazzo mi placcò facendoci cadere all'interno della piscina.
Gli occhi mi bruciavano per via del cloro, ma nonostante tutto quel lieve dolore non era fastidioso, cosi sbucai fuori dall'acqua e iniziai a guardarmi in torno per trovare il tizio che mi aveva quasi fatto annegare.
Lo vidi fare forza sulle braccia appoggiate al bordo della piscina.
Voleva uscire dall'acqua.
Immediatamente mi precipitai verso di lui, non potevo farlo fuggire, io dovevo sapere cosa era venuto a cercare e cosa voleva.
Cinsi le mie braccia intorno alle sue larghe e muscolose spalle e con tutta la forza che avevo lo spinsi sott'acqua.
Lo tenni in apnea per un po fino a quando con violenza non mi sollevò facendomi letteralmente volare a una decina di metri da lui.
Lo vidi appoggiarsi al bordo della piscina e respirando faticosamente si girò verso di me.
I suoi occhi avevano cambiato colore erano più scuri e arrossati del cloro, uno sguardo da mettere i brividi e da paralizzarti.
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Memories To Remember
FanficMille ricordi invadono la mente di Natasha che dopo tanto tempo si ritrova combattuta tra le due persone che più ha amato e che ama.