Fabio giunse a casa di Jania al calar del sole e, per non destare troppi sospetti, entrò dalla porta che dava sul retro, la quale si affacciava su un piccolo cortile privo di recinzione. Dopo due rampe buone di scale, giunse davanti alla porta dell'appartamento e iniziò a bussare. Non appena Jania fece capolino dall'interno, alla vista di Fabio, cercò di richiudere velocemente la porta, ma questo infilò prontamente il piede vicino allo stipite, impedendone lo sbarramento.
– Fabio, levati dalle palle sto lavorando. –
– Non me ne frega un cazzo, ti devo parlare. –
– Ora non è un buon momento, ripassa più tardi. – All'udire quelle parole il giovane diede uno spintone alla porta, la quale si schiuse del tutto, lasciando libero il passaggio. Spostò delicatamente Jania e si fiondò in camera da letto, nella quale trovò un signore sulla cinquantina, mentre questi era intento a togliersi i pantaloni. Gli si avvicinò e disse: – Le chiedo scusa per il disturbo, sono il fratello di Jania. Sono al corrente di tutta la situazione quindi non deve temere niente. Abbiamo avuto un po' di problemi con nostra madre, sa, questioni di famiglia che non sto qui a spiegare per paura di annoiarla. Mi dispiace molto per l'inconveniente, ma sono costretto a restituirle i soldi –, e così dicendo tirò fuori dal portafoglio due banconote da cinquanta euro, per poi aggiungere: – I cinquanta euro in più sono per il disturbo che le abbiamo arrecato. Mi creda, non succederà più. Inoltre, non dica niente a mia sorella, poiché su certe cose è davvero molto riservata, ma Lei le piace molto e spera di rivederla presto. –
– Non si preoccupi nessun disturbo, vi lascio alle vostre questioni familiari che di sicuro sono ben più importanti. E ovviamente recupererò il prima possibile il tempo perso! –, rispose lo sconosciuto strizzando l'occhio a Fabio, come se si fosse davvero convinto di essere riuscito ad esercitare un qualche fascino su una ragazza molto più giovane di lui, senza che c'entrasse in alcun modo il denaro. Dopo aver raccolto le sue cose, abbozzò un saluto, per poi dileguarsi.
– Bene, ora possiamo parlare di nostro figlio. –
– Ma si può sapere che problemi hai? Dì un po' ragazzo, hai il cervello pieno di segatura, o cosa? –, esplose Jania, aggredendo Fabio quasi fisicamente.
– Calmati, che se ti agiti così poi nostro figlio nascerà già incazzato. E due isterici in famiglia non credo proprio di riuscire a sopportarli senza impazzire. – Jania rimase per un attimo a fissare il giovane, ma dopo poco stabilì che stesse facendo sul serio. Da quanto poteva evincere osservando l'espressione che Fabio aveva dipinta sul volto, non vi era alcuna traccia di scherno. Si sentì subito molto sollevata, così si avvicinò a lui per abbracciarlo.
– Voglio essere completamente sincero con te: ho deciso di prendermi cura di questo bambino. E lo voglio sopra ogni cosa. Per questo farò tutto ciò che è in mio potere per portarvi via da qui e far sì che possiamo vivere una vita tranquilla, proprio come farebbe una piccola famigliola felice. Va bene, lo ammetto, non è un pensiero che mi si addice molto, così come non lo sono neppure i toni del discorso, ma credimi quando ti dico che tu e lui meritate una vita migliore di questa, e io sono pronto a darvela. –
– Dì un po' Fava, sei per caso strafatto, o forse sbaglio? –, chiese con tono interrogativo Jania, la quale non poteva credere a quello che aveva appena ascoltato. Nonostante una parte di lei non stesse più nella pelle al pensiero di poter crescere il bambino lontano da Vedesta, ma soprattutto lontano da quella vita che tanto aveva odiato, pur conducendola, l'altra parte di lei non aveva alcuna intenzione di farsi trascinare da facili entusiasmi. Pertanto, voleva essere sicura che Fabio capisse appieno quanto stava promettendo.
– Niente affatto! Sono assolutamente lucido e nel pieno possesso delle mie facoltà mentali. Sono quasi offeso del fatto che tu me lo abbia chiesto davvero. –
– Sai con te non si sa mai –, disse Jania, rincarando la dose.
– Ho già pensato a tutto. So come liberarmi di Jarrod, per poter scappare lontano da qua. So anche dove trovare i soldi necessari, anche se non ne serviranno poi così tanti. –
– Vai, dimmi tutto: ti ascolto. – E così Fabio raccontò per filo e per segno qual era il piano da lui congeniato per riuscire a depistare Jarrod, facendo in modo che non solo lasciasse in pace Jania, ma che anche non avesse intenzione, in un futuro prossimo, di mettersi sulle loro tracce. La ragazza sembrò apprezzare molto l'inganno organizzato a regola d'arte dal suo compagno, e si convinse del fatto che le intenzioni di lui fossero più che mai sincere. Così, gli afferrò delicatamente la mano, e lo fece sedere a bordo del letto. Poi aprì il primo cassetto del comodino ed estrasse un paio di palline ricoperte dalla carta stagnola che diede a Fabio. Dopo averle ricevute, quest'ultimo si affrettò a dire: – Guarda Jania che non mi devi niente. Lo faccio per te e per nostro figlio. I miei sentimenti sono sinceri e in cambio di questi non voglio nulla. –
– Queste non sono per ringraziarti, ma per permetterti di festeggiare stasera. Considerala come un'ultima volta prima della nostra nuova vita. –
– Se le cose stanno così accetto volentieri. Tu però stai alla larga da questa roba perché non è per niente sicuro per il bambino. –
– Ti preoccupi sempre troppo; inoltre hai davvero scarsa immaginazione. Queste me le ha date un cliente cileno in cambio di una prestazione e ci arriverebbe chiunque a capire che, se le vendessi singolarmente, ne ricaverei il triplo di quello che quel cretino mi doveva, quindi non hai di che preoccuparti. Questi soldi ci faranno molto comodo, soprattutto quando saremo lontani da qui. – Gli occhi di Fabio si incastrarono in quelli della ragazza e per qualche minuto non seppe schiodarsi da quello sguardo affascinante, così profondamente magnetico. Sentiva di amarla con ogni fibra del suo essere e aveva intenzione di dimostrarglielo il più in fretta possibile, senza perdere altro tempo.
Proprio quando le stava accarezzando il collo ed era sul punto di baciarla, la porta della stanza si spalancò e all'interno fece irruzione Jarrod.
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Potrebbe piovere
General FictionQuesto romanzo è strutturato secondo il modello delle "scatole cinesi". Oltre a essere presenti numerose vicende che corrono su binari paralleli, vi è anche la storia di questo pistolero che dovrebbe essere in grado di far redimere il protagonista (...