XXI

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"Nei mesi che seguirono presi confidenza con l'ambiente circostante e imparai a conoscere meglio i membri della famiglia Daston.

La fattoria era situata in una zona isolata a nord della capitale, distante solo pochi chilometri dalla catena delle Montagne Rocciose. Tutto intorno ad essa vi erano campi che si estendevano a perdita d'occhio e la monotonia di quel paesaggio era interrotta solamente da qualche casa isolata posizionata qua e là, per testimoniare la presenza di altri agricoltori nella zona. Infatti, era proprio di questo che viveva la famiglia che mi ospitava: di agricoltura e pascolo del bestiame.

Inizialmente rimasi deluso poiché, dalla conversazione che avevo origliato, mi aspettavo di vedermi assegnato un incarico diverso, invece che essere costretto a mungere vacche, raccogliere ortaggi e portare sacchi di fieno avanti e indietro tutte le mattine. Nonostante ciò, non ebbi mai il coraggio di lamentarmi con Gregor, anche se non mancarono occasioni in cui mi ritrovai tristemente a pensare che ero andato via dalla realtà di casa mia, per poi ritornare a fare quella stessa identica vita, ma in un posto diverso. Si trattava comunque di pensieri piuttosto isolati dal momento che, se i Daston non mi avessero accolto tra loro, l'unico compito che avrei potuto svolgere sarebbe stato quello di nutrire i vermi con il mio cadavere.

Delle volte, mentre ero intento ad arare i campi, mi capitava di scorgere dalla finestra Margaret, la moglie di Gregor, che discuteva animatamente con il padre di questi, Alton, in merito a questioni che mi furono chiare solo qualche anno più tardi. Quando ciò succedeva, mi sentivo in dovere di cantare a voce alta per coprire, ai tre figli che lavoravano insieme a me, le grida provenienti dalla casa. A quel punto, anche loro si univano al mio canto e il lavoro procedeva senza troppi intoppi.

Tra i fratelli, l'unico ragazzo con cui avevo instaurato un vero e proprio rapporto di amicizia era Joy, il più piccolo dei tre; con lui avevo una differenza di età di poco più di un anno. Poi c'era Tom, che aveva compiuto i sedici anni come me, il quale non faceva niente né per farsi odiare, né per essere amato. Stava sempre da solo e raramente prendeva parte ai giochi imbastiti da me e da suo fratello. Infine vi era Yevor, il più grande fra tutti noi, il quale ai tempi aveva ben diciotto anni. Lo detestavo oltre ogni misura poiché non perdeva mai occasione per attaccare briga o per infastidirmi in qualsiasi modo possibile. Negli atteggiamenti era in tutto e per tutto uguale a suo padre, e non avevo dubbi sul fatto che sarebbe diventato duro e scontroso come lo era lui.

Eccezion fatta per Yevor, e qualche normale difficoltà durante il lavoro giornaliero, il clima che si respirava all'interno della fattoria Daston era di assoluta calma e tranquillità, anche perché Gregor era solito stare lontano da casa per lunghi periodi, durante i quali era Margaret a prendersi cura di noi ragazzi. L'unico componente della famiglia con il quale intrattenevo ben pochi rapporti era il fratello gemello di Alton, essendo egli un uomo molto chiuso in se stesso e dal carattere riservato.

Nei tre anni che seguirono non vi furono accadimenti degni di nota se non che, grazie al quotidiano lavoro nei campi, sviluppai un fisico asciutto e possente, reso ancor più evidente dalla mia bassa statura. Quando ciò accadde, Alton mi prese in disparte per comunicarmi il famoso mestiere del quale avevo sentito parlare anni prima. Mi rivelò che tutti i maschi della famiglia svolgevano un incarico molto singolare per il governo, ovvero quello di cacciatori di taglie unici nel loro genere, molto più vicini alla figura dello sceriffo, che a quella del mercenario attaccato ai soldi da riscuotere attraverso le taglie. Infatti, lo scopo di questo lavoro era proprio quello di arrivare prima di chiunque fosse interessato a intascarsi la ricompensa, a danno dello stato che l'aveva stabilita, per poi portarla direttamente nelle casse del governo centrale. Ciò era possibile anche in ragione del fatto che tutta la nazione era divisa in molteplici stati, ognuno con proprie politiche economiche e monetarie, mentre l'unica funzione del governo centrale era quella della difesa dei confini statali, con il rispettivo controllo dell'esercito. Ovviamente, per portare a termine l'incarico, era necessario assicurare alla giustizia i banditi ancora vivi, dal momento che la conseguente ricompensa sarebbe stata di importo decisamente maggiore, che per quegli stessi corpi consegnati sotto forma di cadavere.

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