"Dal giorno successivo a quello in cui riacquistai la memoria non fui più lo stesso.
Iniziai a perpetrare la lunga lista di crimini e atrocità che mi portarono dritto in questa cella buia, nella quale ora mi obbligano a trascorrere la maggior parte del mio tempo, in attesa della forca.
Ci misi più di due anni per scoprire dove si nascondesse Curton, e per ricavare anche la benché minima informazione non esitavo a ricorrere allo strumento della tortura sui malcapitati che di volta in volta interrogavo, nonché alle minacce, alla corruzione e alla violenza.
Spesso, mi capitava di esaurire tutto il denaro necessario per portare avanti la mia dispendiosa missione di vendetta, cosicché mi ritrovavo costretto ad unirmi temporaneamente a bande di criminali nell'assalto di diligenze stracolme di forestieri, e di banche di città, dai depositi ben forniti di monete sonanti.
Data la mia grande abilità nell'uso del fucile, venivo scelto il più delle volte come tiratore dalla lunga distanza, con il compito di vegliare sui compagni che facevano il lavoro più complicato nelle prime linee. Abbattevo uomini come se fossero mosche: ogni colpo da me esploso, era un morto assicurato.
Per non avere sensi di colpa di nessun tipo, non solo tenevo sempre ben a mente il perché stessi facendo quel tipo di lavoro, ovvero per quella che al tempo credevo essere una causa ben più che giusta, ma immaginavo anche quei bersagli lontani come se fossero i cervi ai quali, anni prima, sparavo nei boschi, sotto la guida di Alton; e fu soprattutto questo espediente che mi aiutò a non pormi troppe domande, impedendomi di trovarmi faccia a faccia con la mia torbida coscienza.
L'aver in qualche modo spersonificato quegli uomini ai quali toglievo la vita, mi aveva reso uno dei migliori nel ruolo che di volta in volta ricoprivo all'interno delle varie bande criminali, motivo per il quale divenni una figura piuttosto nota e temuta in tutto il paese. Quando riuscivo a mettere da parte quanto mi serviva, tornavo alla mia vita di cacciatore solitario, essendo interessato solo a poter mettere le mani su quel bastardo di Curton.
Quell'uomo divenne una vera e propria ossessione per me e non ci fu notte in cui non sognai le mie mani che gli cingevano il collo, fino a fargli perdere i sensi, ma solo per poi poter ricominciare daccapo. Pensavo incessantemente a cosa gli avrei fatto una volta che l'avessi trovato e catturato, a quanto dolore sarebbe stato in grado di sopportare prima che il Creatore lo richiamasse a sé, e all'armonioso suono di tutte le suppliche che sarebbero fuoriuscite da quella sua fogna di bocca, mentre demolivo la sua anima pezzo dopo pezzo.
Finalmente, dopo novecento sessantaquattro giorni di interminabili ricerche, in una mattinata come tante, giunse la svolta tanto agognata: riuscii a stanare uno dei suoi ex compagni di scorrerie. Questi era divenuto un alcolizzato cronico dopo che il fratello era morto durante uno scontro a fuoco contro uno sceriffo locale, e non faceva altro che fare il giro di tutti i saloon della città. Il mio informatore sosteneva che fosse un pezzo grosso all'interno dell'organizzazione, se non addirittura il braccio destro di Curton, informazione questa che gli garantì tanto denaro da potersi sistemare per la vita.
Adescai il bersaglio con la scusa di volergli offrire da bere e, quando questo si fu ubriacato abbastanza, lo caricai sulla sella del mio cavallo, ormai privo di sensi, per poi condurlo in un campo isolato, poco distante dal trambusto della città.
Ci impiegai un bel po' di tempo per farlo riprendere, ma quando ciò accadde, ebbe inizio il suo peggiore incubo. Dopo avergli legato entrambe le mani al ramo del primo albero che trovai lì nei dintorni, incominciai ad interrogarlo per farmi dire dove si trovasse Curton. Le prime risposte che mi diede furono sempre le stesse, ovvero mi giurò di non aver mai sentito quel nome, che stavo sbagliando persona e via dicendo. Quando gli frantumai lo zigomo destro con il calcio della pistola, egli si convinse del fatto che ero in possesso di informazioni precise, ma negò ugualmente di sapere dove si trovasse Curton.
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Potrebbe piovere
General FictionQuesto romanzo è strutturato secondo il modello delle "scatole cinesi". Oltre a essere presenti numerose vicende che corrono su binari paralleli, vi è anche la storia di questo pistolero che dovrebbe essere in grado di far redimere il protagonista (...