XXXII

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21 anni dopo, giusto per non copiare Dumas


Il cielo grigio di Londra creava un accostamento perfetto con l'ambiente circostante.

Nonostante ciò, la verde veduta degli alberi di Hyde Park infondeva un certo senso di tranquillità nel cuore di Alessandro. Era arrivato nella capitale londinese solo da un paio di settimane, ma anche in così poco tempo era riuscito a chiudere in fretta gli affari che lo avevano portato lontano da casa. Aveva lasciato il suo vecchio lavoro, quello di avvocato, per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. La stabilità economica che si era guadagnato nel corso di quegli anni passati tra le aule di tribunale, gli aveva consentito di prendersi un breve periodo di pausa per tentare di pubblicare il romanzo che aveva, da ormai troppo tempo, chiuso letteralmente a chiave nel cassetto del comodino.

Mentre in Italia qualsiasi casa editrice si era rifiutata anche solo di prendere in considerazione l'idea di dare il suo manoscritto alle stampe, soprattutto a causa dell'atteggiamento di Alessandro contrario a ogni forma di lecchinaggio letterario, in Inghilterra un suo precedente cliente non stava più nella pelle all'idea di poter lanciare una simile opera sul mercato. Quella gita fuori porta non era servita ad altro se non ad ufficializzare il tutto, grazie alla chiusura di alcune pratiche prettamente burocratiche, come l'incontro con la casa editrice e l'accettazione della traduzione fatta in lingua inglese. Sembrava davvero che Alessandro fosse ad un passo nella realizzazione del suo più grande sogno.

Dopo quel lungo camminare senza meta, Alessandro si riscosse bruscamente, interrompendo il corso dei suoi pensieri per un istante. Resosi conto di essere giunto in Bayswater Road, cercò un pub per bere una più che meritata birra ghiacciata. Un cartello sul quale campeggiava un vistoso cigno bianco, accompagnato dalla scritta "The Swan", catturò la sua attenzione, tanto da convincerlo a entrare.

Dopo aver fatto l'ordinazione alla cassa, prese posto nei tavoli presenti all'esterno. Si accese una sigaretta e si concesse qualche minuto per gettare qualche occhiata qua e là, alla ricerca di compagnia, rigorosamente di tipo femminile.

Notò all'istante una ragazza, seduta poco distante da lui, che gli dava le spalle. I suoi capelli erano di un nero scuro e le ricadevano morbidi e fluenti sul corpo, andando quasi a coprire del tutto una schiena dalle forme molto aggraziate. Augurandosi che anche il resto fosse all'altezza delle aspettative, non volendo ritrovarsi spiazzato da un fondoschiena enorme e spropositato, Alessandro si alzò dal suo tavolo, con l'intento di scambiare due chiacchiere.

Nel breve tragitto che lo separava dalla ragazza, si accorse che questa era assorta nella lettura di un libro; così, non appena fu abbastanza vicino alla sconosciuta, affinché questa potesse udirlo senza sobbalzare, parlò con un inglese sporcato da un marcato accento italiano: - Dimmi la verità, tra le pagine di quel libro si nasconde di sicuro uno smartphone, non è vero? -

La ragazza parve alquanto seccata dall'essere stata interrotta nella lettura, ma la curiosità di proseguire nella conversazione le fece chiedere ad Alessandro cosa intendesse dire.

- La mia era una semplice domanda. Non posso credere che una ragazza attraente come te, sia più interessata al contenuto di un libro, piuttosto che a postare foto su instagram con l'hashtag "letture importanti" oppure "il momento di leggere". -

Un'espressione a metà strada tra l'offesa e l'interdetta si dipinse sul volto della ragazza, cosicché Alessandro, sicuro di aver colpito nel segno, poté sfoderare il suo asso nella manica. Infatti si affrettò ad aggiungere: - Tranquilla, era solo un test per capire chi avevo di fronte, e tu l'hai appena superato egregiamente. Sai, con i tempi che corrono è sempre bene fare un'accurata selezione delle sconosciute con cui si scambiano due chiacchiere amichevoli: non vorrei dover perdere minuti preziosi della mia vita a disquisire del perché su Facebook esista il tasto "mi piace", ma non quello del "non mi piace". Per non parlare di queste nuove "reazioni" ai post. Davvero agghiaccianti... -

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