1-PASSATO

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"Accidenti Ivy, che diamine ti è successo?"

Daemon la prese fra le braccia, studiando il segno violaceo sotto al suo occhio sinistro con aria furiosa mentre il cuore gli partiva al galoppo.

Non riusciva a sopportare la vista di quella bellissima ragazza sofferente a causa di qualche idiota che aveva deciso di sfidare il destino ferendola.

"Non è niente, davvero" Ivy cercò di divincolarsi e di superare l'enorme ragazzo davanti alla porta per poter entrare al calduccio in casa e farsi una doccia che avrebbe lavato via tutto il dolore causato dai lividi.

Daemon, tuttavia, non si mosse di un centimetro e le prese il volto con una delle grandi mani puntandole gli occhi neri addosso impedendole qualsiasi tipo di fuga.

"Ti hanno picchiata, Ivy, di nuovo!" Un ruggito animalesco scaturì dal suo petto e si riversò fra di loro facendo tremare Ivy che si strinse nei lembi della giacca.

"Non fa niente, ho già avvertito le autorità." Tagliò corto Ivy appoggiandosi a Daemon con un sospiro esausto.

Non era la prima volta che l'aggredivano per strada e tutto solo per la sua vicinanza a loro, la nuova razza di ibridi per metà umani e per metà lupi che nonostante avessero dichiarato di non cercare uno scontro erano sempre stati fonte di diffidenza da parte della maggiorparte degli umani.

Quella piccola percentuale che non gli era ostile era composta principalmente da donne destinate all'accoppiamento, trattate come traditrici dalla società che non perdeva occasione di avvisare i cacciatori appena ne avvistava una.

"Sai benissimo che le autorità non muoveranno un dito per aiutarti: non sarai una compagna, ma sei comunque vicina a noi."

Ivy non era la compagna di Daemon –a dire il vero non credeva che lo sarebbe mai stata- né di nessun altro membro del branco e quindi era intoccabile agli occhi dei cacciatori. Tuttavia, ciò non le assicurava protezione da parte di quei fanatici che cercavano di mantenere la razza umana "pura" e che la aggredivano spesso per strada; a volte si limitavano a derubarla o a spintonarla, talvolta invece veniva assalita e picchiata e tutto solo perché viveva con loro.

"Non importa Daemon, non mi hanno fatto tanto male."

Un basso ringhio uscì dalle labbra di Daemon che strinse la presa su Ivy prima di trascinarla in casa sbattendo la porta per poi imprigionarla contro il muro nell'ingresso.

"Hai un fottuto occhio nero, per la miseria!"

Le si avvicinò arrivando quasi a sfiorarle le labbra con le proprie mentre il respiro gli si faceva affannoso.

Gli occhi azzurri di Ivy si spalancarono e lei rimase a fissarlo senza sapere cosa dire per tranquillizzarlo: era vero, l'avevano picchiata e non c'era niente che avrebbe potuto fare per evitarlo. Quegli uomini le si erano avventati addosso senza preavviso e anche se non fossero stati tre lei non avrebbe comunque avuto la meglio.

"Daemon, devi rilassarti..."

"Non dirmi di rilassarmi!" Il tono di Daemon era basso ma ugualmente minaccioso.

"Perché non hai chiesto agli altri di accompagnarti? Bradley era a casa..."
"A riposarsi dopo il turno di notte." Lo interruppe Ivy.

"Non voglio dipendere da voi per uscire a comprare un pacco di assorbenti" continuò riuscendo finalmente a liberarsi dalla presa soffocante dell'enorme ragazzo davanti a lei.

"Sai che non puoi uscire da sola, che è pericoloso per quelle come te..."
"Non sono una compagna, Daemon!" Sbottò lei, portandosi le mani fra i capelli in un gesto esasperato.

"Non ho bisogno della scorta come Jillian ed Angel, non necessito di essere sorvegliata e accompagnata ovunque e non devi preoccuparti per me."

"Sei sotto la mia protezione, Ivy, sei parte di questo branco da sempre"

"Non da sempre" lo corresse lei.

Daemon sbuffò, sentendo il sangue ribollirgli nelle vene: Ivy si era unita al branco all'età di sei anni perché sua madre l'aveva affidata a loro -non fidandosi del marito che più di una volta aveva messo le mani addosso a tutte e due- e da quel momento lei e Daemon erano diventati inseparabili.

"Perché ti ostini a metterti in pericolo?" Gli occhi di Daemon divennero duri come onice mentre la fissava con rabbia "Perché ti ostini a metterci tutti in pericolo? Pensi che sia tutto un gioco? Non contiamo niente per te?"

Ivy indietreggiò impercettibilmente, ferita da quelle supposizioni. L'unico motivo per il quale non si faceva scortare dal branco era che sapeva che non essendo una delle compagne non era effettivamente una parte di esso, piuttosto era considerata più come un'ospite, e sapeva che a meno che non si fosse accoppiata con uno dei lupi non sarebbe potuta restare a lungo.

Aveva già sedici anni, dopotutto.

"Tu non capisci..."

"No, tu non capisci!" Daemon fece un passo avanti, infervorato.

"Esponendoti continuamente non metti in pericolo solo la tua vita: continui a provocare i fanatici, ad attirare l'attenzione... e tutto questo perché cosa? Cosa vuoi ottenere?"

Ivy strinse i pugni.

"Non sarai una compagna, Ivy, ma sei parte del branco..." Daemon esitò

"Per ora" aggiunse.

Il mondo crollò sulle spalle di Ivy mentre il sangue le defluiva dal volto. "Che significa per ora?"

Il ragazzo vacillò prima di contrarre la mascella "Sai che ti consideriamo una di noi..."

"Che cosa volevi dire, Daemon?" Le lacrime le pungevano ai lati degli occhi e premevano per uscire ma Ivy si rifiutava di piangere davanti a lui.

"Sai che cosa succede a chi non rispetta le regole." Daemon tornò impassibile alleggerendo tuttavia i toni.

"Se contravverrai nuovamente ad un ordine o se metterai nuovamente te stessa o chiunque altro faccia parte di questo branco in pericolo, dovrai andartene."

Il dolore arrivò inaspettato ed improvviso nel cuore di Ivy che indietreggiò nuovamente sentendosi come se Daemon l'avesse schiaffeggiata.

"Tu non capisci" Sussurrò prima di voltarsi e salire di corsa le scale diretta verso la propria camera.

"Ivy" 

Sentì Daemon salire le scale a grandi passi e si affrettò a chiudere a chiave la porta della stanza un attimo prima di scorgere con la coda dell'occhio il suo volto preoccupato che faceva capolino dalle scale.


Vi ringrazio per aver aperto la storia ed aver letto fino a qui!

Spero che la storia sia di vostro gradimento ma mi sento di avvisarvi: tra i tag ho inserito la definizione "erotica" poiché questa storia sarà un po' spinta in certi punti . 

Se la cosa vi infastidisce siete liberissimi di non leggere, ma se continuerete mi farete veramente contenta. 

Fatemi sapere cosa ne pensate. 

Un bacione

William

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