21-PRESENTE

23.8K 1K 140
                                    




"Vieni tesoro, ti ho comprato un regalino." Uno dei cacciatori –un ragazzo sulla ventina- si chinò su Ivy, ancora intenta a portare alla bocca il cucchiaio con la colazione, nonostante avesse la nausea.

Erano passati già tre giorni da quando i cacciatori avevano occupato la tenuta e da quel momento ogni ora ed ogni minuto era scandito da scherni ed offese nei confronti di Ivy e delle altre compagne, nonché dei bambini.

I cacciatori avevano riservato parole cattive e minacce a tutte loro ma non avevano mosso un dito per far loro del male e non lo avrebbero mai fatto, non finché gli sarebbero servite incolumi per favorire l'ancora ignoto piano di Alan Hale.

"Dovrei finire di mangiare." Protestò lei, lanciando un'occhiata terrorizzata in direzione di Angel, seduta davanti a lei. La donna sembrava essere invecchiata di dieci anni, preoccupata com'era per la vita del proprio figlio.

Il piccolo non sembrava essersi reso conto della gravità della situazione, ma erano due giorni che aveva smesso di strillare e piagnucolare, da quando uno dei cacciatori lo aveva afferrato bruscamente per il braccio e gli aveva gridato di chiudere il becco.

Ivy li odiava tutti e avrebbe dato la sua vita per fargliela pagare a modo suo.

"Forse non hai capito: alzati e vieni con me. Potrai continuare ad ingozzarti quando avremo finito."

Un brivido di paura le corse lungo la schiena. Il terrore che volessero violentarla o farle del male in qualsiasi altro modo le faceva venire voglia di piangere.

Ivy sospirò e mise giù il cucchiaio, alzandosi in piedi per poi voltarsi e guardare il cacciatore negli occhi. Tirò fuori lo sguardo più cattivo che aveva e sperò che tutto il suo disprezzo ed il suo odio gli arrivassero in tutta la loro potenza.

"Cammina davanti, amore." La schernì lui, afferrandola per il braccio e spingendola avanti a sé.

Ivy procedette a testa alta, lo sguardo duro fisso davanti a sé mentre quell'essere immondo la guidava con una mano sulla spalla. La condusse al piano di sopra, percorrendo il corridoio fino alla camera di Daemon dove ormai lei si era stabilita.

La aiutava a sentirlo più vicino e le trasmetteva una sensazione di sicurezza davvero confortante quando, la notte, non voleva fare altro che piangere.

Entrarono nella camera ed il cacciatore chiuse la porta, poi la condusse verso il bagno e ce la spinse dentro, sfilandosi dalla tasca una scatola di cartone rosa.

Ad Ivy si fermò il cuore.

Era un test di gravidanza.

"Adesso tu vai lì dentro, fai questo test, e ci fai sapere se sei incinta." Disse il cacciatore con un sorriso di scherno, chiudendole la porta in faccia.

Ivy strinse i denti mentre un freddo mortale le si insinuava nelle membra ed una bruttissima sensazione le strisciava sottopelle. C'era un solo motivo per cui i cacciatori avrebbero voluto sapere se portava in grembo il figlio di Daemon o meno e, certamente, non era per congratularsi con lui.

Non sapeva fino a che punto i cacciatori erano in grado di spingersi, ma Ivy sapeva di non doverli sottovalutare per nessuna ragione al mondo.

Con mani tremanti prese la scatolina e l'aprì, estraendone uno dei tre test.

Dio, non era nemmeno sicura di come si usassero.

Con gesti lenti si tirò giù i pantaloni e le mutandine e si diresse verso il water, sperando di riuscire a fare la pipì. Dopotutto, non poteva essere così difficile visto quanto beveva e quanta paura aveva.

Caught by the AlphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora