6-PRESENTE

33K 1.3K 70
                                    

Daemon si massaggiò le tempie mentre un senso di irrequietezza lo colpiva improvvisamente, scuotendo il suo essere e facendo ruggire il lupo dentro di lui. Gli era successo altre volte durante quei tre anni di avvertire il pericolo, ma mai forte come quel giorno e, soprattutto, mai così a lungo.

Sapeva che nessuno stava minacciando la casa né il branco, così come sapeva di non essere in pericolo personalmente lì a Washington, ma aveva una mezza idea di chi fosse in pericolo in quel momento e il fatto che non sapesse dove fosse, che cosa le stesse succedendo o come raggiungerla non faceva che renderlo ancora più nervoso.

Sapeva che Ivy era lontana perché il dolore sordo del suo petto era ancora lì, assieme al senso di vuoto, ma riusciva comunque a percepirla per via del marchio.

Da quando era sparita, tre anni prima, aveva messo a soqquadro il paese, coinvolto altri branchi per trovarla ma niente l'aveva nemmeno lontanamente avvicinato a lei: continuava a rivivere il giorno del marchio nella sua mente, odiandosi e maledicendosi per aver ceduto alla rabbia ed averla resa sua in quel modo rude, costringendola a scappare.

Se solo si fosse contenuto, se fosse riuscito a controllarsi, Ivy sarebbe rimasta e lui avrebbe potuto corteggiarla e confessarle i suoi sentimenti prima di marchiarla e renderla parte del branco. Certo, in quel caso avrebbe atteso finché non avesse avuto diciott'anni prima di accoppiarsi e diventare l'Alpha, e avrebbero potuto vivere una vita normale e, più di tutto, lei sarebbe stata salva.

Lui l'avrebbe tenuta al sicuro.

Invece l'aveva aggredita come quei bastardi che l'avevano picchiata più volte e l'aveva intrappolata con lui per un pretesto, per dimostrare che era lui che comandava e che lei non avrebbe potuto fare come le pareva.

Si era comportato da vero animale.

"Daemon" Cole fece capolino nello studio incontrando il suo sguardo poco dopo, trovandolo seduto alla scrivania di suo padre con un bicchiere pieno di un liquido ambrato in mano.

"Non è il momento adatto, Cole." Tagliò corto Daemon, portandosi il bicchiere alle labbra e scolandone la metà. Avrebbe tanto voluto che quella quantità riuscisse a fargli girare la testa, ma in cuor suo sapeva che ne avrebbe dovuto bere molto di più prima di poter scivolare nell'oblio.

"Credo sia piuttosto urgente, invece..."

"Percepisco il pericolo, Cole" Daemon sollevò lo sguardo sul ragazzo in piedi "e non qui, alla villa, ma per Ivy."

Bevve un altro lungo sorso, prosciugando il bicchiere, per poi afferrare con la mano libera la bottiglia di vetro sul vassoio accanto a lui e riempirlo nuovamente.

"Stavolta è più forte del solito" Osservò con occhi vacui il liquore nel bicchiere mentre deglutiva a fatica.

"Dovete trovarla, Cole. Ho paura che sia grave."

Cole sospirò prima di parlare, i muscoli tesi per la tensione mentre parlava.

"Lo abbiamo già fatto."

Daemon scattò in piedi all'improvviso, sgranando gli occhi mentre il cuore cominciava a battere forte contro le sue costole e la speranza si faceva largo dentro di lui, il dolore nel petto che diminuiva leggermente.

Finalmente, dopo tre anni, erano riusciti a rintracciarla e stavolta non l'avrebbe persa.

"Dov'è?"

Cole deglutì, entrando nella stanza e chiudendo la porta mentre si avvicinava alla scrivania e vi poggiava sopra un fagottino di stoffa con un piccolo ricamo sull'angolo.

Daemon lo afferrò con mani tremanti mentre l'odore di mirtilli e fresia di Ivy raggiungeva le sue narici ed il lupo dentro di sé ruggiva, preda ad un senso di possessione che lo travolgeva quasi completamente. La traccia era fresca, era come se Ivy fosse in quel fazzoletto ripiegato e, quando l'aprì, Daemon rimase confuso nel trovarvi una ciocca dei suoi capelli tenuta ferma da un piccolo fiocco rosso cremisi.

Di nuovo il senso di pericolo lo travolse e, quando osservò il disegno sulla stoffa bianca gli ci vollero tutte le sue forze per non trasformarsi e partire alla ricerca immediatamente.

Ricamato in colori oro e rosso c'era lo stemma dei cacciatori del West Virginia e Daemon capì cosa fosse quell'avvertimento del proprio corpo: Ivy era stata catturata ed era solo questione di tempo prima che gliela portassero via.

"Raduna il branco, chiama a raccolta i Johnson, gli Hale ed i Williams. Non rispondere all'avvertimento e non dire a nessuno che lo abbiamo ricevuto: quei bastardi sapranno di noi solo quando gli staremo squarciando la gola."

Cole annuì ed uscì di fretta, lasciando Daemon solo con la minaccia dei cacciatori, la sua rabbia ed il senso di pericolo che si gonfiavano come un palloncino nel suo petto.

E la paura. La paura di non riuscire ad arrivare in tempo per impedire che facessero male ad Ivy in modo irreparabile. 





Ehhhh, niente, siamo arrivati a 90 voti per questa storia e mi andava di ringraziarvi come si deve. 

Godetevi questo capitolo, leggetevelo bene e fatevi i filmini mentali, poi tornate stasera per leggere il seguito ;)

Eh già, due capitoli in un giorno. 

Grazie ancora tantissimo per sostenermi e leggere la mia storia, ve ne sono grata.

Un bacione

William

Caught by the AlphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora