11-PRESENTE

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Ivy si svegliò in tarda mattinata con il sole che entrava dall'enorme finestra ed il letto che, improvvisamente, era diventato troppo grande per lei: Daemon se n'era andato ore prima, sgusciando fuori dalle lenzuola senza fare rumore, accarezzandole dolcemente i capelli per non svegliarla.

Si sollevò a sedere ed osservò la stanza intorno a sé, identica a come l'aveva lasciata anni prima, senza ancora riuscire a credere che fosse realmente a Washington e senza riuscire a non pensare a tutto ciò che le era accaduto solo il giorno prima.

Il dolore al braccio l'aveva tormentata tutta la notte e, se possibile, quella mattina era acora più insopportabile. Le serviva dell'ibuprofene, e subito.

Si diresse verso il bagno e rovistò negli scaffali, ma non c'era traccia di antidolorifici e la ferita pulsava e tirava. Tenendo duro si fece una doccia veloce, stando attenta a non bagnare la benda, ed indossò un paio di jeans di quando era ragazza con un maglione a collo alto.

Negli ultimi tre anni ne aveva comprati un sacco come quello per nascondere il marchio e, certamente le donavano di più: non era cresciuta parecchio in altezza ma il maglione lasciava scoperta una porzione di pelle dei suoi fianchi, mettendola leggermente in imbarazzo.

Cercò di rendersi presentabile e si truccò con cura, assumendo un aspetto più umano di quanto avesse osato sperare, poi uscì dalla sua stanza e si diresse in cucina con lo stomaco che borbottava. L'ultima volta che aveva mangiato era stata a cena con Will e, anche allora, non si era goduta appieno la cena.

Fu sorpresa di trovare delle persone sedute al tavolo della cucina e, in particolare, non si sarebbe mai aspettata di trovare Jillian ed Angel, le compagne di Bradley e Alec, assieme ad altre due donne che lei non aveva mai visto prima.

Angel era sempre la stessa bellissima donna: i suoi capelli biondi risaltavano sulla carnagione ambrata e gli occhi verdi la rendevano più simile ad una fata che ad una compagna, mentre Jillian faceva sfoggio della sua criniera rossa e delle lentiggini sul volto con aria rilassata e gioiosa.

C'erano dei bambini seduti con loro, uno che all'apparenza poteva avere due anni, l'altro sembrava avesse solo pochi mesi, ma entrambi sfoggiavano dei canini troppo affilati per essere umani: erano i figli dei lupi –realizzò- e quei dentini affilati si sarebbero ridotti una volta che fossero cresciuti per venire fuori solo durante la trasformazione.

Appena mise piede nell'enorme cucina le voci cessarono e le due donne che non conosceva la fissarono con interesse mentre Jillian trasaliva ed Angel si apriva in un sorriso a trentasei denti.

"Ivonne!" Esclamò, contenta, alzandosi in piedi per andare ad abbracciarla, tenendola stretta a sé per quelli che le parvero minuti interminabili. Angel era sempre stata una donna fantastica e Alec l'aveva sempre custodita con gelosia, non permettendole di uscire dalla tenuta a meno che non fosse strettamente necessario.

"Sono così contenta di vedere che stai bene" Angel la osservò con sguardo estasiato, squadrandola da capo a piedi. "Accidenti, sei diventata bellissima..."

Ivy arrossì a quel complimento ed abbozzò un sorriso timido, spostando lo sguardo su Jillian che si era alzata a sua volta e stava raggiungendo l'amica per darle il benvenuto. L'abbracciò e la tenne stretta, sussurrandole all'orecchio la sua felicità ed il sollievo provato nel vederla sana e salva, prima di staccarsi e rivolgerle un'occhiata complice.

"Scommetto che muori di fame. Ti abbiamo lasciato dei muffin ai mirtilli ed un po' di bacon."

Ad Ivy venne l'acquolina in bocca mentre le due donne la facevano accomodare al tavolo e le servivano la colazione che le avevano messo da parte e le altre due, sedute di fronte a lei continuavano a studiarla.

Caught by the AlphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora