16-PRESENTE

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Ivy aprì gli occhi con le labbra di Daemon sul collo e le sue braccia che la cingevano da dietro, tenendola stretta. Erano ancora nudi, avviluppati fra le coperte, ed il sole era sorto da qualche ora. Non era mai capitato che Daemon restasse con lei fino a tardi perché di solito si alzava e andava a coordinare il branco ed altre faccende importanti.

"Buongiorno." Le sussurrò lui all'orecchio, mentre la cospargeva di baci.

Ivy sorrise e si stiracchiò, voltandosi fra le sue braccia per incontrare il suo sguardo.

"Ciao." Rispose con la voce ancora impastata dal sonno. Daemon sorrise e la baciò sulle labbra dolcemente.

"Come ti senti?" Le domandò mentre strusciava il naso contro la sua guancia.

"Sto bene." Rispose lei, prendendogli il volto fra le mani perché la guardasse negli occhi. Daemon sostenne il suo sguardo e lei vi lesse dentro un'emozione indefinita che vi si agitava dentro ma che lo faceva sembrare più giovane e spensierato ed il suo cuore si riempì di calore.

"Hai bisogno di qualcosa? Cibo, coccole, una doccia?"

Ivy ridacchiò e gli lasciò un bacio rapido sulle labbra prima di sollevarsi a sedere, coprendosi il petto nudo con le lenzuola.

"Mi piace questo tuo lato premuroso." Ridacchiò, facendogli l'occhiolino. Daemon sfoderò un ghigno da predatore e le sue grandi mani le serpeggiarono lungo la vita.

"Era un occhiolino quello che ho appena visto?" Indagò.

Ivy alzò gli occhi al cielo. "Spero fosse una domanda retorica."

Spostò le gambe giù dal letto e fece per alzarsi, ma Daemon la tirò giù in un attimo, ridendo come un bambino.

"Lasciami!" Rise lei mentre lui le solleticava i fianchi.

"È la giusta punizione per aver fatto la sarcastica con me." Puntualizzò Daemon, continuando implacabile e farle il solletico mentre lei rideva a crepapelle e si dimenava come un pesce fra le lenzuola candide.

"Daemon , abbiamo un..." Cole entrò a grandi passi nella stanza, bloccandosi appena si ritrovò davanti la coppia nuda nel letto, abbassando lo sguardo con le guance rosse di vergogna.

"Cole." Daemon smise immediatamente di giocare e coprì bene Ivy con le lenzuola prima di sollevarsi a sedere. "Che cosa è successo?" chiese.

Cole spostò il peso da una gamba all'altra. "Si tratta del cugino di Derek, ha radunato un gruppo abbastanza ampio di ibridi e minaccia di venire qui a destituirti entro una settimana."

Daemon si alzò di scatto dal letto, vestendosi in tutta fretta mentre richiedeva più informazioni all'uomo nella stanza, mentre Ivy si sedeva e ascoltava con aria allarmata.

"Ha chiesto di parlare con me?"

"Sì." Rispose Cole, impassibile come il militare che era. "Credo voglia vederti per sfidarti. Sa che non hai una discendenza e ciò ti rende debole, lui ha già avuto rapporti con la sua compagna e c'è chi dice che sia incinta."

Daemon ruggì ed Ivy sbiancò mentre nel petto le si apriva una voragine. Mai come in quel momento desiderava essere incinta, e non perché volesse un bambino, ma per non essere più la debolezza del branco e del suo compagno.

"Anche senza un erede sono molto più forte di lui e questo lo sa. Come spera di battermi se arriviamo a combattere?" Daemon s'infilò le scarpe e iniziò a legare i lacci.

"Lui..." Cole esitò, non sicuro su che cosa dire.

"Lui cosa?!" Insisté Daemon, nervoso come non mai. Che cosa pensava di avere in più quel figlio di puttana che lui non aveva? Non era un Alpha di diritto ed in sé non aveva la forza che era tipica dei capi branco.

"Dicono che abbia stretto alleanza con i cacciatori."

La stanza piombò nel gelo e Daemon smise di respirare, mentre Ivy li guardava con il gelo nel cuore. Un ibrido che si alleava con i cacciatori era il peggiore dei traditori. E il peggiore dei nemici.

Ivy scese a fare colazione verso le nove e mezza, trovando come al solito le altre compagne al tavolo che parlavano, ma i toni erano tutt'altro che leggeri.

Ivy le ascoltò parlare delle ultime notizie mentre prendeva il latte dal frigorifero ed un bicchiere dalla credenza e si andava a sedere con le altre.

"In un combattimento corpo a corpo Alan perderebbe e questo lo sa. Perché dovrebbe voler correre il rischio?" Stava dicendo Freya, tenendo sulle ginocchia il figlio di Angel.

"Deve avere un piano" rispose Veronica, rimestando col cucchiaio nella tazza. "E sapere che ci sono di mezzo i cacciatori non mi fa stare affatto tranquilla."

Jillian annuì mentre imboccava il figlio.

"Quell'uomo non mi piace per niente: spero solo che i cacciatori lo uccidano prima che tocchi farlo ai branchi."

"O a Daemon."

Tutte si voltarono verso Ivy che aveva alzato lo sguardo e le guardava con la ferocia negli occhi.

"I cacciatori non uccideranno Alan finché lui non avrà sconfitto Daemon e ciò è altamente improbabile dal momento che sappiamo benissimo chi è il più forte tra i due."

Le altre si guardarono fra di loro e Freya sospirò, scuotendo la testa.

"Ivy, la compagna di Alan è incinta..."

"No." La interruppe lei, scuotendo la testa "Alan dice così, ma per quanto ne so ha marchiato quella poveretta solo qualche giorno fa apposta per spodestare Derek. Io e Daemon siamo legati da molto più tempo e lui è più forte di Alan."

"Ma nemmeno tu sei incinta" insistette Freya "Vero?" Chiese, guardando Ivy di sottecchi.

Lei strinse i pugni e digrignò i denti prima di scolare il latte di mandorla.

"Non ancora."

E, così detto, si alzò, riponendo il bicchiere nel lavandino per poi sparire al piano di sopra con passo sicuro e la determinazione negli occhi. Mai come in quel momento si era sentita così fiduciosa e, sapendo che Daemon sarebbe partito molto presto per andare ad incontrare Alan, aveva un'idea piuttosto precisa di che cosa fare.

Voleva essere la sua forza, voleva dargli un erede per aiutarlo a sopravvivere e a battere quella faccia di culo che giocava a fare l'Alpha senza alcuna autorità. Lei era cresciuta in mezzo ai lupi e si sentiva più ibrida che umana –benché in seguito al marchio lo fosse davvero diventata, in parte- e sarebbe morta piuttosto che riconoscere un gamma qualunque come capo.

Quel posto spettava a Daemon, Derek e tutti gli altri Alpha che venivano spodestati senza motivo e lei aveva intenzione di lottare per lui nel solo modo che conosceva: rimanendo incinta.



Capitolo corto, imperdonabile dopo il mio NON-AGGIORNAMENTO di ieri.

Almeno abbiamo ballato bene. (No, okay, in realtà abbiamo spaccato i culi hahahah)

Ho visto che si sono aggiunti nuovi lettori alla nostra cerchia (BENVENUTI) e adesso che non ho più l'impegno della scuola sarò più propensa ad aggiornamenti giornalieri con capitoli sempre più adrenalinici.

Ecco qui UNA PICCOLA PARTE della bastardata che avevo promesso... Ve l'aspettavate?

Comunque, prometto che con il capitolo di domani mi farò perdonare (ho notato che i capitoli osé non vi scandalizzano -molto bene- quindi ho pensato di regalarvene un altro paio).

Grazie mille per aver letto/commentato/aggiunto questa storia al vostro elenco di lettura. 

Se questa storia vi sta piacendo aspettate di leggere l'altra che sfornerò appena finita questa... 

Un bacione, vi amo.

Will

Caught by the AlphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora