26- PRESENTE

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Non appena il buio scese sulla tenuta il cuore di Ivy perse un battito. Guardò Daemon accanto a lei con l'orrore negli occhi e lui ricambiò la sua occhiata con uno sguardo rassicurante.

La prese per mano, intrecciando le dita alle sue, senza dire una parola, prima di alzarsi dal divano e dirigersi alla porta della stanza, seguito dagli altri membri del branco. Alcuni si sistemarono davanti e ai lati della coppia, per proteggere Ivy durante il tragitto fino all'enorme giardino nel quale era stata allestita una piccola arena, con tanto di spalti, già gremita di gente.

La stretta di Ivy s'intensificò quando la folla eruppe in un boato alla vista di Daemon, ma lui continuò a guardare di fronte a sé, sicuro e pericoloso, dritto nella direzione di Alan che, già mezzo nudo, lo attendeva in mezzo al cerchio di sabbia.

Quando giunsero ai margini, prima di seguire gli altri membri del branco a sedere, Ivy strattonò la mano di Daemon, costringendola a voltarsi verso di lei.

"Ti prego, stai attento." L'orrore e la paura resero la sua voce roca e lo sguardo di Daemon si ammorbidì mentre si chinava su di lei e le lasciava un bacio casto sulle labbra.

"Non preoccuparti: presto sarà tutto finito." La rassicurò, prima di staccarsi da lei e affidarla a Cole e agli altri, che la guidarono a sedere in prima fila vicino alla compagna di Alan.

Quella stava tesa come un fuso, a disagio, mentre cercava di ignorare le occhiate che le venivano lanciate dai presenti, curiosi di individuare qualsiasi tentennamento da parte sua. Quell'incontro era così importante che diversi branchi erano giunti ad assistere, ma talmente pericoloso che nessuno aveva portato con sé le compagne.

Ivy deglutì e spostò lo sguardo sull'arena dove Daemon si stava spogliando della maglietta e delle scarpe per raggiungere a piedi nudi Alan, già al centro della pista, che sogghignava con aria soddisfatta. Sembrava non essersi ancora reso conto del cambiamento di Daemon e la cosa la infastidiva: se davvero pensava di avere ancora un vantaggio si sbagliava di grosso perché stava per essere preso a calci nel culo.

Qualcuno diede il via ed i due cominciarono a girare in cerchio, studiandosi a vicenda e scambiandosi qualche commento che, però, era reso incomprensibile dalle urla d'incitamento dei presenti. Non che patteggiassero per qualcuno –non era un incontro di boxe- ma i ruggiti animaleschi che emettevano chiarivano che cosa volessero.

Forse era solo perché sentivano il richiamo del sangue, o forse davvero desideravano che uno dei due sopprimesse l'altro, in ogni caso, sembravano tutti impazienti di vedere qualche dente volare.

Alan fu il primo a trasformarsi: con uno scatto repentino si liberò della propria pelle umana e in un secondo, al suo posto, era comparso un enorme lupo grigio, dai denti affilati e gli artigli acuminati, che ringhiava verso Daemon.

Un boato eruppe dagli spalti ed il cuore di Ivy prese a battere velocemente mentre attendeva con ansia il momento in cui anche Daemon si sarebbe trasformato. Era palese che fosse il più forte, tuttavia Ivy non riusciva ad ignorare il senso di pericolo presente nell'aria.

Il lupo grigio ringhiò ed assunse una posa minacciosa d'attacco, mentre Daemon se ne stava fermo in piedi, mezzo nudo e ancora umano, a guardarlo con aria di sfida. Che diamine stava facendo?

Non era il momento di giocare.

I minuti passavano e lui non si trasformava, così perfino i più scalmanati tra i tifosi si ridussero al silenzio finché l'unico suono che rimase fu quello del respiro pesante di Alan e quello dei passi di Daemon sulla sabbia umida.

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